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Dopo Copernico, dopo Darwin e dopo Freud, ancora e sempre "platonismo per il popolo" (Nietzsche).

LA NATURA UMANA, IL CANNIBALE E LE PRETESE METAFISICHE DELLA "SECONDA - E TERZA - NAVIGAZIONE" (EDIPICO-CATTOLICA). Un intervento del filosofo cattolico Robert Spaemann - a cura di pfls

venerdì 2 novembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
CONTRO LA FEDE CRITICA DELL’ILLUMINISMO, A DIFESA DELLA PIRAMIDE DEI FARAONI, SCATENATA LA MALAFEDE ’CATTOLICA’ . Una ’sconcertante’ intervista del prof Giovanni Reale a cura di Armando Torno
LA TEOLOGIA DEL MENTITORE, LA CHIESA DI COSTANTINO, E LA SOVRANITA’ DEL PAPA.

intervento
Il cannibale e la libertà
Se non esiste il riconoscimento di una comune e intangibile natura umana, allora nessun limite è sicuro e tutto è permesso: anche (...)

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> LA NATURA UMANA, IL CANNIBALE E LE PRETESE METAFISICHE DELLA "SECONDA - E TERZA - NAVIGAZIONE" (EDIPICO-CATTOLICA). ... Il padre dell’illuminismo tedesco: Christian Thomasius (1655-1728).

sabato 3 novembre 2007

Ecco la gaia etica di Thomasius

Per la prima volta in italiano l’opera del pensatore tedesco, teorico di una morale secondo «sana ragione» convergente con le Sacre Scritture

di FRANCESCO BELLINO (Avvenire, 03.11.2007)

Delle opere degli illu­ministi tedeschi esi­stono poche tradu­zioni in lingua italiana; del suo fondatore, Christian Thomasius (1655-1728), neppure una. Ora Raffaele Ciafardoni, ordinario di Sto­ria della filosofia moderna all’Università di Chieti-Pe­scara, ha curato e tradotto l’opera di Thomasius, Intro­duzione alla dottrina dei co­stumi. La distinzione tra mo­rale e diritto fu approfondita a tal punto da Thomasius da determinare le categorie auto­nome e specifiche della giuridicità (intersog­gettività, esteriorità, coercibilità). Il diritto na­turale non è più considerato un diritto vero e proprio, ma un consilium, perché non vi è al­cuna istituzione che lo possa imporre dall’e­sterno tramite organi coercitivi. Egli distinse tre principi fondamentali dell’attività umana: l’honestum («Fa’ a te stesso quello che vuoi che gli altri facciano a se stessi»), il justum («Non fare all’altro quello che non vuoi sia fat­to a te»), il decorum («Fa’ agli altri quello che vuoi che altri facciano a te»). Tali principi cor­rispondono rispettivamente alla morale, al di­ritto e alla politica.

L’ Introduzione alla dottrina dei costumi fu pubblicata nel 1692 e fino al 1726 ebbe sette edizioni in tedesco e una in latino. Il tema cen­trale dell’opera è l’amore razionale: l’arte di a­mare in modo razionale e virtuoso è l’unico mezzo per giungere a una vita felice, galante e gioconda. Quella di Tho­masius vuol essere un’etica ’umana’, fondata esclusiva­mente sulla «sana ragione» e avente come oggetto l’amo­re umano inteso come amo­re del prossimo. La sana ra­gione è la facoltà, comune a tutti gli uomini, su cui si fon­dano le poche verità sempli­ci che sono inattaccabili dal dubbio e dalla critica; nel campo morale, insegna che la vita è il fondamento di o­gni bene e che pertanto oc­corre mantenerla, favorendo le attività che la incrementano ed evitando quelle che la diminuiscono o la distruggono. Il sommo bene è ciò conserva e accresce le potenzialità umane.

La natura dell’uomo, come quella di tutte le cose, consiste in un movimento continuo, che ha ricevuto da Dio una certa misura e un cer­to modo che consentono all’uomo di passa­re da un essere imperfetto a un essere perfet­to. L’esercizio dell’etica è come un farmaco contro l’amore irrazionale, che nasce dalle tre passioni disordinate: la cupidigia, l’ambizio­ne e l’avarizia. La massima felicità non consi­ste nella salute, né nella virtù, ma nella tran­quillità o giocondità dell’animo. «La tranquil­lità dell’animo non può esistere senza dilet­to, il diletto senza l’amore per altri uomini, questo amore senza l’unione degli animi, e questa unione senza lo sforzo reciproco di cercare di compiacere alla persona amata, an­che trascurando il suo proprio».

«L’amore razionale altro non è che un’unione di animi eguali che pos­siedono il sommo be­ne ». L’animo tranquillo è come l’acqua di un fiume che scorre placi­do e silenzioso. La tran­quillità dell’animo non comporta indifferenza o isolamento dagli altri, né l’imperturbabilità del saggio di fronte alle vicissitudini della vita, ma si realizza in un rap­porto positivo con chi abbia la stessa disposi­zione d’animo, nella dimensione sociale, che è costitutiva del­l’uomo, dell’amore re­ciproco.
-  Non è l’intelletto, ma la volontà la facoltà più nobile dell’uomo. L’at­tività pratica ha in Thomasius il primato su quella teoretica, anche nel rapporto dell’uo­mo con Dio. Ricollegandosi ad Agostino, a Scoto e a Occam, Thomasius concepisce Dio più come creatore e conservatore dell’essere che come puro intelletto infinito. «Essendo creatore, Dio è anzitutto onnipotente e vo­lontà infinitamente buona, la quale coman­da all’uomo di essere amato, piuttosto che es­sere conosciuto nella sua essenza. Dunque la relazione uomo-Dio è pratica, non teoretica; essa richiede - commenta Ciafardoni nella sua introduzione - amore fervido e ubbi­dienza incondizionata, non contemplazione metafisica». L’etica ’umana’ è di­stinta ma non in con­trapposizione all’etica ’divina’, fondata sulla rivelazione e avente per oggetto l’amore so­prannaturale. Thoma­sius si auspica, al ter­mine della sua ricerca, di mostrare in un trat­tato specifico che in tutti i suoi scritti filoso­fici non ha insegnato «nient’altro che quan­to concorda con la Sa­cra Scrittura, quando essa parla di saggezza e virtù filosofiche, e co­me la mancanza e l’im­perfezione che si trova­no nella saggezza natu­rale e nella virtù filoso­fica debbano essere in­tegrate dalla saggezza divina dei veri cristia­ni. In una parola: sono deciso a mostrare - af­ferma il padre dell’illuminismo tedesco, smentendo il riduzionismo laicistico - che la vera filosofia deve essere invero una manu­duction e una guida alla teologia, ma che in e per se stessa è impotente a conseguire la teo­logia ».

-  Christian Thomasius
-   INTRODUZIONE ALLA DOTTRINA DEI COSTUMI
-  Testo tedesco a fronte
-  Sigraf. Pagine 391. Euro 31,20


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