Perché Freud è ancora necessario
Un sintomo che non guarisce
di Sergio Benvenuto (Doppiozero, 13 Novembre 2019) *
Foucault scrisse: "il marxismo sta nel pensiero del XIX secolo come un pesce sta nell’acqua; e cessa di respirare in qualsiasi altro luogo”. Anche Freud stava come un pesce nell’acqua del XX secolo, e non respira più nel XXI?
Freud e psicoanalisi restano temi più che mai controversi nella nostra epoca: chi considera Freud un ciarlatano - “la psicoanalisi è spalmarsi miti greci sui genitali” (Nabokov) - e chi gli dedica un culto acritico di massimo genio della modernità. Credo che l’importante di Freud non siano le teorie “freudiane” - l’Edipo, l’eziologia sessuale, la scena primaria, ecc. - ma il setting analitico, una certa relazione tra due persone, uno speciale “gioco linguistico” che la nostra epoca ha inventato e di cui le è molto difficile disfarsi.
Dopo Freud abbiamo avuto tante altre ‘chiavi’ psicoanalitiche, e non-psicoanalitiche, ma lui ha fatto il colpo gobbo: il “terzo orecchio” con cui si ascoltano le persone. Non importa che cosa si ascolti con il terzo orecchio - ogni scuola sente cose diverse - l’importante è che faccia capolino l’orecchio in più. Che ci sia un ascolto speciale. Fin quando esisterà il bisogno di questo ascolto (quel che chiamiamo inconscio) ci saranno sempre degli psicoanalisti. Spesso squilla l’annuncio della morte della psicoanalisi, che in realtà è un augurio: si ripete che la psicoanalisi è inefficace, mentre le terapie cognitive, invece, farebbero faville... Ma non è vero. Si attacca la psicoanalisi perché invece è molto efficace. La psicoanalisi - disse Lacan - è il sintomo della nostra epoca, e i sintomi, come è noto, sono sempre molto efficaci.
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