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POLITICA E MAFIA. Sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria), per accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata.

mercoledì 23 aprile 2008.
 

Mafia, sciolto il Consiglio comunale di Gioia Tauro

Il Governo ha sciolto il consiglio comunale di Gioia Tauro (Reggio Calabria) poichè «sono state accertate forme di condizionamento da parte della criminalità organizzata». Ne dà notizia un comunicato del Consiglio dei ministri.

Nei mesi scorsi il prefetto di Reggio Calabria aveva disposto una commissione di accesso per accertare le eventuali ipotesi di infiltrazioni mafiose nella gestione dell’ente. La commissione di accesso per accertare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività del Comune di Gioia Tauro era stata insediata dal Prefetto di Reggio Calabria nel dicembre dello scorso anno.

Dopo una prima fase di lavoro e una proroga di altri 60 giorni, la Commissione ha depositato nelle scorse settimane, in Prefettura, la propria relazione che è stata poi inoltrata al ministro dell’Interno. Quindi la decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere il Consiglio comunale di Gioia Tauro.

Il Comune, dal maggio 2006 era guidato da Giorgio Dal Torrione, dell’Udc, eletto a capo di una coalizione di centrodestra, al ballottaggio con Giuseppe Luppino, dell’Udeur, in rappresentanza del centrosinistra.

Nel febbraio scorso Dal Torrione ed il suo vice sindaco, Rosario Schiavone, insieme ai sindaci di Rosarno e San Ferdinando, sono stati raggiunti da informazione di garanzia in cui si ipotizzava il reato di associazione mafiosa perchè, secondo la Dda di Reggio Calabria, avrebbero aiutato la riabilitazione dell’avvocato Gioacchino Piromalli, già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso.

Quest’ultimo aveva chiesto al Tribunale di sorveglianza di poter far fronte al giudizio del Tribunale di Palmi, che lo aveva condannato a un risarcimento civile di 10 milioni di euro nei confronti dei tre Comuni, lavorando, vista la sua non disponibilità economica, per conto degli Enti ed i sindaci avrebbero in qualche maniera dato la loro disponibilità.

Allo stato non è possibile sapere se l’inchiesta che ha coinvolto Dal Torrione possa essere legata a quella dello scioglimento del Consiglio comunale.

* l’Unità, Pubblicato il: 23.04.08. Modificato il: 23.04.08 alle ore 8.37


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