PROFETI E SIBILLE. Storia delle immagini ...

MILANO. ALLA MOSTRA DEL LIBRO ANTICO RUBATI DUE VOLUMI. Di uno, quello di Filippo Barberi, si è occupato anche il nostro prof. Federico La Sala. In un suo suggestivo libro ha riprodotto tutte le xilografie del Barberi.

Filippo Barberi, "Discordantiae sanctorum doctorum Hieronymi et Augustini", 1481
domenica 30 marzo 2008.
 


-  Rubati due preziosi incunaboli
-  di cui uno ha un valore di 24 mila euro

Mostra del libro antico con furto

-  Nel corso della diciannovesima edizione alla «Permanente».
-  Si tratta di due volumi stampati nella seconda metà del 1400

MILANO - Sono due rari volumi, entrambi stampati nella seconda metà del 1400, i libri rubati stamattina poco dopo l’apertura al pubblico della diciannovesima mostra del libro antico in corso alla «Permanente» di via Turati a Milano. Da due stand peraltro vicini all’ingresso sono spariti due preziosi volumi di piccole dimensioni: il primo è un testo di medicina di Marsilio Officino, «De Triplici vita» stampato a Parigi nel 1506 per il quale era richiesto un prezzo di 6 mila euro. Secondo il catalogo della mostra il volume (10 cm x 15) è il quarto esemplare completo al mondo dei sette esistenti in totale. Stampato in carattere romano su una sola colonna, senza illustrazioni, e scritto in latino con copertina in pelle scura e incisione in oro di aquila su piatti.

IL SECONDO VOLUME - Ventiquattromila euro era invece il prezzo richiesto per una raccolta di scritti di Philippus Barberiis, professore di teologia e monaco domenicano. L’Incunabolo (18 cm per 12,5) è datato 1 dicembre 1481. Il volume, restaurato nell’800, è completo di illustrazioni e rilegato con una copertina di pelle nocciola. Era esposto, insieme ad altri libri antichi, nella vetrina dello stand della Libreria Antiquaria Philobiblon di Milano.

LA DINAMICA - I ladri hanno approfittato della grande affluenza di pubblico e hanno prelevato i volumi dalle vetrine aperte all’interno degli stand. «Purtroppo - ha spiegato uno dei titolari dello stand 10 lo studio bibliografico Ozzano dell’Emilia, Giuseppe Solmi - non è possibile custodire meglio i volumi perché i compratori devono poterli toccare e osservare da vicino». I ladri, tra le 11 e le 11.30, in rapida successione hanno quindi prelevato i due piccoli volumi dai due stand e si sono allontanati senza problemi. Secondo quanto si è appreso le opere rubate sono comunque coperte da assicurazione. La mostra, che ospita 38 stand, resterà aperta fino al 16 marzo.

* Corriere della Sera, 14 marzo 2008


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Sul "Poema" rinascimentale ... ritrovato a Contursi, si cfr., in fondo, il pdf - cliccare sull’icona.

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Il prof La Sala è "la Voce di Fiore", ne è il teorico, avendo inventato il gioco (comunicativo) dello spostamento delle date degli articoli e l’uso inverosimile, in queste pagine, dell’ipertesto, il post, il riferimento, la citazione. Tutti elementi che concorrono a un arricchimento del giornale, così al centro tra informazione e formazione.

Ma, il nostro prof, è anche l’emblema del meridionalismo che distingue "la Voce"; inteso, però, come sguardo costantemente proteso al Sud planetario e italiano, alla sua energia, alla sua cultura, alla sua identità.

Per terzo, il prof. La Sala è un profeta, un gioachimista. Quasi sempre capita che sue intuizioni, sue previsioni, si rintraccino dopo mesi, con spiazzante sorpresa, nella realtà nazionale o globale.

Il suo lavoro filosofico, che va molto oltre "la Voce di Fiore", è complesso: La Sala è dotato della capacità specultativa dei pensatori meridionali. Grande Sud.

Sentendo che, in qualche modo, il furto riferito nell’articolo di sopra è un furto a La Sala e a tutti noi, che ci meravigliamo per "Della terra, il brillante colore" (F. LA SALA, Edizioni Ripostes, Roma-Salerno 1996), libro in cui sono riprodotte le xilografie del Barberi, invito i lettori a procurarsi copia del gran testo del nostro professore.

E lo faccio senza stupidi intenti pubblicitari. Leggendo il libro di La Sala, si intende molto dello spirito (filosofico) del nostro Mezzogiorno e della vastissima portata dell’opera del Maestro campano. Votato alla ricerca minuziosa su un tempo; curioso La Sala, proteso all’indagine e alla ricostruzione per immagini che escono dalle pagine e prendono forma davanti agli occhi. Catturabili liberamente. Ma è impossibile rubarle: sono per tutti.

Emiliano Morrone


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CHIESA DEL CARMINE: UNA "CAPPELLA SISTINA" (ROMA - CONTURSI TERME).
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