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Europa

ITALIA. CADUTO IL GOVERNO PRODI. Il Senato ha negato la fiducia con 156 sì, 161 no e un astenuto. Il premier al Quirinale per le dimissioni. Ora la crisi è nelle mani del Presidente Napolitano. Al via le consultazioni

E’ stata la giornata della tragedia greca dell’Udeur: prima gli insulti e poi l’aggressione, con tanto di sputi e pugni.
giovedì 24 gennaio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] è stato l’Udeur il protagonista della giornata. Fuori e dentro l’Aula si è consumata la spaccatura del partito, anche se il suo leader Mastella fino all’ultimo ha cercato di non ammetterla: «Non c’è nessuna spaccatura nel mio partito. Come vedete siamo tutti qui tranne uno» (ma i senatori dell’Udeur sono in tutto tre, ndr) aveva detto Clemente Mastella dopo una riunione con i suoi in un ristorante vicino a Palazzo Madama, spiegando che chi non avrebbe votato contro Prodi sarebbe stato (...)

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> ITALIA. CADUTO IL GOVERNO PRODI. Il Senato ha negato la fiducia con 156 sì, 161 no e un astenuto. ---- E ora il Pd vuole il governo per le riforme. Con Berlusconi.

giovedì 24 gennaio 2008

E ora il Pd vuole il governo per le riforme. Con Berlusconi *

Al Senato si stanno ancora contando i voti che già si pensa alla successione di Romano Prodi. Il segretario del Pd, Walter Veltroni, dice «no a elezioni, ora è il tempo della responsabilità». E Goffredo Bettini, braccio destro di Veltroni nel Pd, si sbilancia con una proposta diretta a Silvio Berlusconi e ai suoi alleati: facciamo un governo per le riforme.

Secondo l’esponente Pd lo scenario del dopo-crisi di governo può passare per un esecutivo a tempo, che si concentri sulle riforme: «Un esecutivo che stia in carica per il tempo necessario a portare avanti il filo del dialogo che si è intessuto finora», dice lasciando palazzo Madama dove ha assistito al dibattito e al voto sulla fiducia a Romano Prodi. L’attenzione, spiega, «è rivolta a diverse forze, penso a Udc ma anche a Forza Italia. Credo che per Berlusconi sia l’occasione per verificare se ha la spinta e la forza per passare dalla cronaca alla storia, verso un sistema bipolare maturo» conclude Bettini.

«Ora governo per le riforme», affermano "i diniani". Ma la destra non sembra d’accordo. La voglia di rivincita passa sopra gli interessi del Paese e così Gianfranco Fini, An («Ora subito le elezioni»), Silvio Berlusconi («Risultato atteso dalla maggioranza degli italiani. Ora bisogna andare al voto») e Roberto Castelli (Lega Nord), «Ora la parola torni al popolo»: chiedono subito il voto.

Governo di larghe intese? No, grazie. Dice invece la sinistra, che accusa Veltroni: «È il responsabile della crisi, ora alle urne», afferma il capogruppo del Pdci alla Camera, Pino Sgobio. E Manuela Palermi rincara la dose: «Questo è il capolavoro politico di Walter Veltroni», che nella ipotesi di elezioni a primavera, la Palermi si augura«una sinistra unita». Solo il senatore Armando Cossutta si smarca dalla sinistra e chiede un «esecutivo di transizione». Sottolinea Cossutta: «Andare al voto con la legge vigente sarebbe un disastro». E Epifani conclude: «È una crisi incomprensibile - dice il segretario della Cgil - epilogo con preoccupazioni».

* l’Unità, Pubblicato il: 24.01.08, Modificato il: 24.01.08 alle ore 21.55


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