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POLITICA E MAFIA. Sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria), per accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata.

mercoledì 23 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
Mafia, sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro
Il Governo ha sciolto il consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria) poichè «sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata». Ne dà notizia un comunicato del Consiglio dei ministri.
Nei mesi scorsi il prefetto di Reggio Calabria aveva disposto una commissione di accesso per accertare le eventuali ipotesi di infiltrazioni mafiose nella gestione dell’ente. La commissione di accesso per accertare (...)

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> POLITICA E MAFIA. Sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria) ---- E’ finita l’agonia di Nino Princi, vittima di un attentato. In carcere suo suocero

mercoledì 7 maggio 2008

Arrestato Pasquale Inzitari, candidato non eletto alle ultime elezioni E’ finita l’agonia di Nino Princi, vittima di un attentato. In carcere suo suocero

-  ’Ndrangheta, muore l’imprenditore
-  In manette esponente dell’Udc
*

REGGIO CALABRIA - E’ finita l’agonia di Nino Princi, imprenditore di Gioia Tauro gravemente ferito in un attentato il 26 aprile. Nino Princi aveva perso gambe e braccia e vista, e non aveva mai ripreso conoscenza.

E proprio nel giorno della sua morte, la sua famiglia viene colpita duramente. Arrestato il cognato Pasquale Inzitari, esponente dell’Udc calabrese, candidato alle ultime elezioni. Dall’indagine, che è stata condotta dalla Dda, è emersa un’associazione a delinquere costituita in famiglia.

A finire in manette, alle prime luci dell’alba, sono state due persone: Inzitari, candidato non eletto dell’Udc alle ultime elezioni politiche, e il presunto capo della cosca, Domenico Rugolo. Il genero di quest’ultimo, Vincenzo Romeo, è invece riuscito a sfuggire alla cattura. Rugolo è anche il suocero di Princi, la cui sorella ha sposato Inzitari.

Le indagini della Dda hanno riguardato in particolare le attività economiche del gruppo, ipotizzando per Inzitari il concorso esterno in associazione mafiosa e per gli altri il reato di associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni e al riciclaggio di denaro e anche agli appalti nella piana di Gioia Tauro. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per oltre 15 milioni di euro tra cui otto società di capitali, sedici conto correnti bancari e undici beni immobili.

Pasquale Inzitari era stato inserito dall’Udc al terzo posto nella lista dei candidati al Senato. La segreteria nazionale del partito ha confermato "piena fiducia nella magistratura", ha deciso di sospenderlo immediatamente in via cautelativa e ha auspicato "che la giustizia faccia il suo corso rapidamente e con il massimo scrupolo".

* la Repubblica, 7 maggio 2008.


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