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COSTITUZIONE. "Bibbia civile", Lingua italiana ..... e radici cattolico-sofistiche.

PERA MARCELLO, LA SUA ITALIA, IL SUO DIO E L’APOLOGIA DEL SUO METODO !!! CONFUSA L’IDENTITA’ E LA DIFFERENZA TRA FORZA "ITALIA" E "FORZA ITALIA", NON VEDE PIU’ LA "STELLA POLARE" DEI "DUE SOLI" DI DANTE E DEI "DUE PATRIOTTISMI" DEL PRESIDENTE NAPOLITANO E DI CIAMPI. E vive come se Dio ("charitas) fosse il "logo" di un solo partito e di una sola chiesa, l’azienda ("caritas") del suo Innominato e dei suoi don Rodrigo!!!

sabato 26 gennaio 2008 di Maria Paola Falchinelli
I due patriottismi
di MARCELLO PERA (La Stampa,24/1/2008)
Il presidente Napolitano ha concluso ieri la sua celebrazione del sessantesimo anniversario della Costituzione con queste parole: «Ci unisce e ci incoraggia in questo sforzo la grande, vitale risorsa della Costituzione repubblicana. Non c’è terreno comune migliore di quello di un autentico, profondo, operante patriottismo costituzionale. È, questa, la nuova, moderna forma di patriottismo nella quale far vivere il patto che ci (...)

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> PERA MARCELLO, LA SUA ITALIA, IL SUO DIO E L’APOLOGIA DEL SUO METODO !!! ---- LETTERA DI BENEDETTO XVI CON RISPOSTA-PETIZIONE DI PAOLO FARINELLA (di don Aldo antonelli).

lunedì 1 dicembre 2008

BENEDETTO XVI E MARCELLO PERA

Da Genova,

l’amico don Paolo Farinella alza la voce contro questo Benedetto XVI che benedice la destra liberista e affarista di Marcello Pera.

Non so se lo sapete, ma il nostro caro Papa ha scritto una lettera a Pera (pubblicata dal Corriere della Sera il 23 novembre scorso) in cui da la "sua" benedizione al suo nuovo libro "Perché dobbiamo dirci cristiani".

Io non ho parole. Da noi c’è un proverbio che dice: "Dio prima li fa poiu li accoppia"!.... Ora io non so se veramente sia stato Dio a "fare" questi due personaggi. Di sicuro non è stato lui ad accoppiarli.

Comunque sia, da oggi in poi, quando pregherò per gli "infedeli" dovrò annoverarvi anche il Papa! (Pera già c’era)....

Per maggiore vostra comodità vi riporto la lettera del papa e il messaggio di don Paolo che io ho già provveduto a firmare.

Andate sul sito, firmate anche voi e diffondete.

Aldo [don Antonelli]


[LETTERA DI BENEDETTO XVI A MARCELLO PERA]

Caro Senatore Pera,

in questi giorni ho potuto leggere il Suo nuovo libro Perché dobbiamo dirci cristiani. Era per me una lettura affascinante. Con una conoscenza stupenda delle fonti e con una logica cogente Ella analizza l’essenza del liberalismo a partire dai suoi fondamenti, mostrando che all’essenza del liberalismo appartiene il suo radicamento nell’immagine cristiana di Dio: la sua relazione con Dio di cui l’uomo è immagine e da cui abbiamo ricevuto il dono della libertà. Con una logica inconfutabile Ella fa vedere che il liberalismo perde la sua base e distrugge se stesso se abbandona questo suo fondamento.

Non meno impressionato sono stato dalla Sua analisi della libertà e dall’analisi della multiculturalità in cui Ella mostra la contraddittorietà interna di questo concetto e quindi la sua impossibilità politica e culturale. Di importanza fondamentale è la Sua analisi di ciò che possono essere l’Europa e una Costituzione europea in cui l’Europa non si trasformi in una realtà cosmopolita, ma trovi, a partire dal suo fondamento cristiano-liberale, la sua propria identità. Particolarmente significativa è per me anche la Sua analisi dei concetti di dialogo interreligioso e interculturale.

Ella spiega con grande chiarezza che un dialogo interreligioso nel senso stretto della parola non è possibile, mentre urge tanto più il dialogo interculturale che approfondisce le conseguenze culturali della decisione religiosa di fondo. Mentre su quest’ultima un vero dialogo non è possibile senza mettere fra parentesi la propria fede, occorre affrontare nel confronto pubblico le conseguenze culturali delle decisioni religiose di fondo. Qui il dialogo e una mutua correzione e un arricchimento vicendevole sono possibili e necessari. Del contributo circa il significato di tutto questo per la crisi contemporanea dell’etica trovo importante ciò che Ella dice sulla parabola dell’etica liberale.

Ella mostra che il liberalismo, senza cessare di essere liberalismo ma, al contrario, per essere fedele a se stesso, può collegarsi con una dottrina del bene, in particolare quella cristiana che gli è congenere, offrendo così veramente un contributo al superamento della crisi. Con la sua sobria razionalità, la sua ampia informazione filosofica e la forza della sua argomentazione, il presente libro è, a mio parere, di fondamentale importanza in quest’ora dell’Europa e del mondo. Spero che trovi larga accoglienza e aiuti a dare al dibattito politico, al di là dei problemi urgenti, quella profondità senza la quale non possiamo superare la sfida del nostro momento storico.

Grato per la Sua opera Le auguro di cuore la benedizione di Dio.

-  Benedetto XVI
-  23 novembre 2008

Scrive don Paolo:

come tutti (o quasi) sapete il Benedetto XVI con una iniziativa che crea un precedente pericoloso, ha scritto una prefazione in forma di lettera ad un saggio del sen. Marcello Pera, il capostipite degli “atei devoti” in Italia. In questa lettera il papa fa una equazione tra cristianesimo e liberalismo, ponendo così le premesse teoriche per una religione civile e giustificando tutte le ingiustizie economiche di cui è causa il liberalismo che genera l’aberrazione economica del libero mercato.

Poiché non rappresento alcuno e non voglio dare adito ad accuse di complotto, dopo essermi consultato con alcuni amici, per la terza volta, mi assumo personalmente e pubblicamente la responsabilità di contestare al papa affermazioni opinabili e criticabili, sulle quali egli non esercita alcun magistero. Sì, su tante materie, anche il papa sbaglia: sbaglia quando vuole riportare la liturgia al passato; sbaglia quando permette di fare leggere pubblicamente la Bibbia a personaggi politici che sono la negazione della Parola di Dio; sbaglia quando fa affermazioni che contraddicono il Concilio ecumenico Vaticano II e sbaglia quando contraddice se stesso, come dimostro nell’appello pubblicato.

Poiché nel mondo cattolico, non ho visto eccessive prese di distanza dalla prefazione del papa al saggio di Pera che secondo me è grave e densa di conseguenze negative, offro a quanti lo vorranno un breve testo di risposta. Chi lo condivide, può firmarlo, chi non lo condivide può passare oltre. Le firme raccolte non hanno lo scopo di essere spedite, ma hanno solo la funzione di una testimonianza personale davanti alla propria coscienza, alla Chiesa e al Mondo. Verrà un giorno in cui i credenti e anche i non credenti di questi tempi verranno accusati di avere taciuto, rassegnati di fronte ad una situazione disastrosa di Chiesa e di civiltà. Non voglio essere tra gli accusati, ma voglio porre una pietra a sigillo di una presenza sofferta, eppure piena di speranza.

Invito tutti coloro che sono attenti e sensibili a queste cose a diffondere il documento e il link seguente di Arcoiris dove è possibile firmare in tempo reale.

Per firmare, qui: http://appelli.arcoiris.tv/risposta_prefazione/

A tutti e a tutte un abbraccio sincero

Paolo Farinella, prete - Genova


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