Gentile signor Biagio, mi scuso innanzi tutto con lei per il tono forse un po’ polemico. Penso che per un dialogo costruttivo occorra osservare poche regole elementari. Mi permetto di esporle. Qualora non fosse d’accordo, le sarei grata le modificasse, oppure ne suggerisse altre.
Prima regola: concisione; poche parole per esprimere un concetto; un po’ come faceva Gesù.
Seconda regola: faccio un ’affermazione? Devo sostenerla con uno o due argomenti validi.
Terza regola: non sono d’accordo su un’affermazione? Devo confutarla con uno o due argomenti validi.
E veniamo all’affermazione del Pierri. Sostiene che Dio non può fare il male: tentare l’uomo al male (lo sostengono anche i teologi e lo stesso Catechismo della Chiesa Cattolica!). Primo argomento a sostegno: Dio andrebbe contro la sua natura. Secondo argomento a sostegno: la norma morale secondo la quale un’azione è buona quando buono è il suo fine e buono il mezzo per raggiungerlo.
Lei dovrebbe confutare sia l’affermazione del Pierri, sia l’affermazione del Catechismo, con uno o due argomenti validi.
E veniamo alla sua affermazione: "Dio si è servito della tortura di un innocente...". Non fa un po’ di confusione? Pierri afferma che Dio non tenta al male l’uomo; non si serve del diavolo per torturare l’uomo (il lavoro sporco lo fa fare al demonio?). Non è stato Dio a torturare un innocente (sarebbe una bestemmia!); l’innocente è stato torturato dagli uomini; ma questi non sono stati collaboratori di Dio...San Francesco era persuaso che i demoni fossero "castaldi" del Signore. Infine: si ricordi che il sacrificio di Cristo è stato unico ed irripetibile, e quindi Dio non cerca altri "salvatori".