Paloma, la pace amata come una figlia
di Tomaso Montanari (il Fatto Quotidiano, 17 marzo 2014)
La colomba è il più universale simbolo della pace: da quando Noé ne fece uscire una dall’Arca per capire se le acque del Diluvio si fossero ritirate dalla terra. Al secondo tentativo, la colomba tornò a lui, con un ramoscello d’ulivo in bocca: era finita. Dio aveva fatto pace col mondo, e stese il suo arco da guerra tra la terra e il cielo: era l’arcobaleno, segno dell’alleanza con ogni «essere che vive in ogni carne che è sulla terra».
Ma, dice ancora la Bibbia, dopo l’ultimo volo, la colomba non tornò più da Noé. Dio aveva fatto pace col mondo, ma gli uomini non conobbero la pace tra loro.
Da allora, la pace è un’utopia, e cioè qualcosa che non c’è, ma la cui ricerca continua dà senso a tutto quello che c’è.
Paloma di Pablo Picasso, litografia per il primo congresso mondiale per la Pace, Parigi 1949
In un tempo più vicino a noi, negli anni in cui nascevano i vostri nonni, abbiamo capito che la pace non c’è dove non ci sono giustizia e uguaglianza. Così, nell’aprile del 1949 si riunì a Parigi il primo Congresso mondiale per la Pace. Pablo Picasso - in quel momento il più importante artista del mondo, e membro del Partito comunista francese - ne disegnò il manifesto: scelse quell’antichissimo simbolo, la colomba.
Era una bellissima, naturalistica colomba bianca: come quelle che suo padre dipingeva quando lui era bambino. Il babbo si portava a casa alcuni piccioni impagliati, per usarli come modelli, e il piccolo Pablo ne aveva paura. Per tutta la vita rimase ossessionato da questi animali che noi consideriamo pacifici, ma che in realtà non lo sono poi tanto.
In ogni caso, Picasso rappresentò questa colomba bianca in una delle sue più belle litografie, tutta giocata sul rapporto tra la scala del bianco e quella del nero. Un’immagine che nasce dal contrasto: un po’ come la pace, insomma.
Da allora, Picasso disegnò moltissime altre colombe della pace, sempre più stilizzate e sempre più famose. In molte interviste egli si disse stupito del fatto che un uccello che in natura è aggressivo e perfino crudele sia diventato un simbolo di pace.
Ma forse è proprio per questo che è il simbolo giusto: la pace è un progetto di cambiamento, non un sogno ad occhi aperti. È la sfida di cambiare il mondo, non l’inganno di vedere il mondo diverso.
Bisogna crederci, contro ogni speranza. Come quando nasce un bambino: non sappiamo cosa sarà della sua vita, ma sappiamo che la sua nascita è già l’inizio di un mondo diverso.
Pochi mesi dopo aver disegnato questo manifesto, a Pablo Picasso nacque una bambina. La chiamò Paloma: in spagnolo, colomba.