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"CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4., 1-16). «Et nos credidimus Charitati...»!!! In memoria di Gioacchino da Fiore, Francesco, Dante, Lorenzo Valla... e don Primo Mazzolari!!!

NEL NOME DI DIO "MAMMONA" ("DEUS CARITAS EST", 2006)!!! UNA VULGATA DEI MERCANTI DEL TERZO MILLENNIO (AVANTI CRISTO). Il 29 maggio consegnata al Papa la nuova traduzione italiana della Bibbia. Parola di Monsignor Betori. Un’intervista - a cura di Federico La Sala

«Il testo è frutto del rispetto che la Chiesa ha per la filologia. Faccio appello agli uomini di cultura: riscoprite la bellezza del ’grande codice’ dell’Occidente» (G. Betori)?!!
venerdì 30 maggio 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] vorrei precisare che, contra­riamente a quanto scritto da qualcuno, la Chiesa non è nemica della cultura. È stato detto, ad esempio, che la nascita della critica testuale in epoca rinasci­mentale, avvenne in opposizione alla Chiesa stessa che restringeva il testo sa­cro dentro una sorta di intangibilità dog­matica. La critica testuale però non l’hanno inventata il Rinascimento o Era­smo da Rotterdam, ma Origene e San Gi­rolamo, che per la sua Vulgata, appunto, prima di tradurre i (...)

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> NEL NOME DI DIO "MAMMONA" ("DEUS CARITAS EST", 2006)!!! UNA VULGATA DEI MERCANTI DEL TERZO MILLENNIO (AVANTI CRISTO). --- LA VERGOGNA DI PARLARE SENZA VERGOGNA.

mercoledì 6 gennaio 2010

LA VERGOGNA DI PARLARE SENZA VERGOGNA

di Tullio De Mauro (l’Unità, 03.01.2010)

Nella simpatica trasmissione di Corrado Augias, gli ospiti finiscono col parlare delle cose più varie. Nella puntata più recente Umberto Galimberti, già valente studioso di psicologia, è apparso ancora su un terreno suo quando ha cominciato a parlare di vergogna. In effetti si legge ancora utilmente l’articolo “vergogna” che scrisse molti anni fa nel suo bel «Dizionario di psicologia». C’è ancora il sentimento della vergogna? Conduttore e ospite sono scivolati verso la sociologia d’arrembaggio e hanno detto concordi che quel sentimento va scomparendo.

Del vero ci deve essere se in questi anni il francese ha avuto fortuna una nuova parola, riecheggiata in altre lingue: “extimitè”, il contrario di “intimità”, per indicare la propensione a esibire sfacciatamente momenti e atti della propria intimità fisica e sentimentale. E tuttavia vien fatto di osservare che l’esibizione sfacciata ha senso solo perché sfida un persistente senso comune di discrezione. Se l’intero pubblico fosse fatto da svergognati abituali non avrebbero audience trasmissioni che illustrano le recondite fattezze e assai private movenze di qualche grande fratello o sorella (i ladri, diceva Chesterton, sono i più convinti assertori del diritto di proprietà). E colpisce che personalità inclini all’esibizione del loro privato si segnalino per la loro abitudine, quasi un tic irrefrenabile, di gridare ripetutamente in pubblico fino allo spasimo «Vergogna! Vergogna! Vergogna» a interlocutori con cui non concordino. Dunque anche per loro il senso della vergogna non è ancora morto.

Nella trasmissione di Augias lo psicologo e ora filosofo della storia si è avventurato a dire con aria grave: «Del resto, l’etimologia della parola vergogna è “vereo gognam”, temo la gogna». E qui le cose da ricordare sono parecchie.
-  La prima, nota anche a studenti di latino diligenti, è che in latino si dice “vereor” e non “vereo” (il verbo è cioè un “deponente”).
-  La seconda è che “gogna” non è parola latina, ma italiana moderna.
-  La terza osservazione è che “vergogna” (diversamente da “gogna”) appartiene alle parole di più sicura etimologia ed è la continuazione popolare del vocabolo “verecundia”, un sostantivo latino tratto da “vereri” (come “facundia” era tratto da “fari”, parlare).

Queste sono cose che si dicono con (appunto) un po’ di vergogna a causa della ovvietà che hanno per chiunque tenga a portata di mano, non diciamo un vocabolario etimologico (chiaro, accessibile, aggiornato è quello di Manlio Cortelazzo e Paolo Zolli), ma un qualsiasi buon vocabolario italiano. Sono cose banali e non è un peccato mortale ignorarle. Ma forse è una piccola vergogna, se si impiega e si dissipa l’autorità guadagnata in altri campi per spacciare notizie etimologiche senza fondamento.


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