L’artista colombiano: «I graffiti sono una disgrazia dell’umanità»
Statua imbrattata,
Botero: «Un’inciviltà»
Ai microfoni di Radio Lombardia lo sfogo del maestro: «Mi dispiace perché amo l’Italia» *
MILANO - «Un gesto di inciviltà che deve essere rimosso al più presto». Ai microfoni di Radio Lombardia il maestro Fernando Botero ha espresso il suo rammarico parlando della «W» in vernice d’oro comparsa all’altezza del pube sulla statua «Donna in piedi» esposta in piazza della Scala a Milano. «Mi sento male - ha detto l’artista contattato telefonicamente - perché questo Paese è molto importante per me. Questo è inammissibile, è un attacco a me come artista da parte di qualcuno che non ama il lavoro e l’arte. Quando si espone un’opera in un luogo pubblico - ha detto Botero - è una dichiarazione di confidenza sulla civiltà del pubblico».
«DISPIACIUTO» - «Mi dispiace che sia accaduto proprio a Milano, amo l’Italia. Ho esposto in tutto il mondo e quello che è successo è veramente molto triste». Alla domanda su cosa pensa dei graffiti, Botero ha risposto: «I graffiti non sono arte, i graffiti sono una disgrazia arrivata all’umanità che hanno rovinato tante bellezze del mondo». Al maestro, che non lo conosceva, è stato spiegato il significato dello sfregio («Viva l’organo genitale femminile»): «Questo lo possono dire ma non scriverlo sopra un’opera, questo non si fa», ha detto Botero. Lei vuole che la scultura venga ripulita? «Il più presto possibile e deve rimanere dov’è». La statua imbrattata fa parte di una serie di opere disseminate per la città in contemporanea con la mostra dedicata all’artista colombiano organizzata dal Comune a Palazzo Reale.
* Corriere della Sera, 13 luglio 2007