Da qualche giorno i religiosi sono scesi in piazza contro la giunta militare al potere da 45 anni
All’iniziativa del Comune di Roma si sono uniti anche la Cisl e l’associazione Articolo 21
Solidarietà alla rivolta dei monaci birmani
Oggi manifestazione in Campidoglio *
ROMA - Da qualche giorno, per chiedere libertà per il popolo birmano, lanciando il guanto della sfida alla giunta militare, ormai al potere a Yangon da 45 anni, sono scesi in piazza anche i monaci e le monache buddiste. Il Comune di Roma è da tempo in prima linea nell’appoggiare la battaglia libertaria dell’opposizione, guidata dal premio Nobel per la Pace Aung Suu Kyi, tuttora agli arresti domiciliari. E oggi, alle ore 18,30, davanti al Campidoglio, si svolgerà una manifestazione di solidarietà "alla rivolta dei monaci buddisti".
La manifestazione è stata indetta dal sindaco Walter Veltroni. Il primo cittadino ha spiegato che l’obiettivo dell’iniziativa è quello di esprimere la vicinanza del Campidoglio tanto al popolo birmano quanto ai monaci buddisti, che "in queste ore si battono per la democrazia nel loro Paese e per la libertà di Aung San Suu Kyi". In Myanmar, l’ex Birmania, le rivolte per il caro-vita hanno assunto un colore politico, e la leadership è stata assunta proprio dai religiosi. "I monaci buddisti che da giorni sfilano in Birmania, sfidando arresti e gas lacrimogeni, hanno iniziato una marcia della pace a cui idealmente ci uniremo il 7 ottobre con la Perugia-Assisi". Così ha dichiarato Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo21, associazione che si batte per la libertà di stampa, aderendo alla manifestazione del Campidoglio.
Anche la Cisl ha manifestato la propria adesione, annunciando la presenza del leader Raffaele Bonanni, assieme a una delegazione del dipartimento internazionale dell’organizzazione. Il sindacato ricorda di "essere da sempre a fianco del sindacato e del popolo birmano, contro la violenta dittatura militare". Ragione per cui la Cisl chiede che le istituzioni italiane "diano il massimo sostegno politico e operativo alle organizzazioni democratiche e sindacali birmane, per dare continuità alle straordinarie mobilitazioni pacifiche di questi giorni ed evitare che esse vengano represse duramente come nel passato". Bonanni ha chiesto al governo italiano un’iniziativa straordinaria a sostegno della libertà e della democrazia in Birmania, nel quadro dell’assemblea Onu e a livello europeo, per costringere la giunta militare al dialogo.
* la Repubblica, 24 settembre 2007.