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Sex and drug and rock’n roll: il parlamentare Cosimo Mele finito in uno scandalo a base di sesso e droga. Cosmo de La Fuente ipotizza che ci sia di mezzo Chantall, il trans intervistato che rivelò la sua storia con un potente

lunedì 30 luglio 2007 di Emiliano Morrone
Sex and drug and rock’n roll, Cosimo Mele, da parlamentare (dell’Udc) quasi sconosciuto a politico in primo piano dopo lo scandalo della scorsa notte che l’ha visto protagonista di un festino a base di sesso e coca che ha portato in pronto soccorso una prostituta romana. Era davvero una prostituta o si tratta di Chantall, che oggi non risponde al telefono? Ricordate il trans romano gettonatissimo dai politici della capitale?
Quello che ha amato un membro del governo? L’articolo su ‘La Voce (...)

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> Sex and drug and rock’n roll: il parlamentare Cosimo Mele finito in uno scandalo a base di sesso e droga. Cosmo de La Fuente ipotizza che ci sia di mezzo Chantall, il trans intervistato che rivelò la sua storia con un potente

mercoledì 1 agosto 2007


-  Franco Grillini (sd) non è convinto della versione fornita dal parlamentare
-  coinvolto nel festino a base di alcol e coca nella suite dell’hotel Flora

-  "Mele dica tutta la verità su quella sera"
-  I dubbi dell’onorevole: "Chi c’era nella suite?"

-  "Sono garantista e rispetto la privacy, ma sono stufo dell’ipocrisia"
-  L’Udc conferma per domattina il test antidroga per i parlamentari

di CLAUDIA FUSANI *

ROMA - Onorevole Franco Grillini (sd), possiamo considerare chiusa l’avventura dell’onorevole Mele? "Direi proprio di no, per due ragioni. La prima di natura politica, la seconda di tipo tecnica. Quella politica è perché siamo di fronte a un clamoroso scandalo che segna la contraddizione tra il partito che fa dell’estremismo radicale la sua ragion d’essere e comportamenti quotidiani che vanno in direzione opposta. Voglio dire che l’Udc non può firmare progetti di legge proibizionisti e sessuofobi e poi organizzare coca-party con corredo di mignotte durante la notte".

Onorevole, la privacy... "Sono il primo a rispettarla. Ma da un politico pretendo coerenza e trasparenza. Mele non ha vuto né l’uno né l’altra".

Parlava di "questioni tecniche" per cui la vicenda non può essere chiusa. "Ci sono molte incongruenze tra il racconto della ragazza Francesca Z. e quello dell’onorevole. Le due testimonianze non tornano..."

C’è un’inchiesta della magistratura. "Io sono garantista e quindi sono il primo a dire vediamo se e quali reati saranno accertati. Ma ci sono colpe che non sono reato penale e pesano ancora di più".

Cosa non la convince? "Cominciamo dalla cena. Mele racconta che venerdì sera ha lasciato la Camera - per inciso ricordo che noi ci siamo stati fino all’una e tre quarti per votare l’ordinamento giudiziario - ed è andato a cena da Camponeschi in piazza Farnese. Qui ha incontrato l’amico e la ragazza. Vorremmo sapere chi è l’amico, giusto per sgomberare il campo da dubbi".

Tipo? "Il dubbio si riallaccia alla seconda incongruenza. Perché nella suite del Flora intorno alle tre di notte arriva una seconda ragazza a cui Mele allunga 300 euro? A quella che era a cena ricordo che ne ha dati 500, di euro".

E poi? "In molti, non sono il solo, ci chiediamo se c’era qualcun altro in quella suite del Flora. E poi, chi ha portato la cocaina? Perché l’ambulanza è arrivata così tardi rispetto al malore della ragazza? Circolano versioni opposte?"

Lei sembra molto accanito. "Non è accanimento. E’ che sono stufo dell’ipocrisia. Mele nasconde qualcosa".

Vabbè, ha lasciato, si è dimesso, è disperato per la moglie e i figli... "Si è dimesso dall’Udc, mica da parlamentare. L’onorevole Mele è diventato membro del Gruppo misto, andrà a guadagnare anche di più. E poi vediamo cosa succede tra qualche mese. Sono pronto a scommettere che tornerà al gruppo, sull’onda lunga del perdonismo italico".

Il segretario Cesa vede la questione da un altro punto di vista: la solitudine della vita del parlamentare nella capitale... "È stupefacente come le dichiarazioni di Cesa anziché insistere sulla palese contraddizione tra il suo parlamentare e la politica moralista del suo partito, parli di tutt’altro, come se volesse sviare il discorso. Allora dico che o Cesa è uno sprovveduto. Oppure fare discorsi sull’aumento degli stipendi dei parlamenti, ancorché smentiti il giorno dopo, per favorire bizzarri e presunti ricongiungimenti familiari, mi sembra significhi voler menare il can per l’aia e voler parlare d’altro. O sbaglio?"

Che aria tira a Montecitorio? "Battute a raffica. E i più dicono che è stato uno sprovveduto. Io ho coniato il genere dei moralisti puttanieri".

Domattina l’Udc organizza il test collettivo antidroga per i parlamentari davanti a Montecitorio e siete stati tutti invitati da Cesa, via email. "Ecco, quando dico che non ne posso più dell’ipocrisia. Come l’annuncio di Casini che si sposa".

Che c’entra? "C’entra. Si sposa in comune perché si è già sposato in chiesa. Per la Chiesa resta comunque e sempre un concubino".

* la Repubblica, 31 luglio 2007


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