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"CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4., 1-16). «Et nos credidimus Charitati...»!!! In memoria di Gioacchino da Fiore, Francesco, Dante, Lorenzo Valla... e don Primo Mazzolari!!!

NEL NOME DI DIO "MAMMONA" ("DEUS CARITAS EST", 2006)!!! UNA VULGATA DEI MERCANTI DEL TERZO MILLENNIO (AVANTI CRISTO). Il 29 maggio consegnata al Papa la nuova traduzione italiana della Bibbia. Parola di Monsignor Betori. Un’intervista - a cura di Federico La Sala

«Il testo è frutto del rispetto che la Chiesa ha per la filologia. Faccio appello agli uomini di cultura: riscoprite la bellezza del ’grande codice’ dell’Occidente» (G. Betori)?!!
venerdì 30 maggio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] vorrei precisare che, contra­riamente a quanto scritto da qualcuno, la Chiesa non è nemica della cultura. È stato detto, ad esempio, che la nascita della critica testuale in epoca rinasci­mentale, avvenne in opposizione alla Chiesa stessa che restringeva il testo sa­cro dentro una sorta di intangibilità dog­matica. La critica testuale però non l’hanno inventata il Rinascimento o Era­smo da Rotterdam, ma Origene e San Gi­rolamo, che per la sua Vulgata, appunto, prima di tradurre i (...)

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> NEL NOME DI DIO "MAMMONA" ("DEUS CARITAS EST", 2006)!!! UNA VULGATA DEI MERCANTI DEL TERZO MILLENNIO (AVANTI CRISTO). ---- Si aprirà lunedì a Roma la XL Settimana biblica dedicata al legame tra esegeti e comunità dei credenti.

sabato 6 settembre 2008

Cinque giorni di studio al cuore delle Scritture

Fabris, Pisano e Manicardi apriranno i lavori. La prima tavola rotonda con Forte e Cacciari

La XL Settimana biblica nazionale promossa dall’Associazione biblica italiana (Abi) si terrà dall’8 al 12 settembre a Roma nella sede del Pontificio Istituto biblico, luogo «simbolo» degli studi di esegesi per tutti gli studiosi cattolici. «Processo esegetico ed ermeneutica credente: una polarità intrinseca alla Bibbia» è il tema dell’incontro, che si tiene nell’anno in cui l’Abi festeggia i 60 anni di attività.

Lunedì alle 17 i lavori saranno aperti dall’intervento del presidente dell’Abi, monsignor Rinaldo Fabris, e del rettore del Pontificio istituto biblico, padre Stephen Pisano. Sarà poi monsignor Ermenegildo Manicardi, coordinatore della Settimana, docente all’Università Gregoriana di Roma e rettore dell’Almo Collegio Capranica di Roma, a introdurre il tema dell’incontro. Seguirà la tavola rotonda inaugurale su «Ragione e fede nell’interpretazione di testi biblici» con gli interventi dell’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, e di Massimo Cacciari.

La seconda giornata sarà dedicata al tema «Esegesi delle Scritture ed ermeneutica credente nella storia d’Israele». Dopo il primo momento alle 9 con la relazione su «Il rapporto di Geremia con i suoi predecessori», il biblista milanese don Gianantonio Borgonovo interverrà alle 11 su «L’attualizzazione sapienziale della Torah - Memoria fondatrice e (ri)scrittura delle tradizioni d’Israele», cui seguirà la «reazione» del biblista siciliano don Angelo Passaro. Alle 16 una sessione dedicata al tema «Parlare di Dio in greco» mentre alle 17,30 è prevista l’Assemblea associativa e un momento celebrativo dei 60 anni dell’Abi.

«Esegesi delle scritture ed ermeneutica credente nei gruppi cristiani» sarà il tema della giornata di mercoledì: alle 9 «Gesù di Nazaret e le Scritture: tecniche esegetiche e ’carisma’ personale» sarà il tema della relazione di monsignor Rinaldo Fabris e della «reazione» di padre Rosario Pistone (Palermo). Alle 11 «Risurrezione di Gesù e lettura cristiana dei testi d’Israele» sarà il tema del dialogo tra don Giuseppe Ghiberti (Torino) e don Maurizio Marcheselli (Bologna).

Giovedì, dopo una relazione sulla Lettera agli Ebrei, ci sarà alle 11 la seconda tavola rotonda sul tema «Ricerca esegetica e cammino della comunità credente» con gli interventi di padre Pietro Bovati (Roma) e Franco Giulio Brambilla, vescovo ausiliare di Milano. Nel pomeriggio altre due sessioni. L’incontro si chiuderà venerdì con una relazione alle 9 «Le ’pastorali paoline’: la posizione delle donne nella comunità cristiana» e, alle 10,30, la tavola rotonda conclusiva.

Matteo Liut

LE PAROLE E LA PAROLA

La polarità tra il lavoro di analisi scientifica sui testi sacri e l’impegno dell’ermeneutica al centro del convegno, che si pone nell’orizzonte della prossima Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi

Bibbia, saggezza da condividere

Si aprirà lunedì a Roma la XL Settimana biblica dedicata al legame tra esegeti e comunità dei credenti. Un evento che celebrerà i 60 anni di attività dell’Abi

DI MATTEO LIUT (Avvenire, 06.09.2008)

Esperti nel lavoro di analisi e interpre­tazione del testo sacro ma anche «mi­nistri » di una sapienza cui partecipa­no tutti i credenti e che appartiene all’inte­ra comunità cristiana. È nel sentiero che col­lega queste due dimensioni del lavoro degli esegeti che si colloca la XL Settimana bibli­ca promossa dall’Associazione biblica ita­liana (Abi). Un evento consueto che que­st’anno però si arricchisce di uno speciale anniversario: l’incontro che si aprirà lunedì, infatti, sarà l’occasione per festeggiare an­che i 60 anni dalla nascita della stessa Abi.

Ecco perché al centro della riflessione di que­sta edizione sta l’approfondimento del le­game tra compito degli esegeti e loro appar­tenenza ecclesiale. «Processo esegetico ed ermeneutica credente: una polarità intrin­seca alla Bibbia» è il tema che guiderà i la­vori dei partecipanti al convegno. Cinque giorni intensi che verranno aperti dal salu­to del presidente dell’Abi, monsignor Rinal­do Fabris, cui spetterà riflettere, mercoledì mattina, sull’«accelerazione ermeneutica da­ta dall’avvenimento di Gesù» con una rela­zione dal titolo «Gesù di Nazareth e le Scrit­ture: tecniche esegetiche e ’carisma’ perso­nale ». Uno spunto che si colloca al centro della questione affrontata dal convegno, co­me spiega anche monsignor Ermenegildo Manicardi, coordinatore della Settimana bi­blica 2008 e rettore dell’Almo collegio Ca­pranica di Roma, la cui relazione, lunedì po­meriggio, introdurrà il tema dell’incontro nazionale.

«Si tratta di un tema molto ambizioso - sot­tolinea Manicardi -. È necessario ricordare agli studiosi che, assolutamente senza fare sconti dal punto di vista della serietà scien­tifica, non devono perdere il rapporto con la comunità credente e con la normalità della gente. I biblisti non devono dimenticare che se loro sono i responsabili del ’processo e­segetico’ esiste anche ’un’ermeneutica cre­dente’ che entra nel processo complessivo della comprensione concreta delle Scrittu­re. Fare soltanto esegesi dei versetti - spiega ancora lo studioso - significherebbe al mas­simo preparare, ma non ancora giungere al vero dialogo che il Dio vivente cerca con l’uomo anche di oggi».

Una riflessione che si pone nell’orizzonte della prossima Assemblea generale ordina­ria del Sinodo dei vescovi, che sarà dedicata alla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa: «L’Abi - specifica Manicardi -, in un certo senso, sarà direttamente presente al Sinodo. Alcuni dei vescovi italiani, ad e­sempio, sono nostri associati». Attraverso di questi, quindi, ciò che emergerà dalla Setti­mana biblica verrà «offerto a tutta la Chiesa mondiale».

L’incontro della prossima settimana, infine, sarà l’occasione per fare il punto sul cam­mino di questi 60 anni dell’Abi. «L’Associa­zione biblica italiana oggi è formata da soci che sono ordinari o aggregati - dice Mani­cardi -: attualmente i primi (docenti di sacra Scrittura nelle Università pontificie o di ma­terie attinenti alla Bibbia che operano nelle Università statali) sono circa 750, tra i quali diversi vescovi. In media ogni anno aderi­scono all’Abi da quindici a venti nuovi soci ordinari. I soci aggregati sono circa 150 e o­perano nel campo della pastorale biblica». Positivo anche il bilancio sul ruolo dell’ese­gesi nella Chiesa e nella società italiana: «Nel­le strutture accademiche laiche del nostro Paese - conclude Manicardi - l’apporto del biblista è richiesto molto spesso ed è rispet­tato ». Un segnale positivo, quindi, che spin­ge a custodire e far crescere anche in questo campo «l’insegnamento del Vaticano II».


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