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ALLARME SCUOLA. Italia, 2008 ... 2010

PRECARI. DAL MONDO DELLA SCUOLA, A GRAN VOCE, UN "BASTA!" AL DISASTRO SOCIALE!!! Una lettera al governo passato e al governo presente (e al governo futuro).

(...) il popolo precario è composto da una moltitudine eterogenea di giovani e meno giovani, è uno spazio generazionale che si estende dai 23 ai 55 anni e che la politica quotidianamente, con il proprio silenzio e l’inerzia, contribuisce ad estendere (...)
mercoledì 4 settembre 1996 di Maria Paola Falchinelli
[...] Grazie alla servitù mediatica, si cerca a tutti i costi di insinuare nella popolazione l’idea che l’intera Pubblica Amministrazione sia la disgrazia primaria del paese. Il consenso guidato, se facesse presa, faciliterebbe la sostituzione di servizi pubblici essenziali, come la Sanità e la Scuola, con altri servizi privati, offerti dai mercanti della politica, erogati in ex edifici del demanio svenduti da quei mercanti a loro stessi.
Nulla si è fatto contro la precarietà e nulla di (...)

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> PRECARI. --- A PALERMO. I precari della scuola destinati a restare senza lavoro sono scesi in strada con tante bare di cartone - La protesta adesso si sposta a Roma..

venerdì 27 agosto 2010


-  Scuola, precari in piazza con le bare
-  "Ma lo Stato se ne frega di noi"

I precari della scuola destinati a restare senza lavoro sono scesi in strada a Palermo con tante bare di cartone. Stamattina vertice in prefettura con il sottosegretario all’Istruzione Pizza che però non ha convinto i lavoratori. L’assistente tecnico Di Grusa, cardiopatico e fortemente debilitato, ha intanto sospeso lo sciopero della fame. I suoi due colleghi continuano il digiuno *

Hanno costruito tante bare di cartone, circondate da corone di fiori. Poi si sono distesi per terra, nella centralissima piazza Politeama mentre gruppi di turisti li fotografavano. Così i precari della scuola hanno manifestato questo pomeriggio nel centro di Palermo contro i tagli al personale previsti dal governo nazionale. Sulle bare c’era anche la scritta “fossa comune”.

La giornata era iniziata con un vertice in prefettura al quale ha preso parte il sottosegretario all’Istruzione Giuseppe Piazza. Una riunione che però non ha portato ad alcuna soluzione. Il governo nazionale ha infatti rinviato la questione a settembre e non si sbilancia sulle cifre né sulle strategie. «Ho fatto un invito alla riflessione e alla calma - ha detto Pizza - rispetto a questa protesta estrema. C’è un impegno del ministro Gelmini a trovare risorse aggiuntive, oltre ai fondi Pon e Por della Regione, da destinare al riassorbimento delle sacche di precari». Secondo i dati ufficiali del ministero in questi ultimi anni ci sono stati 25 mila alunni in meno nelle classi, pari a una perdita di 1.400 posti di lavoro, tra docenti e personale tecnico amministrativo.

I numeri dei lavoratori. Ma i precari della scuola tirano fuori altre cifre e si concentrano sulla stangata che li attende per l’anno scolastico alle porte. In tutta Italia resteranno senza lavoro in 15 mila, quattromila dei quali in Sicilia. Ed è anche per questo che la protesta è partita proprio da Palermo.

Le reazioni. Al sit-in in piazza Politeama si sono uniti esponenti del Partito democratico, di Italia dei valori, del movimento di Rita Borsellino “Un’altra storia” e dell’Udc. Secondo il senatore Fabio Giambrone (Idv), presente anche all’incontro in prefettura, «il governo nazionale non intende ritirare i tagli: propongono interventi tampone, impiegando risorse europee. La protesta andrà avanti ad oltranza». Tra le strategie per affrontare il problema, il sottosegretario Pizza ha ventilato l’ipotesi del turn over. Ma secondo Rita Borsellino non è così che si risolverà il problema: «Il ministro all’Istruzione ritiri piuttosto i tagli al personale, invece inviare un suo sottosegretario a proporre inutili soluzioni tampone per un problema che lo stesso governo ha creato».

In sciopero della fame. Fortemente debilitato e dopo i malori di domenica e di ieri, Pietro Di Grusa ha deciso di interrompere lo sciopero della fame, iniziato il 17 agosto assieme ad altri due precari della scuola. Di Grusa, che è anche cardiopatico, sorretto dai colleghi è giunto in piazza Politeama per la manifestazione. "Ho deciso di riprendere a mangiare - ha affermato - perché lo Stato se ne frega di me. Quindi per il bene di mia figlia voglio riprendere a mangiare. Da oggi ho deciso di non buttare la mia vita per gente che è indifferente ai miei problemi. Riprenderò le forze per continuare la battaglia per i miei diritti». Sono invece intenzionati a continuare nel loro digiuno gli altri due precari Giacomo Russo e Salvo Altadonna. I due, delusi dall’incontro con il sottosegretario Pizza, attaccano: «Non c’è stato alcun passo indietro sui tagli previsti dalla riforma, per questo continueremo con lo sciopero della fame».

Sit-in nella Capitale. La protesta adesso si sposta a Roma. "Da domani - dice Caterina Altamore - cominceremo uno sciopero della fame davanti al ministero della Pubblica istruzione. Abbiamo fatto una scelta difficile, che ci metterà a rischio, ma non abbiamo altri mezzi per far sentire la nostra voce e andremo fino in fondo con coraggio e dignità. Chiederemo al ministro Gelmini di fare marcia indietro sul decreto che distrugge la scuola pubblica, con il taglio dei docenti e del personale amministrativo".

* la Repubblica, 26 agosto 2010 (parziale)


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