Inviare un messaggio

In risposta a:
Antropologia, Storia e Diritto. Donne e Uomini....

PER LA VERITA’ E LA RICONCILIAZIONE. RIMEDITARE LA LEZIONE DI ESCHILO. Dalla storia di Clitennestra, si arriva anche a immaginare una nuova giustizia, all’interno di nuovi rapporti sociali e politici. Una riflessione di Eva Cantarella - e una nota di Federico La Sala

lunedì 28 aprile 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] In Aristotele, insomma, troviamo una teoria delle differenza tra generi destinata a durare per secoli, che traduce la «differenza» in inferiorità: ecco perché la storia di Clitennestra è l’archetipo che consente meglio di ogni altro di interrogarsi sul rapporto uomo/donna. Nel mito in cui la sua storia è inserita la teorizzazione della inferiorità e subalternità femminile è parte integrante ed essenziale del processo che porta alla nascita del diritto e dello Stato [...]
"Duemila (...)

In risposta a:

> PER LA VERITA’ E LA RICONCILIAZIONE. RIMEDITARE LA LEZIONE DI ESCHILO. ---- SIRACUSA. La trilogia di Eschilo per difendere la legalità.Dopo l’anteprima con la lettura del procuratore antimafia Piero Grasso l’Inda riporta in scena l’«Orestea» con la regia di Pietro Carriglio. Intense le prove di Galatea Ranzi, Brogi e Luca Lazzareschi (di Dmenico Rigotti)

domenica 11 maggio 2008

Dopo l’anteprima con la lettura del procuratore antimafia Piero Grasso l’Inda riporta in scena l’«Orestea» con la regia di Pietro Carriglio. Intense le prove di Galatea Ranzi, Brogi e Luca Lazzareschi

La trilogia di Eschilo per difendere la legalità

Tra l’arcaica vendetta e il più elevato concetto di Giustizia rivivono a Siracusa tre capolavori della tragedia

DA SIRACUSA DOMENICO RIGOTTI (Avvenire, 10.05.2008, p. 29)

Tornano a rivestirsi di folla, soprattut­to di una folla di giovani studenti, gli alti e immensi spalti del Teatro Greco di Siracusa per gli spettacoli classici dell’In­da, l’Istituto nazionale del dramma antico. E rivive quest’anno nella sua interezza l’Orestea di Eschilo. Quell’Orestea considerata una del­le creazioni più altre di tutti i tempi. Dove troviamo i temi della grande Tragedia: l’ine­luttabilità delle leggi divine, l’ereditarietà mi­steriosa del delitto, l’intimo contrasto tra la voce della natura e un ordine superiore, l’a­dempimento di una legge di giustizia nelle umane vicende.

Torna il capolavoro eschileo nella sua interezza a distanza di quasi mez­zo secolo. da quando tra i protagonisti figu­rava un fiero e nobile Vitto­rio Gassman che firmava an­che la regia (ora l’impresa, e riuscita, è toccata a Pietro Carriglio) avvalendosi di u­na nuova e vitale versione commissionata a Pier Paolo Pasolini. La stessa oggi ri­proposta. Una versione che non cerca una mediazione classicistica ma si lega al no­stro tempo presente. Anche a sottolineare questo, l’an­teprima di mercoledì aveva visto, alla fine, il procurato­re nazionale antimafia Piero Grasso leggere un passo dello storico Geor­ge Thomson sulla vittoria della Giustizia sul concetto di vendetta.

È Agamennone che apre la trilogia. Ed è A­gamennone colui che rappresenta il primo­genito della maledizione abbattutasi sulla stirpe degli Atridi, ma anche la vittima sa­crificale. Al suo ritorno dopo la vittoria su Troia troverà ad attenderlo la morte per ma­no della moglie Clitennestra che ha voluto vendicare il sacrificio della figlia Ifigenia con la complicità di Egisto, futuro despota. Tra­gedia possente, ma è Le Coefore il momento centrale della trilogia di Oreste che raccon­ta quel nodo di vendetta-giustizia che l’eroe scioglie uccidendo l’usurpartore e la propria madre, rei dell’assassinio.

Misteriosa e terri­bile è la tragedia del labile confine tra re­sponsabilità umana e giustizia divina. E qui a giganteggiare è appunto Oreste, di cui a fa­re anche la grandezza del personaggio è l’an­goscia di esitazione, quell’incrinatura inte­riore che ritroveremo in Amleto. Una tragedia, Le Coefore, rapida e intensa i cui fulmi­nei accadimenti costituiscono i passaggi di un terribile rituale religioso: il sangue che va lavato col sangue, il delitto che va purificato con un delitto anche più fosco: il matricidio. La catena dei delitti solo alla fine è interrot­ta dall’intervento divino nelle Eumenidi. E sarà questa la dichiarazione religiosa di E­schilo, l’omaggio al sovrannaturale al quale l’uomo non può sottrarsi.

Impresa difficile, quella di Carriglio, ma af­frontata con tenacia, senza sicurezze pre­concette. Il regista fa bene ad adeguarsi alla pasoliniana strategia di ’smascheramento’ di un classico così illustre eppure così an­tropologicamente ambiguo e fa anche bene a far emergere il senso della legge cui gli uo­mini devono sottostare. Lavorando bene sui cori, mai forzando le tinte, semmai recando allo spettacolo una forte dose di spettacola­rità.

Nei ben meditati costumi, sempre di Carrriglio, che da una bella grecità (tonalità soprattutto brune e nere) trapassano a un accennato modernismo, si erge a recitare u­na falange di attori valenti, quasi tutti per­suasivi. Fisico asciutto, vocalità superba, nel ruolo di Oreste il giovane Luca Lazzareschi si rivela forse il migliore di tutti. Ma bravis­sima anche Galatea Ranzi, prima a dare al­gido furore a Clitennestra e poi giusta soffe­renza ad Elettra. D’alta scuola l’Agamenno­ne di Giulio Brogi e così l’Athena di Elisa­betta Pozzi. Ma non deludono nemmeno Lu­ciano Roman. Maurizio Donadoni, Liliana Paganini, Simonetta Cardia, Giancarlo Condè e, validissimo corifeo, Stefano Santo­spago. Ben inserite, d’alta civiltà, le musiche di Matteo D’Amico. Quaranta le repliche, fi­no a giugno inoltrato. A sere alternate, Agamennone e, unificate, Coefore ed Eumenidi.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: