PIANETA TERRA. COSTITUZIONE EUROPEA, COSTITUZIONE ITALIANA: DONNE E UOMINI, BAMBINI E BAMBINE. Un’altra storia è possibile ...

DIGNITÀ, PERSONE, E POLITICA: CHI SIAMO NOI IN REALTÀ?! LA DIGNITÀ E’ UN "CHI" NON UN "CHE COSA"! "Dignità è....". Una riflessione di Andrea Lebra - a cura di Federico La Sala

Perché la Costituzione Europea afferma solennemente che “la dignità umana è inviolabile” e “deve essere rispettata e tutelata”?
sabato 19 febbraio 2011.
 


Dignità è...

di Andrea Lebra *

In questi giorni migliaia e migliaia di persone sono scese in piazza per affermare la “dignità delle donne” e per protestare contro chi delle donne fomenta immagini che ledono la loro “dignità”.

Ma che cos’è la “dignità”, della donna come dell’uomo? Perché la Costituzione Europea afferma solennemente che “la dignità umana è inviolabile” e “deve essere rispettata e tutelata”?

Lungi dall’essere considerato un concetto astratto, variabile ed ambiguo, la dignità umana è il bene più prezioso che possa essere posseduto da una donna o da un uomo. Attingendo alla filosofia, all’etica e al diritto vivente, mi sembra che siano universalmente condivisibili i seguenti sei postulati.

Primo. Dignità è trattare ed essere trattati con assoluto rispetto, in quanto portatori e portatrici di un’identità unica, irripetibile e inalienabile, connessa alla natura umana.

Secondo. Dignità è considerare ogni soggetto sempre un fine e non è lecito da parte di nessuno riferirsi a lui esclusivamente come un mezzo. E’ rifiutarsi di ridurre la persona a oggetto, a cosa, a merce, ad entità di consumo fungibile, assoggettabile a transazione economica. Diffondere un’immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo ne offende indubbiamente la dignità.

Terzo. Dignità è comportarsi con fierezza e rigore da cittadini responsabili e non da cortigiani devoti, rifiutando logiche e mentalità clientelari, nella consapevolezza dei propri limiti ma anche delle proprie potenzialità. La dignità ha a che fare con l’etica pubblica fatta di onestà, decoro, correttezza, senso delle istituzioni, interesse prioritario per il bene comune; in una parola, di esemplarità di vita.

Quarto. Dignità è guardarsi nello specchio e non vergognarsi di se stessi e delle proprie azioni. E’ vivere in modo che anche i comportamenti privati non siano in contrasto con quelli pubblici. Il Cicerone del “De officiis” direbbe che “degno” va qualificato il comportamento di una persona onesta che, consapevole di quanto sia disdicevole nuotare nel lusso e sprofondare nelle mollezze (“quam sit turpe diffluere luxuria et delicate ac molliter vivere”), conduce una vita modesta, frugale, austera e sobria (“parce, continenter, severe, sobrie”).

Quinto. Dignità è contribuire all’effettiva tutela dei diritti degli altri con lo stesso impegno con cui si difendono i nostri. Il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce, infatti, il fondamento della libertà, della giustizia e della pacifica convivenza.

Sesto. La dignità è una caratteristica intrinseca ed una prerogativa di ogni essere umano: va riconosciuta, ma anche tutelata. Dove c’è un essere umano, donna o uomo, lì c’è dignità essenziale ed inalienabile. Al carattere ontologico della dignità umana va indissolubilmente affiancato il carattere deontologico.

Alla dignità ricevuta in dono va associata la dignità conquistata per mezzo della libera e responsabile cooperazione dei singoli come delle comunità e delle istituzioni. Anche la dignità segue la legge della vita: cresce oppure muore. Come accade per gli oggetti di vetro: se cade per terra si frantuma e non sarà più possibile ricomporne i frammenti in modo perfetto.

Per questi ed altri motivi, la dignità umana è un valore di priorità assoluta e di carattere fondante nella scala di valori espressi dalla nostra Costituzione.

E’ un principio supremo che non può essere sovvertito o modificato nel suo contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale. Va addirittura posto al di sopra della sovranità dello Stato. La dignità, integrando altri tre principi costituzionali fondamentali (la libertà, l’eguaglianza e la solidarietà), fa corpo con essi e ne impone un’ interpretazione in una logica di indivisibilità.

Fonte: Finesettimana.org, 18 febbraio 2011


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