Sono gli sfollati di Melito, in tutto trecentocinquanta persone
che si erano sistemati nella chiesa proprio nel cuore della città
Napoli, sfrattati all’alba dalla polizia
occupanti della basilica del Carmine
Infrante una antica balaustra e danneggiate tre cappelle. Scritte con penne e pennarelli
All’uscita scambio di insulti con sacerdoti e fedeli. Il comune ha allestito 200 posti letto *
NAPOLI - Dopo circa venti giorni di occupazione abusiva, trecentocinquanta persone, nuclei familiari sgomberati da alcune costruzioni abusive di Melito, nel napoletano, abbattute da quel Comune, sono stati mandati via dalla chiesa del Carmine nel cuore del popolare rione Mercato di Napoli. E si contano i danni.
La basilica era stata utilizzata come abitazione, impedendo il regolare svolgimento delle funzioni religiose, tra le proteste del quartiere. Lo sgombero è avvenuto senza incidenti, anche se gli occupanti sono usciti scandendo slogan contro i padri carmelitani, che amministrano la basilica, e contro la chiesa. C’è anche stato uno scambio di insulti con gruppetti di fedeli della zona del Carmine che da settimane avevano chiesto la restituzione al culto della basilica, una delle più antiche di Napoli risalente al XIII secolo. Le donne con i bambini sono state le ultime a uscire. Appena ripreso il pieno controllo della basilica, i padri carmelitani hanno riacceso le lampade intorno all’immagine della "Madonna Bruna", che è oggetto di grande devozione a Napoli.
I cittadini residenti a Napoli usufruiranno di un bonus offerto dall’amministrazione comunale che aveva tentato da giorni di risolvere la situazione. Le strutture che il comune ha destinato ad accogliere, in via provvisoria, i soli nuclei familiari residenti in passato nel capoluogo partenopeo, sono una palazzina di tre piani in Via Stadera, e l’ex Ufficio Postale di Via Cupa Santacroce.
Nei due stabili si è proceduto, nei giorni scorsi a dei lavori di adeguamento, e alla realizzazione di nuovi servizi igienici. Nei locali sono state sistemate circa 200 brandine e predisposti i servizi di prima accoglienza.
Gli sfrattati erano entrati nella Basilica della Madonna del Carmine venerdì 4 aprile, durante una messa: e qui si erano fermati, di fatto occupandola, dopo aver lasciato sei palazzine costruite e occupate abusivamente. Erano, al principio, circa 140 persone. Nel giro di pochi giorni il numero degli sfollati che hanno dormito nella chiesa, a turno, è salito a 350: donne e bambini, in particolare, hanno mantenuto il presidio, impedendo fra l’altro lo svolgimento delle funzioni religiose, e attirando così le proteste del quartiere.
Adesso nella basilica si fa la conta dei danni. Durante l’occupazione sono state infrante una balaustra in marmo antico e sono state danneggiate tre cappelle laterali. Scritte con penne e pennarelli sono state tracciate un pò dappertutto. "Ci vorranno almeno due giorni per poter riprendere le funzioni religiose - ha detto l’assessore alla vivibilità della municipalità Avvocata-Pendino, Gianfranco Wurzburger - e c’è bisogno di una radicale pulizia". Operai inviati dal Comune stanno trasportando fuori dalla basilica alcune masserizie, tra le quali alcune brandine, un televisore, coperte e cartoni utilizzati come giacigli notturni. C’è anche uno striscione del "coordinamento di lotta per il lavoro", un gruppo di disoccupati che ha appoggiato l’occupazione.
* la Repubblica, 26 aprile 2008.