Cinque giorni di studio al cuore delle Scritture
Fabris, Pisano e Manicardi apriranno i lavori. La prima tavola rotonda con Forte e Cacciari
La XL Settimana biblica nazionale promossa dall’Associazione biblica italiana (Abi) si terrà dall’8 al 12 settembre a Roma nella sede del Pontificio Istituto biblico, luogo «simbolo» degli studi di esegesi per tutti gli studiosi cattolici. «Processo esegetico ed ermeneutica credente: una polarità intrinseca alla Bibbia» è il tema dell’incontro, che si tiene nell’anno in cui l’Abi festeggia i 60 anni di attività.
Lunedì alle 17 i lavori saranno aperti dall’intervento del presidente dell’Abi, monsignor Rinaldo Fabris, e del rettore del Pontificio istituto biblico, padre Stephen Pisano. Sarà poi monsignor Ermenegildo Manicardi, coordinatore della Settimana, docente all’Università Gregoriana di Roma e rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma, a introdurre il tema dell’incontro. Seguirà la tavola rotonda inaugurale su «Ragione e fede nell’interpretazione di testi biblici» con gli interventi dell’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, e di Massimo Cacciari.
La seconda giornata sarà dedicata al tema «Esegesi delle Scritture ed ermeneutica credente nella storia d’Israele». Dopo il primo momento alle 9 con la relazione su «Il rapporto di Geremia con i suoi predecessori», il biblista milanese don Gianantonio Borgonovo interverrà alle 11 su «L’attualizzazione sapienziale della Torah - Memoria fondatrice e (ri)scrittura delle tradizioni d’Israele», cui seguirà la «reazione» del biblista siciliano don Angelo Passaro. Alle 16 una sessione dedicata al tema «Parlare di Dio in greco» mentre alle 17,30 è prevista l’Assemblea associativa e un momento celebrativo dei 60 anni dell’Abi.
«Esegesi delle scritture ed ermeneutica credente nei gruppi cristiani» sarà il tema della giornata di mercoledì: alle 9 «Gesù di Nazaret e le Scritture: tecniche esegetiche e ’carisma’ personale» sarà il tema della relazione di monsignor Rinaldo Fabris e della «reazione» di padre Rosario Pistone (Palermo). Alle 11 «Risurrezione di Gesù e lettura cristiana dei testi d’Israele» sarà il tema del dialogo tra don Giuseppe Ghiberti (Torino) e don Maurizio Marcheselli (Bologna).
Giovedì, dopo una relazione sulla Lettera agli Ebrei, ci sarà alle 11 la seconda tavola rotonda sul tema «Ricerca esegetica e cammino della comunità credente» con gli interventi di padre Pietro Bovati (Roma) e Franco Giulio Brambilla, vescovo ausiliare di Milano. Nel pomeriggio altre due sessioni. L’incontro si chiuderà venerdì con una relazione alle 9 «Le ’pastorali paoline’: la posizione delle donne nella comunità cristiana» e, alle 10,30, la tavola rotonda conclusiva.
Matteo Liut
LE PAROLE E LA PAROLA
La polarità tra il lavoro di analisi scientifica sui testi sacri e l’impegno dell’ermeneutica al centro del convegno, che si pone nell’orizzonte della prossima Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi
Bibbia, saggezza da condividere
Si aprirà lunedì a Roma la XL Settimana biblica dedicata al legame tra esegeti e comunità dei credenti. Un evento che celebrerà i 60 anni di attività dell’Abi
DI MATTEO LIUT (Avvenire, 06.09.2008)
Esperti nel lavoro di analisi e interpretazione del testo sacro ma anche «ministri » di una sapienza cui partecipano tutti i credenti e che appartiene all’intera comunità cristiana. È nel sentiero che collega queste due dimensioni del lavoro degli esegeti che si colloca la XL Settimana biblica promossa dall’Associazione biblica italiana (Abi). Un evento consueto che quest’anno però si arricchisce di uno speciale anniversario: l’incontro che si aprirà lunedì, infatti, sarà l’occasione per festeggiare anche i 60 anni dalla nascita della stessa Abi.
Ecco perché al centro della riflessione di questa edizione sta l’approfondimento del legame tra compito degli esegeti e loro appartenenza ecclesiale. «Processo esegetico ed ermeneutica credente: una polarità intrinseca alla Bibbia» è il tema che guiderà i lavori dei partecipanti al convegno. Cinque giorni intensi che verranno aperti dal saluto del presidente dell’Abi, monsignor Rinaldo Fabris, cui spetterà riflettere, mercoledì mattina, sull’«accelerazione ermeneutica data dall’avvenimento di Gesù» con una relazione dal titolo «Gesù di Nazareth e le Scritture: tecniche esegetiche e ’carisma’ personale ». Uno spunto che si colloca al centro della questione affrontata dal convegno, come spiega anche monsignor Ermenegildo Manicardi, coordinatore della Settimana biblica 2008 e rettore dell’Almo collegio Capranica di Roma, la cui relazione, lunedì pomeriggio, introdurrà il tema dell’incontro nazionale.
«Si tratta di un tema molto ambizioso - sottolinea Manicardi -. È necessario ricordare agli studiosi che, assolutamente senza fare sconti dal punto di vista della serietà scientifica, non devono perdere il rapporto con la comunità credente e con la normalità della gente. I biblisti non devono dimenticare che se loro sono i responsabili del ’processo esegetico’ esiste anche ’un’ermeneutica credente’ che entra nel processo complessivo della comprensione concreta delle Scritture. Fare soltanto esegesi dei versetti - spiega ancora lo studioso - significherebbe al massimo preparare, ma non ancora giungere al vero dialogo che il Dio vivente cerca con l’uomo anche di oggi».
Una riflessione che si pone nell’orizzonte della prossima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, che sarà dedicata alla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa: «L’Abi - specifica Manicardi -, in un certo senso, sarà direttamente presente al Sinodo. Alcuni dei vescovi italiani, ad esempio, sono nostri associati». Attraverso di questi, quindi, ciò che emergerà dalla Settimana biblica verrà «offerto a tutta la Chiesa mondiale».
L’incontro della prossima settimana, infine, sarà l’occasione per fare il punto sul cammino di questi 60 anni dell’Abi. «L’Associazione biblica italiana oggi è formata da soci che sono ordinari o aggregati - dice Manicardi -: attualmente i primi (docenti di sacra Scrittura nelle Università pontificie o di materie attinenti alla Bibbia che operano nelle Università statali) sono circa 750, tra i quali diversi vescovi. In media ogni anno aderiscono all’Abi da quindici a venti nuovi soci ordinari. I soci aggregati sono circa 150 e operano nel campo della pastorale biblica». Positivo anche il bilancio sul ruolo dell’esegesi nella Chiesa e nella società italiana: «Nelle strutture accademiche laiche del nostro Paese - conclude Manicardi - l’apporto del biblista è richiesto molto spesso ed è rispettato ». Un segnale positivo, quindi, che spinge a custodire e far crescere anche in questo campo «l’insegnamento del Vaticano II».