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Attualità locali

Domenico Barberio interviene propositivamente sul disagio a San Giovanni in Fiore, in Calabria

Quando c’era il vecchio web, 0.0
lunedì 12 dicembre 2011
Del maggio 2008, rispolverato e ripubblicato.
Meritano particolare attenzione gli ultimi episodi di cronaca che hanno caratterizzato la vita della nostra comunità: i tre tentati suicidi di fine 2007 e il suicidio dell’aprile di quest’anno. In tutti e quattro i casi tragici protagonisti giovani sulla trentina. I numeri sono molto eloquenti ma è necessario andare oltre e cercare di problematizzare quello che questi numeri ci dicono.
Credo che questi fatti siano il segno evidente di un (...)

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> piccole precisazioni

venerdì 23 maggio 2008
Intervengo dopo i vari post scritti a seguito del mio articolo, lo faccio con ritardo e mi scuso, ma purtroppo solo oggi riesco ad entrare in rete. Mi preme subito ribadire, con forza, un concetto:la precarietà politca e culturale, la mancanza di speranza, la disarticolazione del tessuto civile,l’inesistenza di protagonismo sociale, la mancanza di attività economiche importanti capaci di attivare circoli positivi e virtuosi sono ormai "strutture" stabili su cui si regge una sgangherata realtà chiamata San Giovanni in Fiore. In questo contesto assume un tono ancora più scuro quella che viene definita "questione giovanile", il disagio che, per la signorina Chiara Iaquinta, pare non esistere o, quantmeno, avere valide motivazioni. Non voglio entrare nel personale ma siccome la signorina Chiara ha espresso giudizi di valore piuttosto pesanti nei miei confronti faccio solo un inciso:io non speculo sulle tragedie altrui solo per spararmi ipotetche pose da primo della classe e non sono seguace di nessuno, e poi non riesco a capire dalla spocchiosa supponenza da brava studentessa universitaria di buona famiglia della signorina Chiara, a chi, e in che modo, ho mancato di rispetto.La mia è una semplice, e assai lacunosa, analisi su alcuni fatti gravi e inquietanti capitati a San Giovanni in Fiore.Non voglio dare soluzioni e risposte risolutorie, credo soltanto che un passo, una direzione, uno stimolo bisogna trovare.in questo senso penso che dibattere sia giusto e necessario, confrontarsi è essenziale soprattutto per noi calabresi, sangiovannesi.Confrontarsi significa entrare nel merito, nel cuore vivo delle vicende , degli accadimenti umani. Se quattro persone decidono di ammazzarsi mi fa male, mi turba, mi fa incazzare proprio perchè mi lascia stupidamente fermo, inerme, inane, inebetito a pensare e a interrogarmi. Una situazione paralizzante: incapace a reagire ed a trovare un qualche tipo soluzione. Un articolo non spiega e non cambia la complessità dei fatti di cui parliamo.L’eqeuazione disagio colpa dei governanti, per semplificare e volgarizzare il discorso, non m’appartiene. C’è altro, per forza ci deve essere dell’altro. Ma non bisogna perdere la speranza come ha scritto giustamente qualcuno in qualche post.Parlare, confrontarsi anche di fatti difficili scomodi, fatti che per la signorina Chiara sono socialmente imbarazzanti e quindi non bisogna urtare...ma chi!!?? chi urti?? ...Tacere su episodi come questi sarebbe grave e immorale...un saluto a tutti. Domenico Barberio

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