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KOSOVO, IL GIORNO DELL’INDIPENDENZA (SORVEGLIATA). I 27 paesi dell’Unione Europea hanno dato via libera alla missione civile Eulex - a cura di pfls

sabato 16 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Thaci ha ribadito l’impegno ad avere "con tutti i Paesi confinanti ottime relazioni", alla fine anche con la Serbia. Ma secondo Belgrado, ’’la dichiarazione d’indipendenza è illegale’’: è quanto ha affermato giovedì il premier serbo Vojislav Kostunica. Inoltre, arriva la promessa fatta dal rieletto presidente serbo Boris Tadic nella cerimonia di giuramento al Parlamento. "Non arretrerò mai nella lotta per conservare il Kosovo". E ’’con tutta la mia forza lavorerò per fare della Serbia (...)

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> KOSOVO, IL GIORNO DELL’INDIPENDENZA. I 27 paesi dell’Unione Europea hanno dato via libera alla missione civile Eulex - --- Il no di Belgrado.

sabato 16 febbraio 2008


-  Il portavoce dei premier: "Sarà proclamata dal Parlamento domenica 17 alle 17"
-  Ma in conferenza stampa Thaci non dà nessuna indicazione precisa

-  Kosovo, è giallo sulla data
-  "Indipendenza domenica 17"

-  Il presidente serbo Tadic: "Non la riconosceremo mai
-  Rapporti diplomatici a rischio con gli Stati che lo fanno"

PRISTINA - Giallo sulla data in cui il Kosovo proclamerà l’indipendenza. Poco prima dell’inizio della conferenza stampa del premier Hashim Thaci, il suo portavoce ha dichiarato all’agenzia Ansa: "il parlamento del Kosovo proclamerà l’indipendenza della provincia dalla Serbia domenica 17 febbraio alle 17".

Ma durante la conferenza stampa, in cui era atteso l’annuncio ufficiale, Thaci non ha dato nessuna indicazione precisa. E, alla domanda di una giornalista che chiedeva conferma ha glissato, chiedendo di attenersi al tema dell’incontro. Ha invece parlato del futuro del Paese, promettendo che il governo avrà basi costituzionali e che nel Kosovo indipendente i diritti di tutte le minoranze verranno tutelati. "Nessun cittadino si sentirà discriminato o messo da parte" ha detto Thaci, aggiungendo che i rapporti con la Serbia sono "ottimi" ma il Kosovo ha la sua "agenda da seguire".

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Poco dopo il portavoce ha precisato di nuovo all’Ansa che la data di domenica 17 è confermata, ma per motivi di sicurezza "sarà resa nota non prima di 24 ore della effettiva proclamazione dell’indipendenza".

Il no di Belgrado. Dal canto suo, il presidente serbo Boris Tadic, rieletto all’inizio di febbraio, ha prestato oggi giuramento davanti al Parlamento per l’insediamento, promettendo che la sovranità serba verrà mantenuta sulla provincia del Kosovo, nonostante la dichiarazione unilaterale di indipendenza da parte di Pristina, già ampiamente annunciata, che Belgrado considera secessione.

Gli ha fatto immediatamente eco il premier Kostunica, ribadendo che Belgrado non rinuncerà mai alla sovranità sul Kosovo e che, nonostante "le campagne, le pressioni, le offerte e le minacce" subite, continuerà a opporsi alla secessione "con gli argomenti e metodi democratici". La Serbia ha già fatto sapere che riterrà "nulla e illegale" la dichiarazione di indipendenza del Kosovo e ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di fare lo stesso.

Il governo di Belgrado ridurrà i rapporti con i paesi che riconosceranno l’indipendenza del Kosovo. "Le relazioni non saranno quelle di oggi". Il presidente Tadic non ha escluso il ritiro degli ambasciatori.

L’Onu. Nulla di fatto, intanto, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, convocato ieri d’urgenza su richiesta di Belgrado e Mosca per discutere della provincia serba a maggioranza albanese. Secondo fonti diplomatiche, citate a Belgrado dall’agenzia Tanjug, il rappresentante russo nel Consiglio, l’ambasciatore Vitaly Churkin, ha detto che solo cinque Paesi - Usa, Francia, Gran Bretagna, Belgio e Italia - dei quindici membri hanno appoggiato il piano proposto dall’ex mediatore dell’Onu per il Kosovo, Martti Ahtisaari, che prevede l’indipendenza del Kosovo.

Parole confermate, dopo la seduta del Consiglio, dal ministro degli esteri serbo Vuk Jeremic. La maggioranza dei membri del Consiglio, ha detto il capo della diplomazia serba, ha appoggiato la prosecuzione delle trattative sullo status finale per il Kosovo perché "sono convinti che solo tramite le trattative e in modo pacifico si può risolvere un problema cosi complicato".

L’Albania festeggia. Il Comune di Tirana ha indetto per domenica "La passeggiata della libertà". Il vicesindaco ha invitato i cittadini a riunirsi per aspettare e festeggiare "un giorno che nella vita di un uomo è irripetibile, e nella storia di un popolo sarà ricordata nei secoli".

* la Repubblica, 15 febbraio 2008.


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