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EU-ANGELO, BUONA-NOTIZIA. "CHARISSIMI, NOLITE OMNI SPIRITUI CREDERE... DEUS CHARITAS EST" (1Gv., 4. 1-8). «Et nos credidimus Charitati...»!!!!

L’EUCARISTIA, IL DONO DELLA GRAZIA ("CHARIS") DI DIO ("CHARITAS") PER LA REMISSIONE DEI PECCATI, E L’ERESIA PELAGIANA DI PAPA RATZINGER. Una nota del Centro Studi Teologici e della Chiesa Antica Cattolica e Apostolica di Milano - a cura di pfls

lunedì 23 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] NON SI PUO’ OGNI VOLTA DIRE CHE QUESTA E’ LA IMMUTATA DOTTRINA DELLA CHIESA SULLA EUCARISTIA! O ADDIRITTURA CHE QUESTO E’ IL VOLERE DEL SIGNORE, E CHE LORO NON POSSONO CHE ATTUARLO, POICHE’ NON E’ NE UNO NE’ L’ALTRO.
LA CHIESA AUTENTICA CATTOLICA E APOSTOLICA HA SEMPRE INTESO LA DOTTRINA EUCARISTICA COME REMISSIO PECCATORUM ET VIATICUM PER OGNI CRISTIANO E NON SOLO PER I PURI O SEDICENTI TALI.
ALTRA COSA ERA QUANDO LA CHIESA ED IL VESCOVO PER PUBBLICI PECCATI GRAVISSIMI COME UN (...)

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> L’EUCARISTIA, IL DONO ("CHARIS") DI DIO ("CHARITAS") PER LA REMISSIONE DEI PECCATI, E L’ERESIA PELAGIANA DI PAPA RATZINGER. ---- Benedetto XVI: l’Eucaristia è il nostro tesoro più bello (di Salvatore Mazza).

mercoledì 25 giugno 2008

PASTO SERALE DEL SIGNORE

Pasto letterale che ricorda la morte del Signore Gesù Cristo; quindi commemorazione della sua morte. Essendo l’unico avvenimento che i cristiani hanno il comando scritturale di commemorare, è corretto definirlo la Commemorazione. A volte è chiamato “la cena del Signore”. - 1Co 11:20, CEI.

L’istituzione del Pasto Serale del Signore è menzionata da due apostoli che ne furono testimoni oculari e vi parteciparono, Matteo e Giovanni. Marco e Luca, pur non essendo presenti in quell’occasione, aggiungono altri particolari. Paolo, dando istruzioni alla congregazione di Corinto, fa luce su alcuni aspetti della celebrazione. Da queste fonti apprendiamo che la sera prima di morire Gesù si riunì con i suoi discepoli in una grande camera al piano superiore di una casa per celebrare la Pasqua. Matteo riferisce: “Mentre continuavano a mangiare, Gesù prese un pane e, dopo aver detto una benedizione, lo spezzò e, dandolo ai suoi discepoli, disse: ‘Prendete, mangiate. Questo significa il mio corpo’. E prese un calice e, avendo reso grazie, lo diede loro, dicendo: ‘Bevetene, voi tutti; poiché questo significa il mio ‘sangue del patto’, che dev’essere versato a favore di molti per il perdono dei peccati. Ma io vi dico che da ora in poi non berrò più di questo prodotto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio’. Infine, dopo aver cantato lodi, uscirono verso il monte degli Ulivi”. -

Quando fu istituito. La Pasqua era sempre osservata il 14 nisan (abib), in coincidenza o in prossimità della luna piena, in quanto ogni mese (lunare) del calendario ebraico iniziava con la luna nuova, determinata mediante osservazione a occhio nudo. Perciò il 14 del mese avrebbe coinciso con la fase intermedia della lunazione. Come è spiegato alla voce GESÙ CRISTO (Data della sua morte), Gesù morì il 14 nisan del 33 E.V. Riguardo al giorno della sua morte secondo il calendario gregoriano, calcoli astronomici mostrano che ci fu un’eclissi di luna il venerdì 1° aprile del 33 E.V., corrispondente al 3 aprile (calendario giuliano). (Theodor von Oppolzer, Canon der Finsternisse, 1887, trad. inglese di O. Gingerich [Canon of Eclipses], 1962, p. 344) Le eclissi di luna si verificano sempre con la luna piena. Questo indica chiaramente che il 14 nisan del 33 E.V. coincise col giovedì-venerdì 31 marzo-1° aprile del 33 E.V. (calendario gregoriano).

La sera prima della sua morte Gesù celebrò l’ultimo pasto pasquale, dopo di che istituì il Pasto Serale del Signore. Ancor prima che avesse inizio il pasto della Commemorazione, il traditore Giuda venne espulso, quando ormai, secondo la Bibbia, “era notte”. Poiché i giorni del calendario ebraico andavano dalla sera di un giorno alla sera del giorno dopo, anche il Pasto Serale del Signore fu celebrato il 14 nisan, la sera del giovedì 31 marzo. - Vedi GIORNO.

Quanto spesso va osservato. Secondo Luca e Paolo, nell’istituire la Commemorazione della sua morte Gesù disse: “Continuate a far questo in ricordo di me”. È dunque ragionevole concludere che Gesù intendeva che i suoi seguaci celebrassero il Pasto Serale del Signore una volta all’anno, non più spesso. La Pasqua, che ricordava la liberazione di Israele dalla schiavitù d’Egitto compiuta da Geova nel 1513 a.E.V., veniva commemorata solo una volta all’anno, nell’anniversario, il 14 nisan. La Commemorazione, che pure è un anniversario, va giustamente tenuta solo il 14 nisan.

Paolo citò le parole di Gesù riguardo al calice: “Continuate a far questo, ogni volta che ne berrete, in ricordo di me”. E aggiunse: “Poiché ogni volta che mangiate questo pane e bevete questo calice, continuate a proclamare la morte del Signore, finché egli arrivi”. L’espressione “ogni volta che” può anche riferirsi a una cosa fatta solo una volta all’anno, specie se fatta per molti anni. Il 14 nisan era il giorno in cui Cristo diede il suo corpo letterale come sacrificio sul palo di tortura e versò il suo sangue per il perdono dei peccati. Quello era dunque il giorno della “morte del Signore” e quindi la data in cui commemorare da allora in poi la sua morte.

I partecipanti a questo pasto sarebbero stati “assenti dal Signore” e avrebbero celebrato il Pasto Serale del Signore ‘molte volte’ prima di morire fedeli. Quindi, una volta risuscitati alla vita celeste, sarebbero stati insieme a Cristo e non avrebbero più avuto bisogno di una celebrazione come rammemoratore di lui. Con l’espressione “finché egli arrivi” l’apostolo Paolo si riferiva evidentemente al fatto che questa celebrazione si doveva tenere finché Cristo non fosse venuto di nuovo e non li avesse ricevuti in cielo mediante la risurrezione durante la sua presenza. Questo intendimento è chiarito dalle parole rivolte più tardi quella sera da Gesù agli undici apostoli: “Se sarò andato e vi avrò preparato un luogo, verrò di nuovo e vi riceverò a casa presso di me, affinché dove sono io siate anche voi”.

SERIAMENTE...Non bisogna essere egoisti; pensando che prendersi le comunione possa cambiare la nostra relazione con Dio; se non esercitiamo fede nel sacrificio della morte del suo Figlio Cristo Gesu’ nostro Signore e pastore e colui che; dobbiamo seguire le sue orme e passi tutti i giorni della nostra vita come GENUINI) Cristiani. Di GENUITA’ ve’ ne’ poca in giro...non ne siete daccordo? Quindi; fa senzo evitare, prendere l’ ostia...(corpo di cristoper farci eccitare ed eseltare la nostra commozione e sentimentalita’, sia che siamo persone comuni che divorziati,politici e gente colta. Se, davvero credete che Dio legge i cuori...limitiamo questo fatto fra noi e Dio...stringendo una sempre piu’ forte relazione con Lui che; a suo tempo dara’ buoni frutti; imitando Gesu’. Quello che faccio; quello che dico l’ avrebbe fatto Gesu’! l’avrebbe detto Gesu’!...pratichiamo questa regola e ci aiutara’ ad apprezzare sempre di piu’ il sacrificio del nostro Signore Cristo Gesu’ che mori’ per redimere i nostri peccati.

La comunione e’ solo dei Santi....Quindi chiedetevi anche questo, prima di tentare di prendere la comunione: sono io santo? Puro? Incontaminato e praticante di false dottrine pagane?

Andare in cielo e’ una cosa seria...si va’ per diventare, Re, Sacerdote e Giudice si deve regnare insieme a Gesu’ il re dei re del Regno di Dio che si dovra’ stabilire anche qui sulla terra come in cielo.

Praticamente e’ un Governo che regnera’ sui superstiti del dopo l’Armaghedon di Dio...(Guerra fra Dio e nazioni tutte)

Questo Speciale Regno di Dio sulla terra durera’ per mille anni e alla fine Gesu’ consegnara’ l’ umanita, (Ora ubbidiente) per vivere per sempre sulla terra per non morire mai....questi superstiti saranno una grande folla; persone scelte da tutte le nazioni...mentre quelli che vanno in cielo a regnare con Dio stesso sara’ un numero limitato di 144.000. "Conoscerete la verita’, e la verita’ vi rendera’ liberi".

Cordiali saluti allo staff e a tutti...con tutto il bene del mondo.


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