Infatti, carissimo Biasi, ho segnato il buon Federico in un gruppo di preghiera. Il Professore stava per diventare sacerdote. Poi č caduto appena dopo Eboli, nella sua zona. Quindi, ha deciso di dedicarsi a omelie d’altra natura, incontrando Freud a Vienna. Di ritorno, ha urtato il vescovo Mapelli, proferendo: "Mammasantissima, arcivescovo". Da allora, non passa giorno che non sogni una Chiesa governata da Castro e Chavez. Anche Vattimo lo appoggia, ahinoi. E io non posso farci niente: il Professore viene dalla scuola salernitana. Io sono solo un mendicante gioachimista. L’unico in grado di convertirlo, a volere, potrebbe essere Vincenzo Tiano, che non č ancora in pensione. Il giurista ha trascorsi fra i preti. E non ha mai smesso di professare un cattolicesimo brasiliano. Di lą da tutto, ti abbraccio caramente, in pieno condividendo il significato che attribuisci al perdono. Perdono chi oggi turba la mia quiete: quel giovinotto, figlio d’un politico di San Giovanni in Fiore, che mi ha minacciato. Perdono chi vuole il sequestro del libro e chi ha voluto impedirne la presentazione nella cittą silana. Perdono il sindaco Nicoletti, che oggi, in un’intervista con Roberto Galullo che andrą in onda su Radio 24 nei prossimi giorni, ha cercato di offendere la mia dignitą di persona e di giornalista. Rispetto a questo episodio, non mi resta che sorridere. Fortuna che il mondo non si ferma a San Giovanni in Fiore.
Ti abbraccio e ricambio i tuoi sinceri e affettuosi auguri. Ti prego di portare anche ai tuoi familiari il mio augurio d’un Natale sereno e di spirito cristiano.
Di cuore.
emiliano