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EU-ANGELO, BUONA-NOTIZIA. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4. 1-8). «Et nos credidimus Charitati...»!!!!

L’EUCARISTIA, IL DONO DELLA GRAZIA ("CHARIS") DI DIO ("CHARITAS") PER LA REMISSIONE DEI PECCATI, E L’ERESIA PELAGIANA DI PAPA RATZINGER. Una nota del Centro Studi Teologici e della Chiesa Antica Cattolica e Apostolica di Milano - a cura di pfls

lunedì 23 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] NON SI PUO’ OGNI VOLTA DIRE CHE QUESTA E’ LA IMMUTATA DOTTRINA DELLA CHIESA SULLA EUCARISTIA! O ADDIRITTURA CHE QUESTO E’ IL VOLERE DEL SIGNORE, E CHE LORO NON POSSONO CHE ATTUARLO, POICHE’ NON E’ NE UNO NE’ L’ALTRO.
LA CHIESA AUTENTICA CATTOLICA E APOSTOLICA HA SEMPRE INTESO LA DOTTRINA EUCARISTICA COME REMISSIO PECCATORUM ET VIATICUM PER OGNI CRISTIANO E NON SOLO PER I PURI O SEDICENTI TALI.
ALTRA COSA ERA QUANDO LA CHIESA ED IL VESCOVO PER PUBBLICI PECCATI GRAVISSIMI COME UN (...)

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> L’EUCARISTIA, IL DONO ("CHARIS") DI DIO ("CHARITAS") PER LA REMISSIONE DEI PECCATI, E L’ERESIA PELAGIANA DI PAPA RATZINGER. ---- Benedetto XVI: l’Eucaristia è il nostro tesoro più bello (di Salvatore Mazza).

martedì 24 giugno 2008

ASSIEME A PIETRO

il tema

-   Sul sacramento «per eccellenza», «fonte e culmine della vita della Chiesa», sulla purezza e preparazione necessarie per ricevere la comunione, l’omelia della Messa con cui Benedetto XVI domenica ha concluso il Congresso eucaristico internazionale

Benedetto XVI: l’Eucaristia è il nostro tesoro più bello

«Il peccato si oppone all’azione della grazia. Coloro che non possono comunicarsi per la loro situazione troveranno in una comunione di desiderio e nella partecipazione all’Eucaristia una forza e un’efficacia salvatrice»

DA ROMA SALVATORE MAZZA (Avvenire, 24.06.2008)

Il « sacramento per eccellenza » . Il nostro « tesoro più bello » . Ecco cos’è l’Eucaristia, che « ci introduce maggiormente nella vita eterna » , « contiene tutti i misteri della nostra salvezza», «è la fonte e il culmine dell’azione e della vita della Chiesa » . Per questo « è importante che i pastori e i fedeli s’impegnino costantemente ad approfondire questo grande sacramento » , così da « consolidare la propria fede e compiere sempre meglio la propria missione » . Perché « la partecipazione all’Eucaristia non allontana dai nostri contemporanei » ma, al contrario, « poiché essa è l’espressione per eccellenza dell’amore di Dio, ci invita a impegnarci con tutti i nostri fratelli per affrontare le sfide presenti e per fare della terra un luogo in cui si vive bene » . Ed è dunque per questo che « dobbiamo lottare incessantemente affinché ogni persona sia rispettata dal suo concepimento fino alla sua morte naturale, le nostre società ricche accolgano i più poveri e riconferiscano loro tutta la loro dignità, ogni persona possa alimentarsi e far vivere la propria famiglia e la pace e la giustizia risplendano in tutti i continenti » . Queste infatti « sono le sfide che devono mobilitare tutti i nostri contemporanei e per le quali i cristiani devono attingere la loro forza dal mistero eucaristico » . È stata quasi un inno all’Eucaristia l’omelia che, in collegamento audio- video via satellite con Québec, Benedetto XVI ha pronunciato durante la Messa conclusiva del 49° Congresso eucaristico internazionale, celebrata dal suo legato personale in Canada, il cardinale Jozef Tomko. In particolare, ha insistito papa Ratzinger, « desidero che tutti si impegnino a studiare » il « ’ Mistero della fede’ che proclamiamo in ogni Messa » , specialmente, ha spiegato, « rivisitando ed esplorando, individualmente e in gruppo, il testo del Concilio sulla liturgia, la Sacrosanctum Concilium, al fine di testimoniare con coraggio il mistero » . Di qui l’auspicio che « questo Congresso serva da appello a tutti i fedeli affinché si impegnino allo stesso modo per un rinnovamento della catechesi eucaristica, di modo che acquisiscano essi stessi un’autentica consapevolezza eucaristica e a loro volta insegnino ai bambini e ai giovani a riconoscere il mistero centrale della fede e costruiscano la loro vita intorno a esso » . Soprattutto « esorto i sacerdoti - ha sottolineato ancora il Pontefice - a rendere il dovuto onore al rito eucaristico e chiedo a tutti i fedeli di rispettare il ruolo di ogni individuo, sia sacerdote sia laico, nell’azione eucaristica. La liturgia non appartiene a noi: è il tesoro della Chiesa » . Anche per questo, nella sua omelia, Benedetto XVI è tornato a ribadire che «la ricezione dell’Eucaristia, l’adorazione del Santissimo Sacramento... significa consentire a noi stessi di entrare in comunione con Cristo, e attraverso di lui con tutta la Trinità, per diventare ciò che riceviamo e per vivere in comunione con la Chiesa » . «Possiate tutti voi - è stato l’augurio del Papa - diventare sempre più consapevoli dell’importanza dell’Eucaristia domenicale, perché la domenica, il primo giorno della settimana, è il giorno in cui onoriamo Cristo, il giorno in cui riceviamo la forza per vivere quotidianamente il dono di Dio! » . Da ultimo, Benedetto XVI ha invitato a un’attenzione rinnovata « per la loro preparazione alla ricezione dell’Eucaristia » . Infatti, ha detto, « nonostante la nostra debolezza e il nostro peccato, Cristo vuole dimorare in noi. Per questo, dobbiamo fare tutto il possibile per riceverlo in un cuore puro, ritrovando costantemente, mediante il sacramento del perdono, quella purezza che il peccato ha macchiato. Di fatto, il peccato, soprattutto quello grave, si oppone all’azione della grazia eucaristica in noi. D’altro canto, coloro che non possono comunicarsi per la loro situazione troveranno comunque in una comunione di desiderio e nella partecipazione all’Eucaristia una forza e un’efficacia salvatrice » . In conclusione, prima di annunciare che il prossimo Congresso eucaristico internazionale si terrà a Dublino, in Irlanda, nel 2012, il Papa ha ricordato che, « affinché il popolo di Dio non manchi di ministri... occorre domandare al Signore di fare alla sua Chiesa il dono di nuovi preti. Vi invito dunque a trasmettere l’appello al sacerdozio ai giovani ragazzi, affinché accettino con gioia e senza timore di rispondere a Cristo » . Le famiglie, in questo senso, « siano la culla delle vocazioni».


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