Realtà e rappresentazione. Lo "scurismo" morattiano del "no Vat" e il "luminismo" sgarbiano del "W Botero"!!!

ITALIA: IL BEL PAESE? MA DOVE E’ LA LETIZIA E DOVE LA GAIEZZA?!! SOLO MUSICHE MORATZIANE E SGARBI. MILANO NON HA PIU’ NE’ IMMAGINAZIONE NE’ INTELLIGENZA NE’ CORAGGIO: FA SBADIGLIARE!!! LA MOSTRA "VADE RETRO. ARTE E OMOSESSUALITA’" E’ STATA ANNULLATA. Intervista a Philippe Daverio - a cura di pfls

"I capi delegazione hanno incontrato all’alba suor Letizia al convento delle Carmelitane e hanno deciso la linea da tenere"
domenica 15 luglio 2007.
 

[...] "Di fronte alla censura - ha commentato Sgarbi riferendosi all’annullamento dell’esposizione - la soluzione più concreta è la censura estrema e quindi la cancellazione della mostra".

Nei giorni scorsi era stata decisa la rimozione di due opere, una, le cui fattezze ricordano Papa Benedetto XVI, l’altra, una manipolazione della fotografia di Silvio Sircana fermo in auto vicino ad un transessuale."Per quei due casi, mi sono trovato d’accordo, perchè le opere fanno riferimento a persone reali con un ruolo istituzionale" ha spiegato Sgarbi. "Ogni altro intervento che abbia a che fare con la creatività di un artista mi sembra complicato da sostenere", ha concluso l’assessore [...]


-  Arte omo, Sgarbi: mostra annullata
-  Vade retro, la giunta rimette il divieto
-  Si rimuoveranno altre dieci opere

La mostra ’Vade retro: arte e omosessualita non aprirà al pubblico. "E’ una decisione degli organizzatori - ha detto l’assessore Vittorio Sgarbi contattato telefonicamente oggi pomeriggio - che io condivido. La mostra si farà in un’altra città con le opere censurate". Questa mattina il sindaco di Milano, Letizia Moratti, d’accordo con i capi delegazione dei gruppi consiliari della maggioranza, aveva deciso la rimozione di altre dieci opere, secondo il principio che non devono esserci riferimenti alla religione ed alla pedofilia. "I capi delegazione hanno incontrato all’alba suor Letizia al convento delle Carmelitane e hanno deciso la linea da tenere" aveva commentato ironicamente l’assessore alla Cultura Vittorio Sgarbi.

La posizione ufficiale della Giunta era stata espressa dal vicesindaco Riccardo De Corato: l’esposizione può aprire anche domani senza le dieci opere che fanno riferimento a soggetti blasfemi, religiosi e di minori. La mostra, aveva confermato il vicesindaco, sarà comunque vietata ai minori di 18 anni.

"La decisione - ha sottolineato De Corato - è stata presa in Giunta all’unanimità, ad eccezione dell’assessore Sgarbi". "I capi delegazione hanno incontrato all’alba suor Letizia al convento delle Carmelitane e hanno deciso la linea da tenere" aveva commentato ironicamente Sgarbi.

Nel pomeriggio un altro dietrofront: ’Vade retro’ non aprirà al pubblico. "E’ una decisione degli organizzatori - ha detto l’assessore Vittorio Sgarbi contattato telefonicamente - che io condivido. La mostra si farà in un’altra città con le opere censurate".

Sgarbi ha poi rivelato di aver telefonato a Silvio Berlusconi perchè convincesse il sindaco a recedere dalla posizione assunta sulle opere da eliminare. "Berlusconi - ha detto Sgarbi - mi ha poi telefonato dicendo che la missione era fallita".

"Di fronte alla censura - ha commentato Sgarbi riferendosi all’annullamento dell’esposizione - la soluzione più concreta è la censura estrema e quindi la cancellazione della mostra".

Nei giorni scorsi era stata decisa la rimozione di due opere, una, le cui fattezze ricordano Papa Benedetto XVI, l’altra, una manipolazione della fotografia di Silvio Sircana fermo in auto vicino ad un transessuale."Per quei due casi, mi sono trovato d’accordo, perchè le opere fanno riferimento a persone reali con un ruolo istituzionale" ha spiegato Sgarbi. "Ogni altro intervento che abbia a che fare con la creatività di un artista mi sembra complicato da sostenere", ha concluso l’assessore.

Link correlati

Le tre opere escluse: le foto

Tutte le foto della mostra

La statua di Botero - foto.

* la Repubblica, 13 luglio 2007


Daverio: "Musica, arte, cultura: questa città fa sbadigliare"

Per Philippe Daverio, critico d’arte e predecessore di Sgarbi ai tempi di Formentini, sulla mostra dell’arte omosessuale ha ragione l’attuale assessore alla cultura. "Quella mostra - dice Daverio - io non l’avrei promossa. Sgarbi ha fatto bene a rimuovere le opere irriverenti"

di Rodolfo Sala *

«Vittorio ha fatto bene», dice Philippe Daverio, critico d’arte e predecessore di Sgarbi ai tempi di Formentini.

Ha fatto bene a promuovere quella mostra?

«No, a rimuovere due opere irriverenti verso persone perbene come il Papa e Sircana»

Prima di questa decisione la mostra era vietata ai minori: che ne pensa?

«Un fatto normale. Anche al museo archeologico di Napoli la stanzina con le opere erotiche è preclusa ai minori. Dipendesse da me, farei la stessa cosa anche per metà della roba esposta alla Biennale di Venezia».

Torniamo a Sgarbi: non ha un po’ pasticciato con questa mostra sull’arte omosessuale?

«Non saprei. Comunque non lui, forse il curatore. Io sono un estimatore di Sgarbi»

Perché?

«Almeno ha portato a Milano un po’ di novità. Questa è una città sonnolenta, tutta presa da smanie e paure. Da una parte, la smania di accumulare, dall’altra la paura di perdere l’accumulo. Una città di ansiosi e spaventati: e infatti solo qui c’è l’ossessione della sicurezza»

Ossessione?

«Milano è l’unico caso al mondo dove la paura non è oggettiva, ma soggettiva. I timori sono dei singoli, non vengono espressi nel vivere collettivo. E su questo la destra ci gioca»

La butta in politica?

«No, ma è curioso che alla fine l’unica soluzione trovata sia mettere tanti lampioni in strada: lo facevano anche nei campi di concentramento»

Però Sgarbi vivacizza, lei dice. Quindi il suo giudizio sulla politica culturale del Comune è positivo.

«È un po’ presto per dirlo, siamo solo agli inizi. Però Vittorio si agita molto, va sempre sui giornali»

Basta per concludere che è un buon assessore alla Cultura?

«La comunicazione è una cosa vitale per la cultura. Anzi, la prima»

E la sostanza dove la mette?

«La sostanza... Conta di più il modo in cui la si comunica. Lo diceva Guy Debord, autore della Società dello spettacolo e padre di tutti noi situazionisti»

Oltre a Sgarbi, c’è qualche altro situazionista in questa giunta?

«Il sindaco, ma forse non sa di esserlo. La Moratti vive il momento, è una che passa con nonchalance da un ruolo all’altro: prima la Rai, poi il ministero, adesso il Comune... Appena prenderà coscienza del suo situazionismo, Letizia diventerà fantastica»

Nell’attesa si può guardare un po’ al passato. A parte il suo, c’è un periodo da ricordare nella storia culturale di Milano?

«Eh, gli anni Sessanta e Settanta. Allora questa era una città centrale per le sue grandi mostre d’arte contemporanea, contava tantissimo per la musica con la Scala, aveva grandi istituzioni sperimentali come il Piccolo e il Pierlombardo»

E adesso?

«L’ho detto: si sbadiglia. Milano dovrebbe essere capace di puntare su poche istituzioni, ma funzionanti. Ho visitato il cantiere del Franco Parenti, che potrà diventare qualcosa di ancora più importante. Come il Lirico, che però non si sa quando ripartirà. La Triennale, invece, funziona.. Se poi facesse finalmente il museo di Arte moderna sarebbe fantastico: il progetto della Bovisa purtroppo è stato affossato, da Albertini».Daverio, dica la verità: lei una mostra su arte e omosessualità l’avrebbe fatta?«No. Tutte le mostre specialistiche mi imbarazzano. Sarebbe lo stesso per una rassegna su arte e parmigiano reggiano...»

Però Sgarbi lei lo promuove.

«Rispetto ai suoi predecessori è come Metternich»

Anche rispetto a lei?

«Uhm... Ma Daverio si tira fuori da ogni gioco, non conta»

* la Repubblica, 11 luglio 2007


Sul tema, nel sito, si cfr. anche

Il cervello, il problema dell’Uno e dei Molti, e il razzismo. L’altra notte, nella metropolitana milanese, dalla Stazione Centrale al Duomo ... Io ero l’unico bianco. Mons. Ravasi evidenzia tutti i limiti del "monoteismo" e lancia l’allarme sulla catastrofe che attende la sua Chiesa "una, santa, cattolica e apostolica" (ma anche tutta la nostra società)

"Tebe" del Vaticano - la peste!!! MILANO, OTTO MARZO. MIMOSE NERE. "I PROMESSI SPOSI" DENUNCIANO: CHE FETORE DI MORTE - UMANA, CIVILE, CULTURALE, POLITICA, E RELIGIOSA!!! IN LOMBARDIA, PER IL FETO BISOGNA SCEGLIERE O IL FUNERALE PRIVATO O LA FOSSA COMUNE !!! Appello di "Usciamo dal silenzio"... E CORTEO FUNEBRE DELL’OVULO NON FECONDATO indetto dal Collettivo femminista Maistat@zitt@

DONNE, UOMINI E VIOLENZA: "Parliamo di FEMMINICIDIO". Dalla democrazia della "volontà generale" alla democrazia della "volontà di genere". L’importanza della lezione dei "PROMESSI SPOSI", oggi - nell’epoca dei Borromeo Ratzinger ... degli Innominati, e dei don Rodrigo Katzsav!!!


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