Inviare un messaggio

In risposta a:
CALCIO (E POLITICA). EUROPEI 2008 ....

FORZA ITALIA!!! PER LA PARTITA ITALIA-ROMANIA, UN CONSIGLIO A DONADONI E A TUTTA LA SQUADRA. RIMEDITARE LA LEZIONE DEL FILM "IL GLADIATORE". "SPQR": "SERVIRE ROMA"!!! E CHE VINCA LA SQUADRA MIGLIORE!!! - di Federico La Sala

venerdì 13 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
Euro 2008
Nell’esordio di Berna l’Italia è stata travolta dagli olandesi; dopo la figuraccia si rischia anche l’eliminazione dal torneo degli Europei 2008. Quali soluzioni dovrebbe adottare Donadoni per il match con la Romania?
ITALIA - ROMANIA: FORZA ITALIA!!!
FEDERICO LA SALA *
PER AFFRONTARE AL MEGLIO LA PARTITA UN CONSIGLIO A DONADONI E A TUTTA LA SQUADRA. RIMEDITARE LA LEZIONE DEL FILM "IL GLADIATORE". "SPQR": "SERVIRE ROMA"!!!
E, POI, CHE VINCA LA SQUADRA MIGLIORE!!!
EUROPEI (...)

In risposta a:

> FORZA ITALIA!!! PER LA PARTITA ITALIA-ROMANIA, UN CONSIGLIO A DONADONI E A TUTTA LA SQUADRA. RIMEDITARE LA LEZIONE DEL FILM "IL GLADIATORE". "SPQR": "SERVIRE ROMA"!!! E CHE VINCA LA SQUADRA MIGLIORE!!! - --- Quando gli azzurri e i gialli si stringe­ranno la mano, stasera alle 18 (se la stringeranno? Ma sì che se la stringe­ranno!) ci piace pensare che rappre­senteranno entrambi i nostri popoli. Il risultato conta poco. Conta giocare. Conta il grande fatto simbolico e ca­tartico. Una grande sfida sul prato ver­de per liberarci di veleni, rancori e pau­re. Allora avremmo vinto entrambi (di Umberto Folena).

venerdì 13 giugno 2008

STASERA ITALIA-ROMANIA

QUELLA STRETTA DI MANO SUL CAMPO VERDE

di UMBERTO FOLENA (Avvenire, 13.06.2008)

È una vigilia tragica, da dentro o fuori, da ultima spiaggia, da e­stremo sacrificio e bla bla? È una vi­gilia normale, da tante che ne abbia­mo vissute di simili. Ma Italia-Roma­nia, alle 18 di stasera a Zurigo, non sarà una partita di calcio ’normale’. Troppo spesso i romeni sono entrati in cronaca, negli ultimi mesi, perché possa esserlo.

Potrebbe essere una festa, come sem­pre dovrebbero essere le partite di cal­cio, anche quando gli sfidanti sono a­cerrimi rivali o hanno conti in sospe­so. Il duello viene ritualizzato, ridi­mensionato, ricondotto a un fatto sim­bolico in cui lo sconfitto perde soltan­to una coppa e sa che prima o poi po­trà avere la rivincita. Nei migliori dei casi è una festa, come quando a sfi­darsi sono, a fine anno scolastico, pro­fessori e alunni, genitori e studenti, perfino scapoli e ammogliati.

Potrebbe e dovrebbe essere una festa da seguire tutti insieme nei bar e nel­le piazze, casacche azzurro cielo noi e giallo limone loro, allegramente me­scolati in un tripudio cromatico. Sa­rebbe perfino l’occasione per chiederci scusa. E di scuse da farci ne avremmo a iosa. Loro, i ro­meni, per i po­chi connaziona­li che sono ve­nuti in Italia non per lavorare ma per arraffare. E soprattutto noi italiani, che mentre i romeni (non solo loro, s’intende) svol­gono le mansio­ni che noi non abbiamo voglia di fare, contri­buendo alla ric­chezza del no­stro Paese, abbiamo preso a trattarli con aperta diffidenza, facendo di tut­ta l’erba un fascio perché discernere con intelligenza pare sia diventato un esercizio irrisorio, da buonisti e inge­nui (tra gli ingenui buonisti pare che i cattolici siano larga maggioranza).

La cronaca, sempre lei, sottolinea i cri­mini commessi da cittadini romeni; e­vita però con cura di enfatizzare i cri­mini commessi dagli italiani nei con­fronti dei romeni. E se ieri un edito­riale in prima pagina sul Corsera an­dava gagliardamente contro corrente, di eccezionale eccezione si è trattato. Invece dovremmo dire: bentornati, a­mici romeni, voi latini dell’est, orgo­gliosi delle vostre radici. Forse lavoria­mo troppo di fantasia, ma pur sempre di discendenti dei legionari romani (e di orgogliosi daci) si tratta. Scommet­tiamo che un’attenta analisi del Dna scoverebbe più latinitas nell’attac­cante di Calinesti, che di nome fa A­drian come l’imperatore, che nel ter­zino di Savona che potrebbe marcar­lo e di nome fa Christian, o dell’ala na­ta a Tandil, Argentina? Il nostro mitico Rino Gattuso da Corigliano Calabro non c’entra, lui è Magna Grecia doc. Ascolti Mutu (l’Adrian di cui sopra), Chivu, Codrea e Contra mettere in fi­la congiuntivi e articoli (perfino ’lo’ davanti a pn, gn ed esse impura), os­servi i loro volti larghi da antico roma­no, e ti convinci che i romeni sono gli immigrati perfetti, i cugini, quelli con cui legare più facilmente. Invece ne stiamo facendo carne da rotativa per alimentare insicurezza a tutto vantag­gio delle polemiche di basso profilo e dell’informazione un tanto al chilo.

Quando gli azzurri e i gialli si stringe­ranno la mano, stasera alle 18 (se la stringeranno? Ma sì che se la stringe­ranno!) ci piace pensare che rappre­senteranno entrambi i nostri popoli. Il risultato conta poco. Conta giocare. Conta il grande fatto simbolico e ca­tartico. Una grande sfida sul prato ver­de per liberarci di veleni, rancori e pau­re. Allora avremmo vinto entrambi.


Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Titolo:

Testo del messaggio:
(Per creare dei paragrafi separati, lascia semplicemente delle linee vuote)

Link ipertestuale (opzionale)
(Se il tuo messaggio si riferisce ad un articolo pubblicato sul Web o ad una pagina contenente maggiori informazioni, indica di seguito il titolo della pagina ed il suo indirizzo URL.)
Titolo:

URL:

Chi sei? (opzionale)
Nome (o pseudonimo):

Indirizzo email: