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Pollitica

Calabria citra: il sindaco di San Giovanni in Fiore chiama bugiardo e falso Emiliano Morrone, accusandolo d’essere stato smentito dalla magistratura ordinaria. Roberto Saviano, intanto, conferma le tesi di Morrone

Inutile difesa del primo cittadino di San Giovanni in Fiore, la verità è nei fatti
mercoledì 12 marzo 2008 di Emiliano Morrone
“Siamo davvero arrivati al ridicolo. Si chiede addirittura lo scioglimento della giunta comunale e lo si fa adducendo fatti privi di fondamento, usando argomenti come slogan e non fondati su elementi concreti : si parla di mancata trattativa con gli operai del fondo sollievo dimostrando che non vi è il minimo interesse a sapere come vanno le cose qui. Forse dipende dal fatto che chi si erge a paladino dei cittadini, per propria affermazione, conferma di non vivere in città”. Non (...)

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> Calabria citra: il sindaco di San Giovanni in Fiore chiama bugiardo e falso Emiliano Morrone, accusandolo d’essere stato smentito dalla magistratura ordinaria. Roberto Saviano, intanto, conferma le tesi di Morrone

sabato 8 marzo 2008

Caro Francesco,

chiarisco: io non sono un politico. Se denuncio e racconto è perché ne sento la necessità. Avrai certamente capito, dopo anni di osservazione, che a me interessa un cambiamento culturale del Mezzogiorno. Non mi propongo come leader che può trainare la nuova società, la società riapparsa, al momento opportuno. Il mio fare politica è tentare di aprire degli occhi, di trasmettere questo messaggio: "Siamo/siate vigili, si può avere di meglio". In ordine al teatro, sono anni che non mi dedico a spettacoli, dopo la bella esperienza coi Krypton. Vado solo a vederli, gli spettacoli. Mi sono emozionato di recente: ho potuto apprezzare la straordinaria Emanuela Villagrossi in "Rumore rosa", dei "Motus". Il teatro è altro, rispetto alla politica. Anche se le sue dinamiche possono rendersi drammaturgicamente. In quanto alle tue tesi, non mi pare che il quadro politico locale suggerisca questa terza via, di cui hai scritto nel tuo interessante post. Io non sono parte in causa. Ripeto: denuncio, non sto zitto. Soluzione che molti, e forse anche tu stesso, hanno scelto meccanicamente in questi tempi.

Aut aut: o con chi bada ai propri interessi o con chi interpreta la politica come servizio alla collettività. Dati la tua militanza e il tuo ruolo in Cgil, potresti proporti come politico. Bisognerebbe che tu chiarissi qual è la tua ubicazione fra i due estremi appena indicati. Io ti vedrei dalla parte dei diritti e dei più deboli. Ma di questo forse non ne sei molto convinto. Mi pare che tu abbia dimenticato velocemente, al di là delle divergenze col sottoscritto, che in illo tempore avevamo un programma molto preciso, con la sua filosofia e i suoi cardini. Il bello della politica sono le idee e le proposte. Invece che rimarcare le distanze che ti separano da me, mi pare metodologiche, punta all’essenza, vai al nocciolo e riprendi, se credi, quelle idee contenute nei famosi cento punti, integrandole, modificandole, amplificandole. Fai tua, anche tua, l’esigenza di rinnovamento che attraversa l’Italia e i suoi angoli di Sud.

Cari saluti.

emiliano


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