Inviare un messaggio

In risposta a:
Europa. Italia 2007 ....

CENSIS: 41° RAPPORTO. Condizioni di salute della "Penisola Dei Famosi". La società italiana sta diventando una «poltiglia di massa», sfilacciata, inconcludente e senza sguardo al futuro - a cura di pfls

sabato 8 dicembre 2007 di Maria Paola Falchinelli
[...] Il "silenzioso boom" va avanti: sembra aprirsi a una visione positiva dell’economia e della società l’edizione 2007 del Rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis. Ma poi, pagina dopo pagina, emergono tutti i blocchi e i problemi che impediscono a una "dinamica evolutiva di pochi" di diventare "uno sviluppo di popolo": la "buona ripresa" tarda ad arrivare, mentre il Paese si disperde in una "poltiglia di massa", una "mucillagine di elementi individuali e di ritagli (...)

In risposta a:

> CENSIS: 41° RAPPORTO. Condizioni di salute della "Penisola Dei Famosi". --- Nel presentare il 41° Rapporto il presidente del Censis, De Rita, denuncia "il processo di desublimazione" che sta disgregando l’Italia

venerdì 7 dicembre 2007


-  Nel presentare il 41° Rapporto il presidente del Censis
-  denuncia "il processo di desublimazione" che sta disgregando l’Italia

-  De Rita: "Una società mucillagine
-  al posto dello sviluppo di popolo"

-  La speranza è che invece "le minoranze vitali" si allarghino e si moltiplichino
-  riportando il Paese alla coesione del boom economico degli anni ’50 o della lotta al terrorismo

di ROSARIA AMATO *

ROMA - Una "poltiglia", una "società mucillagine" composta da tanti coriandoli che stanno l’uno accanto all’altro, ma non stanno insieme. Sembra durissimo, accorato il giudizio che il presidente del Censis Giuseppe De Rita dà dell’Italia nel 41° Rapporto sulla situazione sociale del Paese. Eppure, la premessa è che "questo non è un Paese in declino". E infatti il problema non è il declino economico, scongiurato da tante minoranze operose e un discreto numero di big player che permettono all’Italia di non arretrare nelle retroguardie dei Paesi occidentali. E’ piuttosto che lo sviluppo promosso dalle minoranze attive "non riesce a percolare". "Non abbiamo più fiducia nello sviluppo di popolo - dice De Rita - che ha dato vita al boom economico degli anni ’50, all’industrializzazione di massa degli anni ’70, alla lotta al terrorismo".

Forse perché il popolo, così come la cultura, la scuola, le istituzioni, osserva il presidente del Censis, sono ormai parole svuotate, che non significano più nulla. E quindi anche i tentativi di "partiti del Popolo", come il Partito Democratico o quello proposto da Berlusconi sembrano proposte prive di senso, nel momento in cui nessuno crede più a "uno sviluppo collettivo in cui ci stiamo tutti". Anche perché il Pd "si raggrinza su se stesso" mentre "il Pdl è un’operazione di marketing".

"Abbiamo piuttosto il sistema assicurativo, bancario, industriale - spiega De Rita - ma è roba di Profumo o di Passera, non è una questione che riguarda la collettività. Minoranze vitali che non riescono a trainare una società che non funziona". E che ormai è pronta al peggio, denuncia De Rita: "Il vaffanculo scritto dappertutto, la violenza, la volgarità, lo sballo, questa dimensione sempre più disadorna della cultura collettiva, la scuola dileggiata dai ragazzi che filmano gli insegnanti con il cellulare o provocano incendi".

Una società che ha perso le passioni, e che ha solo impulsi: "Abbiamo solo gente che aspira alla presenza, al suo momento di piece, come l’impulso ad esistere fosse l’unico rimasto dentro di noi. Una società mucillagine dove tutte le componenti stanno insieme perché accostate, non perché siano integrate". De Rita parla di "processo di desublimazione": "La libertà diventa disponibilità di se stesso, l’etica un elenco di 128 indicatori, la scuola un parcheggio: stiamo subendo un processo di desublimazione, per cui noi al popolo, e allo sviluppo di popolo, non possiamo più credere".

Nessuno vuole più responsabilità: è da qui, per il Censis, che bisogna ripartire se si vuole invece ritornare allo sviluppo collettivo, allo sviluppo di popolo: "La prima speranza è che la minoranza vitale si allarghi. L’anno scorso, quando parlavamo di una minoranza silenziosa, non ce l’ha fatta. Ma dobbiamo invece sperare in un allargamento della base vitale del sistema. La seconda è la moltiplicazione delle minoranze".

Speranze accompagnate da quella del ritorno della "coscienza stretta": citando Leopardi, De Rita afferma che gli italiani hanno una "coscienza larga". E citando il presidente del Consiglio, ricorda: "Prodi una volta in un momento di rabbia ha detto che questa società non è meglio della politica". E allora deve migliorare la società, si deve tornare a una coscienza stretta: persino una minoranza faziosa, ma forte dei propri valori, afferma De Rita, è meglio della "mucillagine".

* la Repubblica, 7 dicembre 2007.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: