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Terra, Terra .... "olimpicamente"!!!

TIBET E CINA. Lhasa in fiamme, numerose persone morte negli scontri. L’esercito assedia i monasteri. Il Dalai Lama esprime la sua preoccupazione e denuncia: "E’ in atto un genocidio culturale" - a cura di pfls

NEPAL CHIUDE EVEREST PER PASSAGGIO FIAMMA OLIMPICA
domenica 16 marzo 2008 di Maria Paola Falchinelli
[Tibet, il governo in esilio
"Ci sono almeno 80 morti"
Ancora tensione a Lhasa,
nuovi scontri nel Sichuan dove
migliaia di monaci si confrontano
con le forze di
sicurezza cinesi
11:12 A Lhasa caccia ai rivoltosi, casa per casa, e 200 veicoli militari
In attesa della scadenza dell’ultimatum di Pechino perchè i rivoltosi si consegnino senza condizioni, la polizia cinese sta setacciando tutte le case di una zona di Lhasa, nei pressi del Potala Palace, dove il Dalai Lama ha vissuto (...)

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> TIBET E CINA. Lhasa in fiamme --- Dalai Lama: ’’Contatti in corso con la Cina’. Il leader tibetano in esilio in visita a Seattle: "Vanno avanti da qualche giorno in piena segretezza, non voglio speculazioni". E sottolinea: "Presto o tardi il partito comunista cinese dovrà accettare la realtà e agire di conseguenza".

lunedì 14 aprile 2008

Il premio Nobel ha precisato di non essere coinvolto direttamente

Tibet, Dalai Lama: ’’Contatti in corso con la Cina’’

Il leader tibetano in esilio in visita a Seattle: "Vanno avanti da qualche giorno in piena segretezza, non voglio speculazioni". E sottolinea: "Presto o tardi il partito comunista cinese dovrà accettare la realtà e agire di conseguenza". L’apertura di un dialogo è una delle principali richiese dei governi occidentali

Washington, 14 apr. (Adnkronos) - Il Dalai Lama (nella foto) ha rivelato che vi sono contatti in corso fra la Cina e suoi rappresentanti. "Alcuni sforzi" sono in corso ha detto il leader tibetano in esilio durante la sua visita a Seattle, negli Stati Uniti. "Da qualche giorno stanno andando avanti" - ha aggiunto il premio Nobel per la Pace -"sono ancora in piena segretezza, non voglio speculazioni". Il Dalai Lama non ha fornito altri dettagli, ma ha precisato di non essere coinvolto direttamente.

L’apertura di un dialogo fra il Dalai Lama e la Cina è una delle principali richiese dei governi occidentali e dei sostenitori della causa tibetana. Pechino ha finora accusato la "cricca" del Dalai Lama di aver organizzato le recenti proteste a Lhasa.

A Seattle, il leader spirituale tibetano ha sottolineato che la spinta del presidente cinese Hu Jintao verso "una società armoniosa" mostra che il partito comunista cinese è "in uno stato di trasformazione". "Presto o tardi, il partito comunista cinese dovrà accettare la realtà e agire di conseguenza" verso il Tibet, ha detto ancora il Dalai Lama, secondo il quale la Cina merita di poter diventare una superpotenza ma al momento manca di "autorità morale"


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