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EUROPA. Italia....

CICLISMO. GIRO D’ITALIA 2008. DA PALERMO IL VIA. Un Giro in cerca di immagine e credibilità dopo gli anni degli scandali. Una nota di Eugenio Capodacqua - a cura di pfls

C’é già un positivo al doping nel gruppo dei corridori iscritti al Giro: è Max Richeze
venerdì 9 maggio 2008 di Maria Paola Falchinelli
Domani il via al Giro 2008. I due grandi favoriti sfidano anche i sospetti
Loro però guardano avanti. L’abruzzese: "Avversari fortissimi: gara vera"
Ecco Di Luca e Contador
i duellanti contro le ombre
di EUGENIO CAPODACQUA*
PALERMO - A vederla così, sul palcoscenico allestito fra le palme di piazza Politeama davanti ad un pubblico numeroso, ma non caldissimo, la sfida sembra di quelle accattivanti. E, se ci si ferma all’aspetto agonistico lo è senz’altro. Scalatori contro: il massimo per (...)

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> CICLISMO. GIRO D’ITALIA 2008. DA PALERMO IL VIA. --- Agrigento, Riccò vince in volata. Pellizotti è la nuova maglia rosa (di LUIGI PANELLA).

domenica 11 maggio 2008


-  Nella seconda tappa del Giro d’Italia, da Cefalù ad Agrigento,
-  il corridore della Saunier ha preceduto sul traguardo Di Luca

-  Agrigento, Riccò vince in volata
-  Pellizotti è la nuova maglia rosa

-  di LUIGI PANELLA *

AGRIGENTO - Non avrà il carattere dell’impresa epica dello scorso anno alle Tre Cime di Lavaredo, ma per Riccardo Riccò la vittoria dopo l’ascesa finale verso Agrigento ha un valore psicologico enorme. Per due motivi. Il primo è personale, lo spiega lui stesso: ’’Ci voleva proprio, dopo la sfortuna di inizio stagione finalmente la prima vittoria dell’anno. E’ un successo molto importante, per me e per i compagni di squadra’’. Il secondo è trasversale, un messaggio chiarissimo ai principali rivali: per la vittoria finale del Giro c’è anche il talento modenese. Frazione molto spettacolare la Cefalù-Agrigento, splendida soprattutto nella parte finale, con il passaggio nella Valle dei Templi ed il circuito finale, con salita verso un arrivo che sapeva tanto di classica delle Ardenne.

Oltre a Riccò, anche un altro corridore per tutta la serata porterà stampato in volto un sorriso. E’ Franco Pellizotti: il soprannome di Delfino di Bibbione così calzante, quella corazza di eterna promessa mai definitivamente scrollata di dosso. Oggi il veneto è cresciuto, ha trenta anni, la maglia rosa, strappata per un solo secondo allo statunitense Vandevelde potrebbe essere il simbolo di una acquisita maturità. Riccò, Pellizotti, sono le due più piacevoli indicazioni del secondo viaggio in Sicilia. Ma ce ne sono altre: Di Luca ad esempio è molto brillante, Simoni - non era un arrivo per lui - sta molto attento a rimanere davanti per concedere il meno possibile, Contador, non ancora al meglio, acquista condizione pedalata dopo pedalata. Questo tanto per citarne alcuni.

Detto della lunga ma infruttuosa fuga dell’elvetico Loosli e del francese Roy, che accumulano un vantaggio importante (quasi 9’ a una sessantina di km dall’arrivo), ma che hanno il torto di rialzarsi un po’ troppo presto, l’elettricità giornaliera è concentrata tutta nell’erta finale. Qui, qualora ce ne fosse bisogno, viene ribadita l’importanza fondamentale delle squadre per ottenere risultati. Il ricordo del mondiale di 14 anni or sono, corso sullo stesso circuito finale, aiuta a spiegare meglio. Allora se ne andò Luc Leblanc, e gli azzurri Chiappucci e Ghirotto si fecero sorprendere non riuscendo a cucire lo strappo. Stavolta la Saunier Duval di Riccò e la LPR di Di Luca non concedono nulla ai finisseur. Joaquim Rodriguez, perfetto per colpi di mano su strappi insidiosi, cerca il replay della bella impresa di Montelupone, salita molto dura della tappa simbolo della recente Tirreno-Adriatico.

Lo spagnolo agli 800 metri, sul punto di maggiore pendenza, parte fortissimo e guadagna 50 metri. Probabilmente avrebbe partita vinta, ma prima Piepoli è bravissimo nel pilotare Riccò davanti, poi è straordinario lo spunto di Paolo Savoldelli, che inventa una breve ma intensissima cronometro per portare Di Luca in posizione di ’sparo’. Dicevamo della salita in stile Ardenne: sembra il muro di Huy della Freccia o il Cauberg dell’Amstel. Anche Rebellin sente aria di casa, si inserisce nella lotta (Bettini, altro molto atteso, molla ai 1500 metri). Riccò, Di Luca, Rebellin, Pellizotti, Savoldelli: un poverissimo per giocarsi la tappa. Come è andata lo abbiamo detto, circa quello che sarà in seguito, registriamo una dichiarazione di Franco Pellizotti: ’Nella crono abbiamo cercato di andare più forte possibile proprio per prendere la rosa, il Giro è lunghissimo ma voglio fare classifica, il mio pensiero è in prospettiva Milano’’.

-  Ordine d’arrivo della 2/a tappa
-  da Cefalù ad Agrigento, di 207 chilometri

-  1. Riccardo Riccò in 5h48’35" (media 35,629 km/h)
-  2. Danilo Di Luca (Ita) s. t.
-  3. Davide Rebellin (Ita) s. t.
-  4. Franco Pelizotti (Ita) s. t.
-  5. Paolo Savoldelli (Ita) s. t.
-  6. Oliver Joaquin Rodriguez (Spa) s. t.
-  7. Jussi Veikkanen (Fin) a 0’04"
-  8. Vincenzo Nibali (Ita) a 0’08"
-  9. Leonardo Piepoli (Ita) s. t.
-  10. Andreas Kloden (Ger) s. t.
-  11. Juan Manuel Garate (Spa) a 0’10"
-  12. Chris Soerensen (Dan) s. t.
-  13. Morris Possoni (Ita) s. t.
-  14. Marzio Bruseghin (Ita) s. t.
-  15. Matthew Lloyd (Aus) s. t.
-  16. Van Den Broeck (Bel) s. t.
-  17. Denis Menchov (Rus) s. t.
-  18. Alberto Coontador (Spa) s. t.
-  19. Christian Vandevelde (Usa) s. t.
-  20. Luca Mazzanti (Ita) a 0’20"

* la Repubblica, 11 maggio 2008


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