I BOSS AVEVANO TAGLIEGGIATO QUARANTA COSTRUTTORI
Le mani della mafia su Ground Zero
di MONICA CERAVOLO ( La Stampa, 9/2/2008) *
PALERMO Avevano esteso i tentacoli perfino sul cantiere di Ground Zero. I gangster finiti nella rete dell’operazione Old Bridge avevano taglieggiato una quarantina di costruttori e chiesto tangenti in dieci grandi cantieri nell’area di New York. I segreti di Cosa Nostra continuano a emergere dagli atti giudiziari (170 pagine) relativi al blitz di polizia e Fbi a New York e a Palermo che ha decapitato la famiglia Gambino.
A Ground Zero, nel luogo della tragedia dell’11 settembre 2001, l’impresa edile del New Jersey «Nacirema Industries», specializzata nel movimento terra, aveva tra le sue fila - come «addetto alle vendite» - Nicholas Calvo, uno degli arrestati.
Gli arresti hanno decapitato i vertici del clan Gambino, cancellando le ultime vestigia del regno del leggendario John Gotti. Giovedì sera si è consegnato all’Fbi, a New York, Jackie D’Amico, 71 anni, reggente della famiglia ed ex aiutante di campo di Gotti. Non era finito nelle maglie della retata perchè non era stato trovato nelle sue case in New Jersey e a Manhattan. Al carcere di Palermo si è invece consegnato Giovanni Adelfio, 70 anni, boss di Villagrazia. A Cesenatico è stato arrestato Gaetano Savoca, 40 anni, marito di una figlia del boss Vernengo.
L’operazione Old Bridge è stata in parte ispirata dalle informazioni del pentito Joseph Vollaro, proprietario di una ditta di camion a Staten Island. Le manette sono scattate in contemporanea a Palermo e a New York (dov’era l’alba). In carcere 73 persone, oltre alle quattro che erano già in cella. In 19 sono stati arrestati in Sicilia, 54 in Usa.
Dall’inchiesta emerge che vecchi e nuovi boss erano ritornati insieme per ricostituire l’asse Palermo-New York, per fare affari illeciti e rimettere in piedi il business della droga. Avevano riallacciato legami che si erano spezzati ai tempi in cui a comandare, in Sicilia, c’era Riina. Ora il progetto si è infranto con l’arresto dei capi, a cominciare da Frank Calì e Filippo Casamento, i responsabili delle famiglie mafiose americane che tengono i legami con i clan di Palermo.
Francesco (Frank) Calì ha 43 anni, è nato a New York da genitori siciliani, secondo l’Fbi è il personaggio emergente nella famiglia Gambino. I suoi affari girano attorno a diverse società di New York. Era in contatto coi boss palermitani, in particolare Antonino Rotolo (arrestato) e Gianni Nicchi, latitante, ritenuto sicario di Cosa nostra. Filippo Casamento, 82 anni, è indicato dall’Fbi come vicino alla famiglia Inzerillo. Era rientrato negli Usa illegalmente nel 2004, vivendo sotto falso nome. È considerato il killer di Pietro Inzerillo, assassinato nel New Jersey nel gennaio 1982.