Dibattito
Il presidente della Società italiana di biologia evoluzionistica replica a Piattelli Palmarini Ma l’ornitorinco non contraddice le teorie di Darwin
di Giorgio Bertorelle (Corriere della Sera, 21.05.2008)
Ci mancava l’ornitorinco! Al variegato mondo degli anti-Darwin all’italiana si è aggiunta nei giorni scorsi questa fantastica e velenosa specie australiana, reclutata dalle pagine del Corriere dell’11 maggio scorso da Massimo Piattelli Palmarini: «Ornitorinco uno, Darwin zero», scrive in un articolo facendo credere che i recenti dati pubblicati dalla rivista Nature sul genoma dell’ornitorinco contraddicano la teoria dell’evoluzione per selezione naturale.
Piattelli Palmarini sembra non conoscere gli studi che hanno integrato negli ultimi decenni la teoria darwiniana, ancora valida nelle sue fondamenta. L’articolo che descrive parla di duplicazioni geniche, di convergenza evolutiva, di evoluzione di cromosomi sessuali e di molti altri processi noti da tempo a tutti e interamente compatibili con la moderna teoria dell’evoluzione. Processi che sono avvenuti a partire dai nostri antenati simili ai rettili e dopo l’antica separazione, più di 150 milioni di anni fa, dei mammiferi monotremi (ornitorinco ed echidna) da tutti gli altri mammiferi.
Curiosamente, a nessuno degli oltre 100 autori di questo studio è venuto in mente che, come dice Piattelli Palmarini, «il patrimonio genetico dell’ornitorinco mette in crisi l’evoluzionismo». Di più, lo stesso Piattelli Palmarini cita a supporto delle sue idee un secondo articolo uscito in questi giorni sempre sull’ornitorinco, senza far riferimento al fatto che gli autori dello studio sostengono invece, testualmente: «L’evoluzione a passi successivi di queste vie indipendenti di segnale attraverso la duplicazione genica e la seguente divergenza è consistente con la teoria darwiniana di selezione e adattamento ». È possibile che questa frase, ben in evidenza nell’articolo originale, sia sfuggita a Piattelli Palmarini?
La teoria dell’evoluzione, come insegna il metodo scientifico, è quotidianamente esposta al vaglio e alla verifica dei fatti e dei dati sperimentali. Ed è un peccato che a volte non prove e fatti, ma parole in libertà, si trasformino in pericolosa disinformazione sotto un titolo perentorio che recitava «L’ornitorinco sconfigge Darwin». Gli sconfitti, in questo caso, sono la cultura scientifica e la sua diffusione.