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Pianeta TERRA e UmaNITA’. Per il dialogo, quello vero.....

MYANMAR, EX BIRMANIA. YANGON. I MILITARI ATTACCANO. MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE A FIANCO DEI MONACI BUDDISTI IN TESTA AL MOVIMENTO DI DEMOCRATIZZAZIONE E DELLA VOLONTA’ DI PACE E DI DIALOGO DI AUNG SAN SUU KYI. Si prepara condanna ONU - a cura di pfls

sabato 6 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
MYANMAR: ATTIVISTI PER DEMOCRAZIA AL TIMES, COMBATTEREMO FINO ALLA MORTE
Londra, 6 ott. - (Adnkronos) - "Combatteremo fino alla nostra o alla loro morte". E’ questo il grido, disperato e determinato, lanciato da due attivisti birmani per la democrazia, che hanno contattato il Times di Londra dal loro nascondiglio nello stato meridionale birmano di Mon. "Abbiamo bisogno di un grande aiuto da parte della comunita’ internazionale, ma non ci arrenderemo" - affermano Myint Htoo Aung e la signora (...)

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> MYANMAR, EX BIRMANIA. YANGON. --- Centinaia di migliaia di persone sono rimaste senzatetto ed acqua potabile in Birmania dopo il passaggio del ciclone Nargis sulla parte meridionale del paese. - Il governo birmano ha deciso che si terrą come previsto il referendum costituzionale fissato per il prossimo sabato 10 maggio nonostante la situazione di emergenza causata dal devastante ciclone che ha colpito il Paese (Ansa).

lunedì 5 maggio 2008

Ansa» 2008-05-05 10:07

BIRMANIA, CENTINAIA DI MIGLIAIA I SENZATETTO

BANGKOK - Centinaia di migliaia di persone sono rimaste senzatetto ed acqua potabile in Birmania dopo il passaggio del ciclone Nargis sulla parte meridionale del paese. Lo ha detto oggi il responsabile Onu per la protezione civile di Bangkok. Richard Horsey ha detto di aver saputo che "ci sono diverse centinaia di migliaia di persone che hanno bisogno di un rifugio e di acqua potabile, ma non sappiamo quante centinaia di migliaia". Le organizzazioni umanitarie stanno cercando di rendersi conto della situazione nel paese, ma il regime militare non dą piena libertą di movimento agli operatori. I dati stanno via via arrivando dalle isole situate nel delta dell’Irrawaddy, una delle zone pił colpite dalla furia del ciclone.

L’ultimo bilancio di fonte governativa parla di 351 morti, di circa centomila senzatetto e di alcune cittą quasi completamente distrutte. Una legislazione imposta alle organizzazioni umanitarie nel 2006 richiede permessi di viaggio e scorte ufficiali e detta norme rigide per il trasporto di rifornimenti e materiali. Spesso per aggirare le restrizioni si usa personale locale che ha maggiore libertą di movimento. Il regime ha nominato il primo ministro Thein Sein come responsabile dei soccorsi nelle cinque regioni dichiarate disastrate.

GOVERNO, REFERENDUM SI FA Il governo birmano ha deciso che si terrą come previsto il referendum costituzionale fissato per il prossimo sabato 10 maggio nonostante la situazione di emergenza causata dal devastante ciclone che ha colpito il Paese. Lo si legge oggi sulla stampa ufficiale birmana. "Il referendum si terrą tra qualche giorno e la popolazione attende con impazienza l’appuntamento", scrive il quotidiano ’New Light’ controllato dalla giunta militare al potere.


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