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EUROPA. Italia....

CICLISMO. GIRO D’ITALIA 2008. DA PALERMO IL VIA. Un Giro in cerca di immagine e credibilità dopo gli anni degli scandali. Una nota di Eugenio Capodacqua - a cura di pfls

C’é già un positivo al doping nel gruppo dei corridori iscritti al Giro: è Max Richeze
venerdì 9 maggio 2008 di Maria Paola Falchinelli
Domani il via al Giro 2008. I due grandi favoriti sfidano anche i sospetti
Loro però guardano avanti. L’abruzzese: "Avversari fortissimi: gara vera"
Ecco Di Luca e Contador
i duellanti contro le ombre
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PALERMO - A vederla così, sul palcoscenico allestito fra le palme di piazza Politeama davanti ad un pubblico numeroso, ma non caldissimo, la sfida sembra di quelle accattivanti. E, se ci si ferma all’aspetto agonistico lo è senz’altro. Scalatori contro: il massimo per (...)

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> CICLISMO. GIRO D’ITALIA 2008. DA PALERMO IL VIA. ---- 8/A TAPPA: RICCO’ CONCEDE BIS, BETTINI A MANI VUOTE.

domenica 18 maggio 2008

Ansa» 2008-05-17 19:44

8/A TAPPA: RICCO’ CONCEDE BIS, BETTINI A MANI VUOTE

(dell’inviato Adolfo Fantaccini)

TIVOLI (ROMA) - E’ un Giro d’Italia grandi firme, quello che oggi ha varcato il traguardo della prima settimana. Tutti i big gareggiano a carte scoperte, si danno battaglia, attaccano e contrattaccano. Sono sempre in mezzo alla bagarre, altrimenti rischiano di rimanere attardati nella classifica generale, dunque di presentarsi ai tapponi dolomitici con ritardi ragguardevoli. La tappa di oggi, apparentemente ’tranquilla’, con partenza dall’Abruzzo e arrivo alle porte di Roma, è l’emblema di questo Giro d’Italia nevrotico, frenetico, ma anche spettacolare e durissimo, per questo ancor più affascinante: dopo una fuga di cinque ciclisti (fra i quali Daniele Nardello, ottavo della classifica generale), organizzata al km 42 e portata avanti fino a una quindicina di km dal traguardo di Tivoli, la corsa ha offerto il meglio di sé. Esaurito il tentativo dei cinque (Spezialetti, Nardello, Perget, Baliani e Hansen) è scoppiata la bagarre e, dopo una breve fase di stallo, sono cominciati gli attacchi veri. Gli ultimi 5 km sono stati davvero molto intensi, combattuti, con tutti i big a guardarsi in cagnesco (tutti, tranne Alberto Contador, lo spagnolo vincitore del Tour de France e oggi con un atteggiamento piuttosto prudente) e a preparare l’attacco vincente.

Il più accreditato alla vigilia, anche in relazione alle caratteristiche del percorso, alla vigilia, era Paolo Bettini e il campione del mondo non ha tradito le attese. Però, il toscano (che domani sogna il colpaccio nella sua terra) non aveva fatto i conti con Riccardo Riccò, che aveva già trionfato ad Agrigento e che non ha mai fatto mistero di puntare alla corsa rosa. Il primo a scatenarsi, però, è stato Danilo Di Luca: lo aveva già fatto ieri, nella sua terra, si è ripetuto oggi. Non appena la maglia rosa 2007 è partita, in molti avrebbero scommesso sull’efficacia del suo attacco, invece l’impeto dell’abruzzese si è esaurito ed è partito Riccò, con a ruota lo stesso Bettini. Attimi di suspence sul traguardo, perché per un attimo Bettini sembrava poter domare il giovane della Saunier Duval, ma é stata solo pura illusione. Bettini si è arreso e Riccò ha urlato di gioia come ad Agrigento, confermando che questo Giro - oltre ad avergli riservato qualche guaio (la caduta nell’ultima tappa siciliana, che gli ha procurato per giorni forti dolori a una mano) - gli sta anche regalando formidabili sorprese. Giovanni Visconti ha potuto trarre giovamento da quest’arrivo allo sprint, indossando la maglia rosa per il terzo giorno consecutivo. Dire che questo sia il Giro di Riccò è prematuro, però il modenese, che deve ancora compiere 25 anni, appare uno degli uomini più in forma. Sarà però la strada, per dirla alla Chiappucci, a svelare le sue reali ambizioni. Intanto, Riccardo cuor di leone si gode la sua nona vittoria in carriera, la seconda del 2008 e guarda avanti con rinnovata fiducia al futuro immediato della corsa rosa. La sua forma è straripante, ma lui stesso ha ammesso di possedere determinati margini di miglioramento.

Lo stesso vale per Pellizotti, sempre nel vivo della corsa, e per Di Luca, che oggi ha commesso l’errore (su sua stessa ammissione) di essere partito in anticipo, quando ancora mancava parecchio al traguardo per rendere il suo graffio deleterio per gli avversari. La grinta, la rabbia, l’esperienza e la determinazione di Di Luca, soprattutto se confermate nelle tappe dolomitiche, possono rappresentare una serie di valori aggiunti con i quali gli avversari dovranno fare i conti. Nell’attesa che Contador entri definitivamente in scena e Gilberto Simoni trovi terreno fertile per le sue scorribande sui pedali. (ANSA).


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