VITA E LETTERATURA: MEMORIA, POESIA, E ARTE DOPO AUSCHWITZ.
Appunti sul tema...
LA VITA CONTRO LA MORTE. "«Le dernier à parler» è ispirato a un verso dello stesso Celan: «Parla anche tu,/ parla come l’ultimo a parlare, /dì il tuo dire»". Probabilmente, il cuore [di Gisèle Celan-Lestrange] ha le sue ragioni, che la ragione [di Maurice Blanchot] non conosce! Blaise Pascal non si sbagliava, e nemmeno Kant!
PAUL CELAN:
PARLA ANCHE TU...
Parla anche tu,
parla per ultimo,
di’ ciò che hai da dire.
Parla -
ma non separare il no dal sì.
Dai anche senso a ciò che dici:
dagli l’ombra.
Dagli ombra che basti,
dagliene tanta
quanta sai sparsa intorno a te
fra mezzanotte e mezzogiorno e mezzanotte.
Guardati in giro:
lo vedi, che il vivo è dappertutto -
Prossimo alla morte, ma vivo!
Dice il vero, chi dice ombra.
Ma ora si stringe il luogo dove stai:
e adesso dove andrai, rivelatore d’ombre, dove?
Sali. Innalzati a tentoni.
Più sottile diventi, più irriconoscibile, più fine!
Più fine: un filo,
lungo il quale vuole scendere la stella:
per nuotare nel basso, giù in basso
dove vede se stessa luccicare: nella risacca
di erranti parole.
PAUL CELAN, PARLA ANCHE TU: "[...] A mio avviso, lo sprofondamento nell’altezza descritto nei versi conclusivi di Sprich auch du, è uno “shifter” importante per avvicinarsi a Celan, o perlomeno al Celan più notevole, che quando è al meglio di sé non è semplicemente un poeta nichilista. Per niente, anzi. Con buona pace dei tanti che l’hanno letto così, ma in fondo in fondo fraintendendolo... La visione metafisica di Celan ha tanti aspetti in comune con quella di Kafka, in realtà. Che, più disperato anche di Celan, non diversamente da Celan, in fondo, visse la frattura con la dottrina (la “malattia della tradizione” come l’ha chiamata Benjamin) come una sorta di peccato originale, che lo costrinse a convivere con angoscia e sospetto il suo abnorme bisogno di totalità e unità. [...]" (Massimo Morasso, Doppiozero, 20 aprile 2021).
VITA E POESIA: "LA PAROLA PURPUREA, CHE NOI CANTAVAMO". PER UNA FILOSOFIA "A PIU’ VOCI". In ricordo della straniera di Mantinea ...
PAUL CELAN E IL "PSALM". Dopo Eco e Narciso, dopo "Romeo e Giulietta", dopo "I Promessi Sposi", e dopo Auschwitz, c’è il Psalm (nella Rosa di Nessuno ,"Die Niemandrose", 1963) dell’ Amore (più forte di Morte), quello del "Cantico dei cantici, quello della "Purpurwort, das wir sangen". L’amore no è lo zimbello del tempo" (Shakespeare, "Sonetto 116").
Federico La Sala