Il procuratore capo di Firenze: "E’ un illecito amministrativo, non è punibile penalmente"
Domenici: "Doveroso rispetto, ma stiamo riflettendo su nuova ordinanza"
Lavavetri, chiesta l’archiviazione
Il sindaco: "Andremo avanti comunque" *
FIRENZE - Il mestiere girovago di lavavetri è un illecito amministrativo, quindi non può essere oggetto di illecito penale. E’ con questa motivazione che il procuratore capo di Firenze Ubaldo Nannucci ha chiesto l’archiviazione per i lavavetri bloccati dopo il controverso provvedimento del Comune, che ha previsto contro di loro una sanzione fino a 206 euro o una pena fino a tre mesi d’arresto. Il sindaco Leonardo Domenici però non si arrende e ha annunciato che è in arrivo una nuova ordinanza.
Questa mattina Nannucci ha depositato al Gip del tribunale di Firenze la richiesta di archiviazione. Oltre ad esprimere il suo parere sull’ordinanza, il procuratore capo ha parlato dell’ipotesi avanzate dall’assessore comunale alla sicurezza Graziano Cioni e dal primo cittadino sull’esistenza di un racket dei lavavetri. "Ho scritto al comando provinciale dei carabinieri e alla questura per sapere se per caso avessero segnalato qualche tipo di condotta che meritasse la definizione di racket", ha dichiarato. "Mi è stato riferito che non c’è stata nessuna segnalazione di questo tipo".
Il sindaco di Firenze ha espresso "doverosa attenzione e rispetto" per l’atto di Nannucci, ma ha annunciato che porterà avanti il suo progetto e che l’amministrazione comunale "sta riflettendo sulle osservazioni del procuratore e sta mettendo a punto una nuova ordinanza".
Dal punto di vista politico, un plauso all’atto di Nannucci è arrivato da Rifondazione comunista. "Prendiamo atto con soddisfazione che con la richiesta di archiviazione Nannucci ha pienamente dato ragione a chi, come il Prc, ha sempre sostenuto che non si poteva, in punta di diritto, configurare in alcun caso nei confronti dei lavavetri un reato penale", hanno dichiarato le capogruppo in Comune e in Regione Anna Nocentini e Monica Sgherri. Per il consigliere di Forza Italia Jacopo Bianchi, invece, "la decisione del procuratore dimostra quanto questo problema debba essere risolto a livello nazionale".
Intanto il provvedimento fiorentino ottiene il consenso del 79% degli italiani. A rilevarlo è un’indagine effettuata da Publicares (Gruppo Swg), che segnala che l’accordo è particolarmente unanime tra gli elettori di destra (89% di consensi) e di centrodestra (88%). Anche quelli di centrosinistra e di sinistra comunque approvano il divieto dell’attività, rispettivamente nel 78 e nel 63% dei casi.
* la Repubblica, 10 settembre 2007.