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Approfondimenti

Speciale su FRANCO BASAGLIA. OLTRE I VINCOLI DEL POSSIBILE. Un breve saggio di M.G. Giannichedda - a cura del prof. Federico La Sala

mercoledì 31 agosto 2005 di Emiliano Morrone
BASAGLIA
Oltre i vincoli del possibile
Un pomeriggio estivo del 1961 Franco Basaglia varcò per la prima volta i confini del manicomio di Gorizia. Da allora non avrebbe smesso di tormentarsi sulla forza di quella istituzione, e sulla necessità di smantellarne le mura, edificate prima di tutto dentro di noi
Alla fine di agosto di venticinque anni fa moriva lo psichiatra al lavoro del quale dobbiamo la legge 180. Per rendere accettabile il dolore mentale, smembrare i manicomi e terremotare la (...)

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> FRANCO BASAGLIA ---- Franco Basaglia non ha mai negato la malattia mentale (di Luigi Cancrini - Le famiglie dei pazienti psichiatrici).

venerdì 12 febbraio 2010

Le famiglie dei pazienti psichiatrici

Molto romantico e commovente il suo commento a proposito di Franco Basaglia. Peccato che nella realtà ci siano migliaia di malati di mente che non vengono curati per niente e vengono abbandonati alle loro famiglie, che sono senza gli strumenti necessari, quando non direttamente responsabili di quelle malattie.

Paolo Izzo

Risponde Luigi Cancrini:

Franco Basaglia non ha mai negato la malattia mentale. Ha detto che l’ospedale psichiatrico la rendeva invisibile sovrapponendo ai sintomi i danni dell’esclusione e dell’emarginazione. La cura, diceva, deve essere portata avanti fuori dall’ospedale con l’aiuto delle famiglie che (la fiction lo mostrava bene) all’inizio fu dato per scontato e che andava costruito invece con pazienza, con umiltà e con mezzi adeguati.

Ne discussi a lungo con lui quando venne a trovarci nell’università dove tentavamo di aiutare la famiglia di un ragazzo autistico e credo che si sarebbe battuto con noi e con tanti altri, se avesse vissuto di più, perché il diritto al sostegno e alla cura delle famiglie. La letteratura ci dice che il lavoro con le famiglie è lo strumento più importante nel prevenire le ricadute e le ospedalizzazioni dei pazienti affetti da un disturbo schizofrenico.

«Al di là dei ricordi suggestivi lei scrive la malattia rimane» ed io sono d’accordo anche se curarla e alleviarla è assai più facile oggi che ieri. Dobbiamo solo fare di più e di meglio sul territorio in cui, al tempo di Basaglia, le cure non esistevano.

*l’Unità/Lettere, 12.02.2010


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