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Magistero evangelico - di Amore ("Charitas"), non magistero di Mammona e di Mammasantissima ("Deus caritas est", 2006) !!!

DON ANTONIO SCIORTINO E LA SUA "FAMIGLIA CRISTIANA". BASTA!!! NON ABUSIAMO DELLA PAROLA!!! MEGLIO CHIAMARLA "FAMIGLIA CATTOLICA" ("SACRA FAMIGLIA UNITA")!!! Comunicato del Vescovo e del Presidente del Centro studi Teologici di Milano, Mons Giovanni Mapelli - a cura di pfls

E’ ORA DI FINIRLA CON QUESTE DELEGITTIMAZIONI, COME SE I LAICI INCARNASSERO SOLTANTO IL MALE!
giovedì 28 febbraio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Non è meglio ricomininciare con una testimonianza vera e quotidiana, vissuta, e non proclamata a vuoto...?
Quando finirà la kermesse dei cattolici trionfali, e comincerà la testimonianza che sa prevedere rispetto e non giudizio su tutto e su tutti?
In un momento poi in cui la Chiesa è dilaniata da scandali interni che fanno pure rabbrividire?
Oggi occorre una Teologia alta e non una teologia da baraccone dietro ad altri baracconi... politici o militanti .... [...] (...)

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> DON ANTONIO SCIORTINO E LA SUA "FAMIGLIA CRISTIANA". BASTA!!! ---- L’attacco di Famiglia Cristiana a Berlusconi: «Superata la decenza. Ora la Chiesa intervenga».

mercoledì 24 giugno 2009

L’attacco di Famiglia Cristiana a Berlusconi

Rassegna Stampa a cura di Patrizia Vita *

Fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200906articoli/44874girata.asp

"Indifendibili i suoi comportamenti" Famiglia Cristiana striglia Berlusconi

Il settimanale cattolico: «Superata la decenza. Ora la Chiesa intervenga»

L’«In altre nazioni se i politici vengono meno alle regole o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perchè tanta diversità in Italia? L’autorità senza esemplarità di comportamenti non ha alcuna autorevolezza e forza morale. È pura ipocrisia o convenienza di interessi privati. Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può pretendere una "zona franca" dall’etica. Nè pensare di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico "piatto di lenticchie", da respingere al mittente».

Così si chiude il duro editoriale di Famiglia Cristiana dedica al "caso delle feste del premier". «Chi ha l’onore e l’onere di servire il Paese (senza servirsene), per di più con una larga maggioranza, quale mai si era vista nella storia della Repubblica, è doveroso - scrive il direttore don Antonio Sciortino - che si dedichi a questo importante compito senza "distrazioni", che un capo di Governo non può permettersi. L’alta responsabilità comporta restrizioni di movimenti e comportamenti adeguati alla carica, per servire a tempo pieno il Paese e dedicarsi totalmente al "bene comune" dei cittadini». Nella tradizionale rubrica "Colloqui col padre" don Sciortino sottolinea che «oggi il Paese più che di polveroni e distrazioni, necessita di maggiore sobrietà, coerenza e rispetto delle regole. E, soprattutto, chiarezza. Non solo a parole, ma concretamente, con i fatti».

«A poco servono - scrive - imbarazzanti e deboli difese d’ufficio dei vari "corifei", "caudatari" o "maschere salmodianti" (come li ha definiti qualcuno), che ci propinano a ogni ora ritornelli e moduli stantii, a difesa dell’indifendibile». Il sacerdote paolino definisce addirittura «autolesionista» il tentativo di «minimizzare tutto, spostando la mira su altri bersagli. Ancora peggio, poi, quando ’la pezza è più grande dello sbregò come si dice, e si definisce il presidente del Consiglio "l’utilizzatore finale" di un giro di prestazioni a pagamento (ammesso che sia vero), e si considerano le donne "merce", di cui "si potrebbe averne quantitativi gratis". Naturalmente». «Che esempio si dà alle giovani generazioni con comportamenti ’gaudenti e libertinì, o se inculchiamo loro i valori del successo, dei soldi, del potere: traguardi da raggiungere a ogni costo, anche tramite scorciatoie e strade poco limpide?», si domanda don Sciortino affermando che «non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del ’buon governò per giustificare qualsiasi comportamento, perchè con Dio non è possibile stabilire un ’lodò, tanto meno chiedergli liimmunità morale. La morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio. E della coerenza, che è ancora una virtù, e dà credibilità alle persone e alle loro azioni».

«Sull’operato del presidente del Consiglio - continua il direttore di Famiglia Cristiana - oggi fanno riflettere certi silenzi "pesanti", anche all’interno della stessa maggioranza. La Chiesa, però, non può abdicare alla sua missione e ignorare l’emergenza morale nella vita pubblica del Paese. Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perchè non intervenga e taccia. I cristiani (come dismostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell’Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno "disincantata". Non si può far finta che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare». Infatti, «il problema dell’esempio personale è inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica».

Fonte: http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-10/barlusconi-famiglia-cristiana/barlusconi-famiglia-cristiana.html

-  Il direttore Don Antonio Sciortino parla di "emergenza morale"
-  Il settimanale cattolico era intervenuto anche sul caso Noemi
-  Famiglia Cristiana contro il premier
-  "Indifendibile, ora parli la Chiesa"

ROMA - "E’ stato superato il limite della decenza". Scrive così il direttore del settimanale Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino rispondendo alle lettere dei lettori e definendo "indifendibile" il comportamento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La Chiesa italiana, continua Sciortino "non può ignorare l’emergenza morale" di fronte allo scandalo-escort. "Non si può far finta che non stia succedendo nulla, i cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati da questo clima di decadimento morale, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno disincantata".

Don Antonio Sciortino è duro anche nei confronti di chi pensa "di barattare la morale con promesse di leggi favorevoli alla Chiesa: è il classico piatto di lenticchie da respingere al mittente. La Chiesa non può abdicare alla sua missione, nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perchè non intervenga e taccia". E critica il comportamento "gaudente e libertino" di chi considera le donne come "merce" di cui "si potrebbe averne quantitativi gratis". "Che esempio si dà alle giovani generazioni?" chiede don Sciortino.

Già nelle scorse settimane Famiglia Cristiana era intervenuta sulle vicende del presidente del Consiglio. Sempre don Antonio Sciortino, in un editoriale di fine maggio, aveva esortato il premier a dire la verità sui suoi rapporti con Noemi Letizia, parlando di "incongruenze e contraddizioni". E il settimanale cattolico a gennaio aveva lanciato anche un attacco a tutto tondo contro un governo accusato di vivere "fuori dalla realtà. "Siamo un paese incredibile, metà fiaba e metà incubo" si legge nell’articolo, che ritraeva un Silvio Berlusconi preoccupato più dai sondaggi per la cessione di Kakà e del passaggio di Fiorello a Sky che dalle sfide della crisi economica.

Le reazioni. Da Daniela Santanchè, leader del Movimento per l’Italia, la prima risposta all’attacco del settimanale cattolico: "Famiglia Cristiana rappresenta solo un gruppetto eversivo all’interno della Chiesa, Berlusconi non si deve preoccupare". Dello stesso tenore anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ("Per fortuna la Chiesa è altra cosa e normalmente non esprime giudizi sommari sulle persone") e il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello, che biblicamente avverte: "A furia di sostituire il moralismo alla morale si rischia di fare la fine dei farisei". "Grottesco che chi fino a qualche settimana fa su altre vicende si proponeva come interprete e campione delle fede cattolica, oggi si produca in un attacco così scomposto nei confronti di un giornale che costituisce un importante punto di riferimento per milioni di famiglie italiane come Famiglia Cristiana" E’ invece il commento del portavoce del Pd, Andrea Orlando.

Fonte: http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200906232005-pol-rom1181-garofani_pd_basta_attacchi_a_famiglia_cristiana

GAROFANI (PD), BASTA ATTACCHI A FAMIGLIA CRISTIANA

(AGI) - Roma, 23 giu. - "Il direttore di ’Famiglia Cristiana’, don Antonio Sciortino, ha perfettamente ragione ad occuparsi dell’inchiesta di Bari. Non si tratta di pettegolezzi o di gossip, ma di notizie vere, purtroppo molto gravi e serie, come hanno ben compreso testate autorevoli in tutto il mondo, esclusi certi telegiornali di casa nostra". Francesco Saverio Garofani, deputato PD, aggiunge: "Adesso basta. Gli attacchi della destra sono ancora piu’ inaccettabili quando pretendono di insegnare come si dovrebbe comportare la Chiesa riguardo all’etica pubblica o alla testimonianza dei principi cristiani. Questo, davvero, puzza di vecchio regime".

Fonte: http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2009-06-23_123378451.html

Berlusconi: interviene F. Cristiana Superata decenza, Chiesa parli: scrive il direttore Sciortino

(ANSA)- ROMA, 23 GIU -Il ’limite della decenza’ e’ stato superato dal premier, la Chiesa intervenga, chiede Famiglia Cristiana che interviene sull’inchiesta di Bari. Nel definire ’indifendibile’ il comportamento del presidente del Consiglio, il direttore don Antonio Sciortino, rispondendo alle lettere di lettori, scrive che la Chiesa italiana ’non puo’ ignorare l’emergenza morale’. ’I cattolici italiani -scrive Sciortino- sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell’Italia’.

Fonte: http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE55M0R820090623

F. Cristiana: Berlusconi indifendibile, cattolici disorientati

ROMA (Reuters) - I cattolici italiani sono disorientati dal decadimento morale: è quanto scrive don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, rispondendo nel prossimo numero ai suoi lettori sulle vicende personali del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi giudicato ormai "indifendibile". "I cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell’Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno ’disincantata’", afferma Sciortino, aggiungendo che "a tutto c’è un limite". "Quel limite di decenza è stato superato. Qualcuno ne tragga le debite conclusioni", sottolinea il direttore del settimanale cattolico, in un apparente riferimento alla frequentazione di "escort" da parte del premier, ipotesi emersa in un’inchiesta della procura di Bari. "Non si può far finta -- spiega il religioso -- che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare". "Il problema dell’esempio personale è inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica. In altre nazioni se i politici vengono meno alle regole (anche minime) o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perché tanta diversità in Italia?", si chiede Sciortino. "Chi esercita il potere, anche con un ampio consenso di popolo, non può pretendere una ’zona franca’ dall’etica", continua. Berlusconi nega di aver mai pagato per avere la compagnia di una donna e parla di complotto dietro l’inchiesta barese sull’induzione alla prostituzione in cui è coinvolto un imprenditore pugliese, che avrebbe pagato giovani donne per partecipare a feste nelle residenze del premier, Villa Certosa in Sardegna e Palazzo Grazioli a Roma. Il presidente del Consiglio non risulta indagato. La vicenda è scoppiata quando Patrizia D’Addario, 42enne pugliese, ha nei giorni scorsi depositato presso la Procura video, foto e registrazioni delle sue visite a Berlusconi. La donna ha anche detto di aver partecipato a queste serate in casa del premier per soldi la prima volta, poi in cambio della promessa di un interessamento per una sua licenza edilizia. Anche altre ragazze hanno dichiarato di aver partecipato a queste feste presso le residenze del premier. "C’è da augurarsi, quanto prima, che da una ’politica da camera da letto’ si passi alla vera politica delle ’camere del Parlamento’, restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno", conclude Sciortino su Famiglia Cristiana.

*Il Dialogo, Martedì 23 Giugno,2009 Ore: 20:30


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