ALLARME SCUOLA. Italia, 2008 ... 2010

PRECARI. DAL MONDO DELLA SCUOLA, A GRAN VOCE, UN "BASTA!" AL DISASTRO SOCIALE!!! Una lettera al governo passato e al governo presente (e al governo futuro).

(...) il popolo precario è composto da una moltitudine eterogenea di giovani e meno giovani, è uno spazio generazionale che si estende dai 23 ai 55 anni e che la politica quotidianamente, con il proprio silenzio e l’inerzia, contribuisce ad estendere (...)
mercoledì 4 settembre 1996.
 

[...] Grazie alla servitù mediatica, si cerca a tutti i costi di insinuare nella popolazione l’idea che l’intera Pubblica Amministrazione sia la disgrazia primaria del paese. Il consenso guidato, se facesse presa, faciliterebbe la sostituzione di servizi pubblici essenziali, come la Sanità e la Scuola, con altri servizi privati, offerti dai mercanti della politica, erogati in ex edifici del demanio svenduti da quei mercanti a loro stessi.

Nulla si è fatto contro la precarietà e nulla di serio ci si accinge a fare! [...]

-  DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA!!! SOLUZIONE FINALE: TAGLIARE TUTTO!!!

-  A "REGIME LEGGERO", FINO ALLA CATASTROFE .... DELLA SCUOLA PUBBLICA E DELLA REPUBBLICA!!!
-  GELMINI PREPARA IL NUOVO ANNO SCOLASTICO DEL REGIME E PROPONE ZERO IN CONDOTTA PER CHI NON PARTECIPA AL RITO MATTUTINO DELL’ALZABANDIERA E AL CANTO DELL’INNO DEL PARTITO UNICO "Forza Italia" - a cura di Federico La Sala

-  SCUOLA DI STATO E STATO DEL VATICANO: UNA SANTA ALLEANZA E UN CONCORDATO MOLTO ATEO E MOLTO DEVOTO. UN BUCO NERO CHE DISTRUGGE L’ITALIA E LA STESSA CHIESA CATTOLICA....
-  POLITICA SCOLASTICA. PER FAR CUSTODIRE I "CROCIFISSI" NELLE AULE, LA SCUOLA PUBBLICA HA ASSUNTO NUOVI PROF DI RELIGIONE CATTOLICA. Il resto degli insegnanti è stato ridotto del 4%.


Basta ! Non si può più aspettare. *

Noi insegnanti precari siamo fortemente delusi dall’inadempienza del governo uscente, che ha incrinato la nostra speranza di metter fine ad una condizione infausta e greve della nostra esistenza: la precarietà. Il ridimensionamento del fenomeno fu eretto a vessillo durante la precedente campagna elettorale, tuttavia l’esito di quell’intenzione si è risolto in un mero passaggio di mano.

L’atteggiamento dilatorio, tipico della politica in merito alle questioni sociali, è l’ignoranza travestita da furbizia con il mantello dell’ipocrisia che ha imposto e impone i continui rimandi ad libitum, un disastro per la pseudostabilità dei precari. E’ l’esternazione dell’incapacità di risolvere i problemi e di maturare una coscienza del disastro sociale compiuto.

Le dichiarazioni sul taglio delle immissioni in ruolo sono il pessimo biglietto da visita del nuovo esecutivo a cui si aggiungono le esternazioni di chi vorrebbe misurare tutto e far corrispondere lo stipendio alla produttività, senza peraltro fornire indicazioni sui controllori e sui metodi di controllo, alla faccia della meritocrazia! Tra gli esponenti del nuovo esecutivo c’è chi dichiara, tra i vari sproloqui, che il criterio addotto per la valutazione della produttività di alcune categorie sarà quello delle pubblicazioni. Ci domandiamo a questo punto se una pubblicazione debba essere il prodotto di un serio lavoro di ricerca o semplicemente un’accozzaglia di idee dettate dallo spirito mercantile.

Siamo invasi dall’immondizia pseudoculturale, risparmiateci questo dramma!

Ci sono settori in cui la produttività e la competitività non hanno alcun senso, poiché potrebbero sortire solo l’effetto di aggravare ulteriormente lo scadimento della qualità e incrementare il pressapochismo.

Ci chiediamo se queste persone hanno mai pensato di applicare la prospettiva aziendale, basata sul connubio produttività - competitività, anche alle loro relazioni familiari, forse in questo modo riuscirebbero a rendersi conto della grandezza del loro delirio.

Non siamo sbalorditi dalle fantasie politiche che circolano in questi giorni - quella dei “fannulloni” è la più ricorrente - perché sappiamo che “chi disprezza compra”. L’obiettivo dei denigratori ipocriti è quello di privatizzare lo Stato. Chi saranno i compratori e i fornitori di servizi? Sempre loro!

Grazie alla servitù mediatica, si cerca a tutti i costi di insinuare nella popolazione l’idea che l’intera Pubblica Amministrazione sia la disgrazia primaria del paese. Il consenso guidato, se facesse presa, faciliterebbe la sostituzione di servizi pubblici essenziali, come la Sanità e la Scuola, con altri servizi privati, offerti dai mercanti della politica, erogati in ex edifici del demanio svenduti da quei mercanti a loro stessi.

Nulla si è fatto contro la precarietà e nulla di serio ci si accinge a fare! Le proposte sul lavoro di Berlusconi & co. contengono solo insensatezze e flatulenze verbali, non risolvono il problema e contemplano solo possibili incentivi alla produttività: la detassazione degli straordinari, un probabile e irrisorio recupero del potere d’acquisto dei salari. La parola stabilizzazione sembra aver assunto la connotazione di volgarità impronunciabile, infatti nessuno ne parla o ne esorta l’attuazione. Assistiamo sconcertati al fragoroso silenzio dei politici e della stampa riguardo al drammatico tema.

Il governo uscente aveva approvato la stabilizzazione di 150.000 precari della scuola in tre anni, è necessario operare affinchè il governo attui il piano di assunzioni senza tagli, non si può acconsentire ad un ulteriore rimando. Le stabilizzazioni si devono fare qui e ora! Stigmatizziamo inoltre l’inerzia mostrata riguardo al tema del riconoscimento della carriera dei lavoratori a tempo determinato e alla loro parità di trattamento; i precari vivono già nell’indefinito, gli si vorrebbe anche disconoscere il servizio prestato?

Per concludere, il popolo precario è composto da una moltitudine eterogenea di giovani e meno giovani, è uno spazio generazionale che si estende dai 23 ai 55 anni e che la politica quotidianamente, con il proprio silenzio e l’inerzia, contribuisce ad estendere. Chiediamo a gran voce uno stop al disastro sociale.

BASTA CON LA PRECARIETA’! NON SI PUO’ PIU’ ASPETTARE.

*

-  Per un referendum contro la precarietà, si cfr.:
-  http://www.bastaprecarieta.org/

-  Aldo Ravasi,
-  Antonella Sciacca,
-  Maria Lombardi,
-  Lucrezia Sini,
-  Giulio Rosati.

-  (28.05.2008)


-  MA A CHE SCUOLA "GIOCHIAMO"?!

-  Sul tema, nel sito, si cfr:

-  DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA!!! SOLUZIONE FINALE: TAGLIARE TUTTO!!!

-  A "REGIME LEGGERO", FINO ALLA CATASTROFE .... DELLA SCUOLA PUBBLICA E DELLA REPUBBLICA!!!
-  GELMINI PREPARA IL NUOVO ANNO SCOLASTICO DEL REGIME E PROPONE ZERO IN CONDOTTA PER CHI NON PARTECIPA AL RITO MATTUTINO DELL’ALZABANDIERA E AL CANTO DELL’INNO DEL PARTITO UNICO "Forza Italia" - a cura di Federico La Sala

-  SCUOLA DI STATO E STATO DEL VATICANO: UNA SANTA ALLEANZA E UN CONCORDATO MOLTO ATEO E MOLTO DEVOTO. UN BUCO NERO CHE DISTRUGGE L’ITALIA E LA STESSA CHIESA CATTOLICA....
-  POLITICA SCOLASTICA. PER FAR CUSTODIRE I "CROCIFISSI" NELLE AULE, LA SCUOLA PUBBLICA HA ASSUNTO NUOVI PROF DI RELIGIONE CATTOLICA. Il resto degli insegnanti è stato ridotto del 4%.

-  ITALIA: LA SCUOLA DELLA REPUBBLICA AL VIA. LE PROF. E I PROF. IN AZIONE PERMANENTE PER LA DIGNITA’ PROFESSIONALE E PER PATRIOTTISMO COSTITUZIONALE!!!
-  USCIAMO DAL SILENZIO: BASTA CON QUESTA "MINESTRA UNICA"!!!

-  "PUBBLICITA’ PROGRESSO": L’ITALIA E LA FORZA DI UN MARCHIO REGISTRATO!!! NEL 1994 UN CITTADINO REGISTRA IL NOME DEL SUO PARTITO E COMINCIA A FARE IL "PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA" DEL "POPOLO DELLA LIBERTA’": "FORZA ITALIA" (2010)!!!

-  NUOVO GOVERNO. FEDELTA’ ALLA REPUBBLICA E ALLA COSTITUZIONE. Giuramento di Berlusconi, Bossi e tutti gli altri Ministri. In Parlamento un solo partito e un solo urlo: "Forza Italia"!!!

CRISI COSTITUZIONALE (1994-2010). DUE PRESIDENTI GRIDANO: FORZA ITALIA!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ "PULCINELLA"?

-  ABUSO ISTITUZIONALE DEL NOME "ITALIA" (E DEL NOME "POPOLO DELLLA LIBERTA’") DA PARTE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: DIMISSIONI SUBITO.

-  LA SFIDA EDUCATIVA: IL CORAGGIO DI EDUCARE. DOPO ANNI DI DELIRIO MAMMONICO ("CARITAS") E BERLUSCONICO ("Forza Italia"), ARRIVA (come se Dio non esistesse) il «Rapporto-proposta sull’educazione» della Cei, di Bagnasco e di Ruini. Sull’argomento, una ’pagina’ di Sergio Belardinelli


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