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CALABRIA. A SAN LUCA, OPERAZIONE ANTI ’NDRANGHETA DEI ROS E DEI CARABINIERI. Scoperti i bunker dei latitanti

sabato 9 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
’NDRANGHETA: I ROS A SAN LUCA, TROVATO UN BUNKER
SAN LUCA (REGGIO CALABRIA) - Si fa sempre piu’ intensa l’azione per la ricerca dei latitanti compiuta da polizia e carabinieri che stamani hanno scoperto due bunker, in distinte operazioni fatte a San Luca e Rosarno.
A San Luca la scoperta è stata fatta nell’abitazione di un familiare di Francesco e Giuseppe Nirta, ricercati dall’agosto scorso perché destinatari di un provvedimento restrittivo nell’ambito di una inchiesta sulla faida di (...)

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> CALABRIA. A SAN LUCA, OPERAZIONE ANTI ’NDRANGHETA DEI ROS E DEI CARABINIERI. --- E’ in corso un’operazione dei carabinieri per l’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Reggio Calabria contro esponenti delle cosche della ’ndrangheta Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. I due gruppi criminali contro i quali e’ in corso l’operazione, denominata Zaleuco ed eseguita dai carabinieri del Gruppo di Locri, sono coinvolti nella faida di San Luca culminata, il giorno di Ferragosto dello scorso anno, nella strage di Duisburg, in Germania, nella quale furono uccisi sei esponenti della cosca Pelle-Vottari.

venerdì 9 maggio 2008

Ansa» 2008-05-09 09:54

’NDRANGHETA: ARRESTI PER LA FAIDA DI SAN LUCA

REGGIO CALABRIA - E’ in corso un’operazione dei carabinieri per l’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Reggio Calabria contro esponenti delle cosche della ’ndrangheta Nirta-Strangio e Pelle-Vottari. I due gruppi criminali contro i quali e’ in corso l’operazione, denominata Zaleuco ed eseguita dai carabinieri del Gruppo di Locri, sono coinvolti nella faida di San Luca culminata, il giorno di Ferragosto dello scorso anno, nella strage di Duisburg, in Germania, nella quale furono uccisi sei esponenti della cosca Pelle-Vottari.

Gli arresti, eseguiti, oltre che a San Luca, a Bovalino e Benestare, sempre nella Locride, ed a Bologna ed Udine, rappresentano il frutto di indagini condotte dai carabinieri sugli omicidi accaduti nell’ambito della faida, iniziata nel 1991. Alle dieci persone coinvolte nell’operazione viene contestata l’appartenenza ad un associazione per delinquere di tipo mafioso che avrebbe svolto la sua attività sia a San Luca ed in altri centri della Locride, che in Germania, ed in particolare a Duisburg e Kaarst. Il gruppo criminale che è stato sgominato aveva come finalità il traffico di armi e di esplosivi e l’acquisizione ed il controllo di attività economiche.

I riscontri investigativi acquisiti nel corso delle indagini, secondo quanto riferito dai carabinieri, hanno consentito di attribuire all’organizzazione che è stata sgominata la configurazione di gruppo criminale organizzato a livello transnazionale. Le indagini, che hanno portato all’operazione, hanno consentito una ricostruzione minuziosa di antefatti e dinamiche susseguenti alla strage di Duisburg ed all’acquisizione di nuovi riscontri sulle vicende criminali, al centro della faida e sul ruolo svolto in tale contesto da appartenenti e fiancheggiatori dei gruppi in lotta. Gli arresti rappresentano il seguito dell’operazione Fehida che il 30 agosto dello scorso anno aveva portato alla cattura di 29 persone appartenenti alle cosche di San Luca accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidi e traffico di armi. Nel corso dell’operazione sono state anche eseguite una serie di perquisizioni nelle abitazioni di alcuni indagati.

Ci sono anche Maria Pelle ed Antonella Vottari, moglie e sorella del boss Francesco Vottari, capo dell’omonima cosca della ’ndrangheta, tra le persone arrestate dai carabinieri nell’ambito dell’operazione sulla faida di San Luca. Le due donne, secondo l’accusa, sarebbero state inserite organicamente nella cosca, partecipando alle attività criminali del gruppo. Francesco Vottari era già stato arrestato nello scorso mese di ottobre dai carabinieri. Tra le persone destinatarie delle dieci ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda di Reggio Calabria, ci sono, inoltre, Francesco Barbaro, detto ’u castanu’, già detenuto, e Giuseppe Pelle, soprannominato "saccu iancu", reggente dell’omonima cosca per conto di Antonio Pelle, detto ’gambazza’, inserito nell’elenco dei trenta latitanti più pericolosi del Ministero dell’Interno. L’indagine s’inserisce nel filone investigativo seguito alla strage di Duisburg, ma a nessuno degli arrestati, secondo quanto hanno riferito i carabinieri, viene contestata la partecipazione all’agguato accaduto nel giorno di Ferragosto dello scorso anno in cui vennero uccisi sei presunti appartenenti alla cosca Pelle-Vottari.


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