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Politica, Filosofia, Teologia, e Antropologia ( "A passo d’uomo" - ma non ancora dell’uomo e della donna).

SIMMACO, PREFETTO DI ROMA, E AMBROGIO, VESCOVO DI MILANO. IL "LOGOS" E LA "CHARITAS" NON SI CAPISCONO E SI SCAMBIANO LE PARTI, IERI COME OGGI. Sulla "vecchia" polemica, un incontro di Salvatore Natoli e Rino Fisichella nel Duomo di Milano - a cura di Federico La Sala

mercoledì 24 ottobre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] il cristianesimo si può considerare come una delle grandi forme di secolarizzazione. È davvero la religione del Logos [...]. Ora a fronte degli dei ridotti a favola, Simmaco deve cedere e tuttavia la forza della sua argomentazione risiede in questa sua semplice affermazione: «Non si può raggiungere un mistero così grande - dio, il divino - attraverso una sola via (uno itinere)». Qui Simmaco ha un colpo d’ala formidabile: il pagano intuisce per via politica - la libertà dei culti - (...)

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> SIMMACO, PREFETTO DI ROMA, E AMBROGIO, VESCOVO DI MILANO. IL "LOGOS" E LA "CHARITAS" NON SI CAPISCONO E SI SCAMBIANO LE PARTI, IERI COME OGGI. Sulla "vecchia" polemica, un incontro di Salvatore Natoli e Rino Fisichella nel Duomo di Milano - a cura di pfls

mercoledì 24 ottobre 2007

PAPA: ANNUNCIO FEDE EFFICACE SOLO SE C’E’ TESTIMONIANZA VITA *

CITTA’ DEL VATICANO - L’annuncio della fede é efficace solo se c’é la "testimonianza" di vita del predicatore e la "esemplarità della comunità cristiana". Lo ha detto il Papa durante l’udienza generale in piazza San Pietro, davanti a circa 30.000 persone, dedicata alla figura di sant’Ambrogio. Riferendo del rapporto tra Ambrogio e sant’Agostino, Benedetto XVI ha osservato che fu "la testimonianza di sant’Ambrogio e della sua chiesa milanese che pregava e cantava compatta come un sol corpo, capace di resistere alle prepotenze dell’imperatore e di sua madre" che portò alla conversione il "giovane africano scettico e disperato", come lo stesso Agostino racconta nelle sue "Confessioni". "E’ evidente - ha commentato Benedetto XVI - che la testimonianza del predicatore e l’esemplarità della comunità cristiana condizionano l’efficacia della predicazione". "Il vero discepolo è quello che annuncia il Vangelo nel modo più efficace", ha commentato il Pontefice in un passaggio successivo, invitando anche i "catechisti", e non solo "i teologi" a ispirarsi a questa osservazione.

IL CATECHISTA NON SIA UN CLOWN CHE RECITA UNA PARTE

Il catechista non è un "clown che recita una parte per mestiere". Lo ha detto il Papa durante l’udienza generale del mercoledì, commentando la figura di sant’Ambrogio e la influenza di questi sulla conversione di sant’Agostino. "E’ vero per il catechista - ha osservato Benedetto XVI - ciò che ho scritto nella ’Introduzione al cristianesimo’ a proposito del teologo: ’chi educa alla fede non puo’ rischiare di apparire una specie di clown che recita una parte per mestiere piuttosto - ha aggiunto - per usare una immagine Origene, egli deve essere come il discepolo amato che ha poggiato il capo sul cuore del maestro è li ha appreso il modo di pensare, di parlare, e di agire" "Alla fin di tutto - ha concluso - il vero discepolo è colui che annuncia il Vangelo nel modo più credibile ed efficace".

* ANSA» 2007-10-24 11:16


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