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EUROPA. FORZA ITALIA !!!

L’AVVENTURA DI "FORZA ITALIA" E’ FINITA. BERLUSCONI LO ANNUNCIA A MILANO. Umberto Bossi, interpellato sulla nascita del nuovo partito, dichiara: "Ho paura che sia solo un favore a Prodi" - a cura di pfls

domenica 18 novembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] sul nuovo partito, il leader dà appuntamento a domani, quando "presenteremo la nuova iniziativa". "Invitiamo tutti - dice - a venire con noi contro i parrucconi della politica in un nuovo grande partito del popolo. Chiediamo a tutti di mettere da parte ogni timore e ogni remora: questo è quello che la gente vuole".
Poco dopo, a chiarire meglio le modalità organizzative del nuovo partito, ci pensa il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi: "Vi annuncio - dichiara - che la prossima (...)

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> L’AVVENTURA DI "FORZA ITALIA" E’ FINITA. BERLUSCONI LO ANNUNCIA A MILANO. --- "Forza Italia" non si scioglie. Il "Pdl" sarà un partito-rete.

mercoledì 28 novembre 2007


-  Il leader azzurro riunisce lo stato maggiore di Fi a palazzo Grazioli
-  Decisa la road map per la costituzione del partito-network. Processo rigorosamente dal basso

-  "Fi non si scioglie. Pdl sarà un partito-rete"
-  Berlusconi traccia il futuro della Cdl

-  Fini: "Allora non avevamo capito nulla. Da tempo, poi, chiedo una confederazione dei partiti della Cdl"
-  Sulla legge elettorale Cavaliere e Veltroni più vicini. Ok anche alla modifica dei regolamenti parlamentari

di CLAUDIA FUSANI *

ROMA - Il partito nuovo? Il partito del Popolo delle Libertà o il Popolo della Libertà? No, aspettate, forse siamo andati troppi in fretta. Forse, annuncia Berlusconi allo stato maggiore di Fi riunito a palazzo Grazioli, è bene chiarire che "Fi non si scioglie" e che è meglio "il partito rete" di cui faranno parte i partiti della Cdl, i circoli e poi chi vuole entrare della società civile.

Il proporzionale modello tedesco? Requiem per il maggioritario? Un attimo, anche sul nuovo sistema elettorale siamo andati un po’ troppo in fretta. "Forse - è l’ultimo pensiero del Cavaliere - è meglio lo spagnolo, vedrò venerdì le carte di Veltroni sulla legge elettorale, le nostre condizioni però sono di lavorare a un sistema proporzionale con un’alta soglia di sbarramento che non cancelli il bipolarismo ma lo renda più maturo ed efficiente".

Via via che passano i giorni e il Berlusconi-furioso sul predellino della Mercedes in piazza San Babila lascia il posto al leader della Cdl, si registrano passi indietro e chiarimenti, aggiustamenti vari. Il Cavaliere ha tracciato, riunito con i suoi a Palazzo Grazioli, la road map di Fi e della Cdl.

Di fronte a questo programma incalzante resta perplesso e diffidente il leader di An Gianfranco Fini. "Fi non si scioglie? Bene, vuol dire che nessuno di noi ha capito nulla...". Il pdl il partito network? "Era un anno e mezzo che spingevo sulla costituzione di una casa dei moderati. Ho chiesto per un anno e mezzo l’apertura dell’officina, l’ho sempre trovata chiusa per ferie...".

Il partito-rete - Il percorso comincia oggi ed è tracciato tutto dal basso: iscritti, organismi comunali che eleggono i provinciali che poi eleggono i regionali che poi eleggono i nazionali. Obiettivo: la costituzione del "partito network", il nuovo soggetto politico a cui confluiranno, oltre a Fi, anche gli altri partiti della Cdl, i vari circoli, le liste civiche locali, i movimenti nazionali e territoriali e spezzoni di partito. La speranza del Cavaliere è che "entrino nel nuovo soggetto politico anche An e Udc perchè è quello che volevano e che hanno sempre detto".

I soggetti politici che confluiranno nel nuovo partito dovranno fornire l’elenco aggiornato degli iscritti. Sulla base di questi elenchi si darà vita al "processo costituente". Seguiranno la convocazione dei congressi comunali ai quali avranno diritto di voto gli iscritti ai movimenti che confluiranno nel Pdl, e tutti coloro che si iscrivono per la prima volta. I congressi comunali, invece, eleggeranno i delegati che daranno vita al al coordinamento provinciale; quest’organo eleggererà il coordinatore regionale e contribuirà all’elezione di una "Consulta nazionale" che avrà tre obiettivi: l’approvazione dello Statuto, l’approvazione della Carta dei valori e l’elezione del Gruppo dirigente e del leader del Partito-Rete.

Il partito-network ha un modello, "il Ppe, il partito popolare europeo", una confederazione di partiti e formazioni. Ancora incerti i tempi, anche se saranno sicuramente veloci. "C’è un comitato costituente e tutto sarà fatto nella massima trasparenza e sotto gli occhi di tutti" aggiunge Berlusconi. Intanto, sabato e domenica ancora i gazebo, per le pre-iscrizioni e decidere il nome del partito. In pratica il Cavaliere sta provando a fare in poche settimane quello che il Pd ha impiegato mesi per realizzare. Non è offensivo dire che il Cavaliere sta un po’ copiando.

Fi non si scioglie - Forza Italia resta dov’è e come è, a partire dagli iscritti per arrivare ai vertici passando per la sua struttura. "Ci sarà un doppio tesseramento - assicura il Cavaliere che dopo la riunione a palazzo Grazioli nel pomeriggio ha continuato a "spiegare" l’evoluzione del pdl facendo due passi nel centro di Roma - chi ha la tessera di Forza Italia potrà anche avere quella della nuova formazione".

Capitolo riforme - Il Cavaliere ribadisce la sua posizione: no alle modifiche costituzionali, che richiedono tempi lunghi con un doppio passaggio alle Camere. Lascia un’apertura, invece, al riordino dei regolamenti parlamentari per impedire la nascita di gruppi parlamentari che non si sono presentati alle elezioni.

Sulla legge elettorale le posizioni di Berlusconi e Veltroni sembrano, oggi, avvicinarsi. Il leader azzurro preferirebbe aumentare il numero dei collegi previsti dal ’Vassallum’, che diventerebbero così più piccoli. Con un centinaio di collegi, infatti, il sistema avrebbe un’impronta più maggioritaria. Berlusconi avrebbe ribadito il suo no a doppi turni, puntando su un sistema proporzionale con sbarramento alto. E, come già assicurato al Carroccio, ha promesso anche di voler evitare di arrivare al referendum.

Fini diffidente - Il presidente di An sta registrando Matrix mentre Berlusconi sviluppa a puntate il suo nuovo pensiero sul futuro del centrodestra. E di fronte alle nuove prospettive del Cavaliere (Fi non si scioglie; Pdl partito network; spero entrino anche An e Udc) resta scettico e diffidente. "Attendo ancora di sapere - dice il presidente di An - se Berlusconi è rimasto fedele all’idea di mani libere o se Berlusconi ammette di aver fatto un errore dicendo di buttare via il bipolarismo". Sul sistema elettorale sarcasticamente Fini suggerisce di aspettare perchè, dopo essere passati dalla Germania alla Spagna "chissà venerdì in quale punto della carta geografica dovremo guardare". Poi va giù durissimo: tutto quello che è successo in questi giorni è stata "una strategia unilaterale" che lascerà da solo "il Cavaliere". E se ora dovesse cadere il governo Prodi "non è detto che Berlusconi sarebbe automaticamente il leader della Cdl". D’altra parte è lui che l’ha sciolta dicendo che era "un ectoplasma".

* la Repubblica, 28 novembre 2007.


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