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SUDAFRICA. CRISI POLITICA. Thabo Mbeki si è dimesso. A questo punto nessun ostacolo all’elezione di Jacob Zuma - a cura di pfls

domenica 21 settembre 2008.
 
[...] Il mandato di Mbeki (il secondo e quindi non più costituzionalmente rinnovabile) si sarebbe dovuto concludere il prossimo aprile e per maggio erano previste le elezioni politiche, che ora probabilmente verranno anticipate. Sarà poi il Parlamento ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica, secondo ogni evidenza Zuma, leader dell’Anc (alla fine del 2007 nell’assise del partito sconfisse nettamente Mbeki) e in quanto tale candidato naturale alla massima carica dello Stato. A meno di clamorosi sviluppi giudiziari, poiché i sospetti di corruzione restano, Zuma è certo di una vittoria a valanga [...]

-  L’erede di Nelson Mandela era stato sfiduciato
-  dall’African National Congress

-  Era sospettato di aver cercato di influenzare la
-  giustizia per fermare l’avversario

-  Sudafrica, Mbeki si è dimesso
-  Gli succederà il rivale Zuma
*

JOHANNESBURG - Thabo Mbeki si è dimesso dalla carica di presidente del Sudafrica. Il successore di Nelson Mandela ha comunicato la sua decisione con una lettera al Parlamento e con un discorso trasmesso dalla televisione. A questo punto non c’è più nessun ostacolo all’elezione di Jacob Zuma, già nominato alla guida dell’African National Congress e recentemente scagionato dalle accuse di corruzione.

Crisi politica. Mbeki, 66 anni, in carica dal 1999, non aveva alternative alle dimissioni dopo che ieri l’African National Congress l’aveva sfiduciato. Una crisi politica pesantissima per la giovane democrazia sudafricana, appena 14 anni, e un’umiliazione tremenda per l’erede di Mandela, il cui mandato sarebbe infatti scaduto fra pochi mesi. Mbeki aveva subito preso atto della decisione, annunciando che si sarebbe dimesso non appena espletate le procedure costituzionali. Del resto l’alternativa era la quasi certezza dell’impeachment parlamentare.

Il presidente dimissionario paga l’impopolarità crescente e - soprattutto - il forte sospetto di aver tentato di condizionare la giustizia per bloccare la scontata elezione nelle prossime elezioni presidenziali del suo arcirivale Jacob Zuma, presidente dell’Anc, accusato di corruzione. La corte che doveva giudicarlo nei giorni scorsi ha prosciolto Zuma per vizio di forma, dichiarando inoltre - ed è stata la campana a morte per la presidenza Mbeki - che la politica aveva tentato di condizionare l’azione giudiziaria.

Le parole di Mbeki. "Non ho mai interferito con l’inchiesta in cui Zuma è coinvolto. Ho sempre rispettato l’integrità della giustizia", ha detto Mbeki nel discorso con cui ha reso note le sue dimissioni. Quindi, dopo aver ricordato gli importanti sviluppi del Sudafrica degli ultimi anni, si è detto "convinto che la prossima amministrazione porterà avanti il lavoro degli ultimi 14 anni, in modo che i problemi legati alla povertà, alla disoccupazione, le sfide del crimine e della corruzione cessino di definire le vite di molte persone".

Mbeki ha poi ringraziato la nazione per il supporto e per i tanti messaggi ricevuti negli ultimi giorni. "Tempi difficili necessitano di coraggio e forza" ha concluso.

I prossimi sviluppi. Il governo dovrebbe rimanere in carica nella sua quasi totalità. In particolare dovrebbe restare al suo posto il ministro delle Finanze Trevor Manuel, una garanzia per i mercati internazionali. Si cercherà così di minimizzare gli inevitabili contraccolpi politici ed economici. Altri componenti dell’esecutivo, fedelissimi di Mbeki, hanno invece minacciato le dimissioni e alcuni, come il ministro della Difesa Mosiuoa Lekota, hanno fatto sapere che daranno vita a un nuovo partito.

Il mandato di Mbeki (il secondo e quindi non più costituzionalmente rinnovabile) si sarebbe dovuto concludere il prossimo aprile e per maggio erano previste le elezioni politiche, che ora probabilmente verranno anticipate. Sarà poi il Parlamento ad eleggere il nuovo presidente della Repubblica, secondo ogni evidenza Zuma, leader dell’Anc (alla fine del 2007 nell’assise del partito sconfisse nettamente Mbeki) e in quanto tale candidato naturale alla massima carica dello Stato. A meno di clamorosi sviluppi giudiziari, poiché i sospetti di corruzione restano, Zuma è certo di una vittoria a valanga.

I due rivali. Mbeki e Zuma sono completamente diversi. Il primo è freddo, poco comunicativo, amato solo dalle classi medio-alte (e rassicurante per la finanza internazionale: ha consentito una importante crescita economica del Paese). Ha però scarsissimo seguito popolare, è accusato di essere autocratico e altezzoso e di non aver saputo evitare l’impoverimento del Sudafrica e la crescita esponenziale della sieropositività.

Zuma, 66 anni, grande e grosso, popolare e populista, della fiera etnia zulu - non esita a danzare coperto dal solo gonnellino di leopardo che indossano i capi zulu - eroe della lotta all’apartheid (una decina di anni di galera, mentre Mbeki faceva politica all’estero), amatissimo, con enorme seguito soprattutto fra le masse diseredate, oltre che l’appoggio pieno della sinistra del partito e dei sindacati. Fa paura alla finanza internazionale, ma non a caso ultimamente si è circondato di consiglieri provenienti dal mondo degli affari e molto introdotti all’estero negli ambienti economici che contano.

Zuma ha avuto almeno quattro mogli ufficiali e una quindicina di figli. Qualche anno fa fu accusato di aver abusato di una donna amica di famiglia e sieropositiva, con cui fece sesso non protetto. Assolto dall’accusa di stupro, precisò che comunque aveva evitato il contagio poiché dopo il rapporto si era fatto la doccia. Lo scandalo nel Paese con il più alto numero di sieropositivi al mondo fu enorme.

* la Repubblica, 21 settembre 2008


Sul tema, in rete e nel sito, si cfr.:

-  SUDAFRICA (Wikipedia).

-  IL NUOVO SUDAFRICA: UN ARCOBALENO DI LINGUE, IN MOVIMENTO.

-  VERITA’ E RICONCILIAZIONE. LA SAGGIA INDICAZIONE DEL SUDAFRICA DI MANDELA, DI TUTU, E DI DECLERCK

-  Per la dignità e la libertà di tutti gli esseri umani ...
-  UBUNTU: "Le persone diventano persone grazie ad altre persone".
-  NELSON MANDELA, UN COMBATTENTE SUL RING DELLA STORIA. -Il ritratto attraverso le immagini

-  Dopo l’apartheid e dopo Mandela...
-  IN SUDAFRICA UNA PERICOLOSA ONDATA XENOFOBA.
-  Almeno 6 mila persone hanno cercato rifugio nelle chiese e nelle stazioni di polizia. Sono soprattutto cittadini dello Zimbabwe.
-  Una corrispondenza di Massimo A. Alberizzi


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