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PROFETI E SIBILLE. Storia delle immagini ...

MILANO. ALLA MOSTRA DEL LIBRO ANTICO RUBATI DUE VOLUMI. Di uno, quello di Filippo Barberi, si è occupato anche il nostro prof. Federico La Sala. In un suo suggestivo libro ha riprodotto tutte le xilografie del Barberi.

Filippo Barberi, "Discordantiae sanctorum doctorum Hieronymi et Augustini", 1481
domenica 30 marzo 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Ventiquattromila euro era invece il prezzo richiesto per una raccolta di scritti di Philippus Barberiis, professore di teologia e monaco domenicano. L’Incunabolo (18 cm per 12,5) è datato 1 dicembre 1481. Il volume, restaurato nell’800, è completo di illustrazioni e rilegato con una copertina di pelle nocciola. Era esposto, insieme ad altri libri antichi, nella vetrina dello stand della Libreria Antiquaria Philobiblon di Milano [...] (...)

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> MILANO. ALLA MOSTRA DEL LIBRO ANTICO RUBATI DUE VOLUMI. ---- PROFETI E SIBILLE NELL’ARTE (SARONNO.Santuario della Beata Vergine dei Miracoli).

lunedì 5 novembre 2012

SARONNO. Santuario della Beata Vergine dei Miracoli *

LE SIBILLE NELL’ARTE *

Le raffigurazioni delle Sibille nell’arte sacra appaiono nel tardo Medioevo e diventa-no frequenti nel Rinascimento, ma in seguito gradualmente cessarono. Le Sibille ven-gono sempre raffigurate come profetesse spesso in corrispondenza a profeti biblici. Di solito sono raffigurate con un libro o un cartiglio nella mano, analoghi a quelli dei profeti.

Sembra che la più antica Sibilla raffigurata nell’arte sacra sia quella Persica, dipinta nel sec. XI tra la serie dei profeti in un pennacchio della chiesa di S. Angelo in For-mis. Una Sibilla appare scolpita in bassorilievo nel pulpito di Sessa Aurunca (sec. XII-XIII). La più notevole raffigurazione delle Sibille del tardo medioevo è dovuta a Giovanni Pisano, che adornò con esse sia il pulpito della cattedrale di Pisa, che quello della chiesa di S. Andrea a Pistoia, collocandole al disopra dei capitelli delle colonni-ne che reggono i pulpiti stessi.

Agli albori del Rinascimento il Beato Angelico dipinse la Sibilla Eritrea da sola in mezzo all’intera serie dei profeti nell’incorniciatura della grande scena della Crocifis-sione di Gesù, affrescata nella sala capitolare del Convento di S. Marco a Firenze.

Di Andrea del Castagno si ha contemporaneamente la vigorosa Sibilla Cumana, af-frescata per la Villa Pandolfini a Legnaia ed ora conservata nel convento di S. Apol-lonia a Firenze. Quattro graziose statuette di Sibille si vedono intercalate con quelle dei profeti nei fregi verticali della magnifica porta del Battistero di Firenze, opera di Lorenzo Ghiberti.

Nello splendido pavimento del duomo di Siena, decorato di graffiti in marmo, dieci Sibille sono raffigurate nelle navate laterali.

Domenico Ghirlandaio affrescò nel 1484 quattro Sibille negli spartimenti triangolari della volta della cappella Sassetti nella chiesa della SS. Trinità a Firenze.

Sono opera del Pinturicchio e della sua scuola le Sibille affrescate nell’Appartamento Borgia in Vaticano (tra il 1492-1494): le Sibille sono affiancate ai Profeti in questo ordine:

-  Geremia e la Sibilla Frigia
-  Mosè e la Sibilla Delfica
-  Daniele e la Sibilla Eritrea
-  Baruc e la Sibilla Samia
-  Zaccaria e la Sibilla Persica
-  Abdia e la Sibilla Libica
-  Aggeo e la Sibilla Cumana
-  Amos e la Sibilla Europea
-  Geremia e la Sibilla Agrippina
-  Isaia e la Sibilla Ellespontica
-  Michea e la Sibilla Tiburtina
-  Ezechiele e la Sibilla Cimneria.

Ma la più famose Sibille sono quelle di Michelangelo dipinte sulla volta del-la Cappella Sistina. Vi troviamo cinque Sibille alternate a sette Profeti (1509):

-  Sibilla Delfica
-  Sibilla Eritrea
-  Sibilla Cumana
-  Sibilla Persica
-  Sibilla Libica.

Nello stesso periodo, caratterizzato dalla riscoperta e dalla valorizzazione della cultu-ra classica e dell’Umanesimo, alla sommità delle sue due grandi scene della Presenta-zione di Gesù al Tempio e dell’Adorazione dei Magi (1525) Bernardino Luini ha dipinto rispettivamente la Sibilla Persica e quella Libica, la Sibilla Delfica e quella Chimica, ciascuna con rispettivo cartiglio profetico. Le due scene evangeliche, infatti, vogliono illustrare il significato della Nascita del Redentore, che è Messia di tutti; e-gli è sì di discendenza israelitica, ma è pure “luce delle genti” ed è stato subito rico-nosciuto dai Magi, espressione del mondo pagano.

Quando si trattò di comporre la magnifica decorazione della cupola Gaudenzio Ferra-ri espose il suo progetto e volle collocare nelle nicchie appaiate sui dodici lati del tamburo i Profeti affiancati dalle Sibille. Le 22 statue lignee vennero intagliate da Giulio Oggiono da Varese e decorate da Al-berto da Lodi tra il 1539 e il 1544. A detta di Padre Sevesi, nel suo volume “Il santua-rio di Saronno” (1926), secondo i cartigli attribuiti le statue lignee risultavano così collocate in successione, guardando alla destra della Madonna Assunta:

-  Davide e Sibilla Cumana
-  Baruch e Sibilla Delfica
-  Michea e Sibilla Tiburtina
-  Isaia e Sibilla Persica
-  Abacuc e Sibilla Libica
-  (Aggeo e Sibilla Eritrea)
-  Abdia e Sibilla Ellespontica
-  Geremia e Sibilla Europea
-  Osea e sibilla Chimica
-  Daniele e Sibilla Frigia
-  Ezechiele e Sibilla Samia (mancando i cartigli questa attribuzione risultava incerta).

Attualmente in Santuario sono presenti solo 10 coppie, perché le statue del profeta Aggeo e della Sibilla Eritrea sono state trafugate intorno agli anni ’50 del sec. scorso e sono attualmente irreperibili.

* TESTO RIPRESO DA: SARONNO: PROFETI E SIBILLE IN SANTUARIO

* SANTUARIO DI SARONNO: Restauri 2011 - 2012. Le statue lignee della meravigliosa cupola del Santuario di Saronno


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