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L’ITALIA E LA NUVOLA NERA. IL PARLAMENTO, LA LEGGE, E LA RICHIESTA DEL GIP CLEMENTINA FORLEO. Un pasticcio politico: il commento di Giuseppe D’Avanzo - a cura di pfls

martedì 24 luglio 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Ora la parola tocca al Parlamento. Che si spera renderà al più presto utilizzabili quelle intercettazioni anche nella consapevolezza che la scelta può significare - per tre uomini del centrosinistra e tre uomini del centrodestra - affrontare i pubblici ministeri, un’istruttoria, un giudice. Una decisione contraria - il rifiuto - creerebbe una nuova nuvola nera sui destini della politica italiana; impedirebbe ai protagonisti di liberare la propria reputazione da ogni sospetto; (...)

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lunedì 23 luglio 2007


-  Il presidente della Repubblica: "No a valutazioni non pertinenti".
-  Di Pietro: "Ha ragione la gip". E Mastella gli risponde: "Allora via dal governo"

-  Unipol, richiamo di Napolitano
-  Forleo: "Soggetta solo alla legge"

-  D’Alema: "Se il magistrato vuole ulteriori chiarimenti sono disponibile"
-  Fassino: "Lo Stato di diritto è fondato sulla presunzione di innocenza, non di colpevolezza"

ROMA - Giornata di polemica rovente sul giudice Clementina Forleo e sulla sua ordinanza al Parlamento. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si pronuncia indirettamente sulla vicenda, in un appello lanciato dall’aula del Csm. Il presidente ha chiesto ai giudici "la massima riservatezza", e di "non inserire negli atti processuali valutazioni non pertinenti" che "vengono poi esasperate dai media". "Rimarrò soggetta, come sempre, solo alla legge", così ha risposto la gip di Milano Clementina Forleo.

E le due ordinanze con le quali il gip di Milano Clementina Forleo chiede l’autorizzazione al Parlamento di utilizzare le intercettazioni di sei parlamentari riguardanti le ’scalate’ tra le quali quella Unipol-Bnl, passeranno al vaglio del Pg della Cassazione Mario Delli Priscoli. L’alto magistrato ha infatti inviato formale richiesta di aquisizione degli atti. Una volta ricevuti gli atti da Milano, gli uffici del ministero della Giustizia li valuteranno per verificare se siano state compiute "abormità" tali da far rischiare al gip Forleo un’azione disciplinare.

L’intervento di Napolitano, però, ha sollevato i dubbi del ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro. "Per definizione ogni indicazione del Capo dello Stato va rispettata - ha detto - e quella di non inserire negli atti processuali valutazioni non pertinenti è anche astrattamente condivisibile. Ma - prosegue Di Pietro - nel caso specifico le valutazioni sono del tutto pertinenti in quanto il Gip aveva il dovere di motivare la sua richiesta, come ha fatto." E aggiunge: "Sono profondamente deluso. Siamo tornati all’attacco nei confronti dei magistrati, come Berlusconi".

E si riapre lo scontro con il Guardasigilli Mastella, che ha annunciato che domani invierà una lettera al premier perché intervenga sulle interferenze del suo collega. "Farò presente a Prodi che se il ministro delle Infrastrutture Antonio di Pietro ritiene che i nostri colleghi di governo abbiano avuto atteggiamenti criminosi, non può restare al governo".

"Non cadrò nel trabocchetto di una sterile polemica Mastella-Di Pietro - è la replica del ministro delle Infrastrutture - serve solo a buttare nel personale una questione di politica nazionale"

Anche il segretario dei Ds Piero Fassino, nel suo intervento del segretario dei Ds nella relazione di chiusura al comitato politico, ha contestato oggi l’operato del gip: "Alla dottoressa Forleo - ha detto - riconosco il diritto di chiedere al Parlamento l’utilizzo delle intercettazioni. Ma non le riconosco il diritto di precostituire giudizi infondati senza accertamenti". "In Italia - ha aggiunto - lo Stato di diritto è ancora fondato sulla presunzione di innocenza e non su quella di colpevolezza".

Fassino ha ribadito che nessuno, all’interno della Quercia "è parte di disegni criminosi. Solo pensarlo da parte di chi ci conosce è offensivo". Il giudice Forleo, inviando il dossier sul caso Unipol-Bnl alle Camere, aveva scritto che: "I dirigenti Ds non erano solo tifosi dell’operazioni ma vi hanno partecipato".

Il segretario dei Ds ha anche fortemente criticato il ruolo avuto dai giornali nella vicenda, sostenendo che "c’è un’intreccio perverso tra politica e informazione". "Abbiamo visto la stessa telefonata pubblicata quattro volte e ora mi aspetto la quinta".

E intanto il ministro degli Esteri Massimo D’Alema fa sapere di essere a dispozione della magistratura. "Se il magistrato vuole ulteriori chiarimenti sono disponibile - ha fatto sapere - in assoluta serenita. Quello che e’ stato scritto è pubblico - ha proseguito D’Alema -: il Parlamento valuterà la congruità delle richieste, quando queste arriveranno. E’ in corso un’indagine, ma né io né Fassino abbiamo partecipato ad alcun illecito o disegno criminoso. Ho il massimo rispetto della giustizia e della Magistratura."

* la Repubblica, 23 luglio 2007


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