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CALABRIA. OLTRE AL DANNO LA BEFFA. UN URLO DA CROTONE: NO ALLE DISCARICHE!!! Iniziative del Movimento civico: presidio permanente, sciopero della fame, petizione e manifestazioni - a cura di pfls

sabato 24 novembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] al contrario di ciò che accade nel resto del nostro paese, dove i sindaci spesso sono a capo delle lotte civili per la difesa del territorio, il sindaco della città di Crotone ascolta il grido di allarme lanciato dai propri cittadini e dalla società civile senza assumere alcuna decisione ufficiale.
Da lunedì 19 novembre 2007 presso la sede ARCI Provinciale di Crotone è stato avviato un presidio democratico permanente, per chiedere la revoca immediata della suddetta ordinanza (...)

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> CALABRIA. OLTRE AL DANNO LA BEFFA. UN URLO DA CROTONE: NO ALLE DISCARICHE!!! ---- Caserta, emergenza rifiuti 23 sindaci si dimettono (di Raffaele Sardo).

domenica 25 novembre 2007

Caserta, emergenza rifiuti 23 sindaci si dimettono

di Raffaele Sardo *

Ventritrè sindaci della provincia di Caserta hanno dato le dimissioni. Protestano contro la nuova emergenza rifiuti che da alcuni giorni è ritornata a minacciare la già precaria vivibilità di tantissimi comuni del casertano. A dimettersi dall’incarico sono stati i primi cittadini dei comuni che aderiscono al consorzio Geo Eco, quasi tutti concentrati nell’agro aversano. Le dimissioni le avevano annunciate già due giorni fa, ma venerdì sono state formalizzate anche presso le segreterie dei rispettivi comuni e portate poi al prefetto di Caserta, Maria Elena Stasi, nel corso di un incontro avuto in mattinata proprio per trovare una possibile soluzione allo smaltimento delle 6.000 tonnellate di rifiuti che giacciono sparse per le strade della provincia di Caserta.

«Abbiamo valutato, in piena coscienza, l’impossibilità di affrontare con mezzi e strumenti ordinari una situazione di emergenza - è scritto nella lettera di dimissioni - nella quale le amministrazioni da noi rappresentate non hanno avuto e non hanno alcuna soggettiva od oggettiva responsabilità». «Abbiamo allertato la protezione civile e il comando dei vigili urbani che saranno attivi 24 ore su 24 - spiega Domenico Ciaramella, il sindaco dimissionario di Aversa, la seconda città più popolosa della provincia di Caserta - Svolgeranno soprattutto un servizio di vigilanza contro i cumuli di rifiuti che presumibilmente prenderanno fuoco nelle prossime ore. Vogliamo evitare la beffa oltre ai danni. La produzione di diossina in questi frangenti è uno degli effetti più dannosi per la popolazione. Perciò facciamo appello al buon senso».

Anche il personale dell’ASL è mobilitato. Stesso ordine di servizio anche per i Vigili del fuoco, che sono chiamati a far fronte agli incendi dei rifiuti. Intanto i sindaci hanno disposto che per motivi igienico sanitari, siano vietati da subito i mercatini in ogni comune. E da lunedì scuole chiuse. Radio e tv locali hanno cominciato a diffondere appelli alle popolazioni per contenere al massimo la produzione di rifiuti o per evitare, dove possibile, di depositarli in strada. Insomma i sindaci chiedono ai loro concittadini la comprensione e la collaborazione per almeno una ventina di giorni. Tanti quanti ce ne vogliono per allestire un sito di ecoballe o una nuova discarica, in attesa che sia terminata la costruzione dell’inceneritore di Acerra che dovrebbe completare il ciclo dei rifiuti.

Il presidente della Provincia di Caserta, Sandro De Franciscis, ha ribadito la contrarietà a ogni ipotesi di delocalizzazione di ulteriori quantitativi di ecoballe sul territorio di Terra di Lavoro, nel corso dell’audizione alla Commissione Ambiente della Regione Campania. «Siamo stati lasciati soli - ha detto - privi di poteri, senza alcuna possibilità di incidere nei processi. Una solitudine che ci rende incapaci di dare la benché minima risposta alle nostre comunità e che mi porta oggi a solidarizzare con i sedici sindaci del mio territorio, i quali, di fronte alla nuova ondata di emergenza, hanno rimesso il mandato nelle mani del prefetto». De Franciscis è tornato anche ad esprimere un giudizio negativo sulla lunga gestione commissariale del ciclo dei rifiuti in Campania, «che non solo non ha dato frutti, ma ha lasciato sul campo solo macerie: inchieste giudiziarie, milioni di debiti, assenza di impianti, nessuna prospettiva di programmazione. Chiedo da mesi che il Parlamento torni ad assumersi la responsabilità di dare risposte vere a questo dramma, modificando la legge del luglio scorso , che non ha sciolto i veri nodi dell’emergenza».

Ora si teme l’esasperazione delle popolazioni. Perché già nella serata di giovedi si sono avuti segnali di rivolta popolare nella città di Aversa, che ha vissuto forti momenti di tensione. In viale Kennedy per almeno due ore un centinaio di cittadini ha bloccato il traffico. E anche in piazza Bernini, il centro direzionale della città, i rifiuti erano sparsi per centinaia e centinaia di metri: un vero e proprio mare di monnezza. Una ruspa ha consentito appena il passaggio delle auto per evitare altri disagi agli stessi cittadini. È una corsa contro il tempo. Si sta tentando di spostare parte delle ecoballe del CDR di Santa Maria Capua Vetere, nell’unica discarica ancora aperta in Campania, quella di Serre. Tutto questo mentre il Commissario Delegato per l’Emergenza Rifiuti della Regione Campania ha già predisposto la proposta di Piano regionale dei rifiuti urbani della regione, che può essere consultata sul sito internet www.cgrcampania.com/pianorifiuti.

* l’Unità, Pubblicato il: 24.11.07, Modificato il: 25.11.07 alle ore 17.36


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