Conoscenzanews - Edizione scuola, n. 4 del 13 febbraio 2009 *
Tagli alle scuole e giochi di prestigio
Alla fine hanno dovuto ammetterlo. Ragazzi non c’è un centesimo, arrangiatevi. Questo in estrema sintesi il risultato dell’incontro con i massimi dirigenti del Miur durante il sit-in del 12 febbraio organizzato dalla FLC davanti al Ministero.
Ma già durante l’incontro del giorno prima con il Ministro Gelmini la situazione era chiara, anche se, come sempre, non sono mancati tentativi di depistaggio. La sostanza è stata che i regolamenti della Legge 133/08 non sono modificabili, tantomeno le misure economiche restrittive previste dalla stessa legge. L’unica soluzione che il Ministro è in grado di avanzare riguarda lo spostamento di risorse da un capitolo all’altro. Una sorta di cannibalismo interno alle stesse scuole. E così dal cappello è venuto fuori che per contenere qualche taglio di organico si possono utilizzare i fondi destinati all’autonomia, togliendoli cioè alla didattica e all’offerta formativa delle singole scuole. Siamo ai giochi di prestigio. A tutto ciò si aggiunge il susseguirsi di pronunciamenti negativi sui regolamenti a partire dalle Regioni fino al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI).
L’unica disponibilità di Gelmini è attivare un tavolo interministeriale per discutere con i sindacati della questione del precariato, cioè sulle stabilizzazioni e sugli ammortizzatori sociali. Ci auguriamo non si tratti dei soliti annunci ai quali questo governo ci ha abituati.
Contratto scuola e referendum
Sta ormai volgendo al termine la consultazione referendaria che la FLC Cgil ha avviato sul contratto “octroyèe” di Brunetta & co., che la FLC, contrariamente a CISL,UIL, SNALS e Gilda, non ha firmato. In neppure un mese di assemblee e votazioni la FLC è riuscita a contattare la maggioranza della categoria, con una partecipazione inaspettata, soprattutto da parte dei lavoratori iscritti ai sindacati firmatari, i quali facevano conto su una acquiescente rassegnazione dei lavoratori, accusando la FLC di... volere la trasparenza, quasi ciò fosse un delitto.
La partecipazione dei lavoratori e il senso dello stato democratico di molti dirigenti e strutture scolastiche che hanno consentito l’esercizio del voto, nonostante non siano mancati anche tentativi di limitarlo, hanno invece dimostrato che esiste un profondo bisogno di democrazia sindacale e di partecipazione. Non solo: questa iniziativa, che nelle migliaia di discussioni assembleari ha unito alle questioni contrattuali anche gli elementi della più ampia battaglia sulla scuola, è stata l’unica campagna nazionale, ma al tempo stesso articolata scuola per scuola, dalle scuole dell’infanzia fino alle secondarie superiori, in campo in un momento difficile del movimento contro le misure Gelmini, che oggi rischiava di trovarsi isolato in ogni scuola di fronte alla scadenza delle iscrizioni, altro argomento su cui la FLC non ha lesinato il suo impegno e la sua determinazione.
Nello stesso tempo ha dimostrato che anche nei momenti bui in cui tra tagli voluti e crisi economica l’attenzione si sposta su temi più complessi, nella cui complessità molti cercano pure di nascondere la propria responsabilità, i lavoratori della scuola non rinunciano a misurare e a soppesare la propria condizione economica, che inevitabilmente risulta peggiorata rispetto ai contratti precedenti.
Accordo Quadro governo-sindacati di riforma degli assetti contrattuali: le ragioni del NO della CGIL
Il sondaggio on-line della FLC Cgil sul contratto 2008/2009 per la scuola.
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