Non metto in dubbio, mia cara, che l’intervento di Chiara sia profondo. L’ho analizzato con attenzione, e con rispetto ho risposto. Non l’ho banalizzato né m’ha scandalizzato o paralizzato. Andare sotto la superficie è dei comunisti, degli atei, dei pensatori. Io, con modestia e buon senso, mi definisco per ciò che sono, vale a dire un cattolico bigotto e un leghista (convinto). Apprezziamo, su queste disgraziate e buie pagine, il chiarore, i chiarimenti e la chiarezza di Chiara. Anche se pendiamo a destra, e siamo quindi del Fascio, ormai stiamo tra i vincitori di aprile. Fatto che ci impone moderazione e correttezza politica. Mi scusi poi, dolce, ma non afferro il di lei verbo che rimembra, pare, un noto programma della rete ammiraglia del Presidente. Abbia pazienza, signora, gli anni ci passano e la mente ci s’annebbia. Benché assumiamo, in quantità notevole, acido tioctico e morinda citrifolia. Un abbraccio sereno, a lei e alla sua amica, chiaramente.
Emiliano Morrone, l’indagato