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Il magistero del Dio ("charitas") di Giuseppe e Maria e Gesù o ... il magistero di "Mammasantissima" e di Mammona ("caritas")?!

BOSS DELLA MAGLIANA E VATICANO E CASO ORLANDI. Una lettera di Attilio Doni - a cura di pfls

martedì 24 giugno 2008 di Maria Paola Falchinelli
[...] Per quale motivo il cardinale vicario Ugo Poletti autorizzò la sepoltura di Enrico De Pedis, uno dei boss della Magliana, nella Basilica di Sant’Apollinare? [...]

Lettera
San Renatino
di Attilio Doni
Gentile direttore,
potrebbe anche esserci la possibilità che il Vaticano non sappia nulla, assolutamente nulla, sul rapimento e la morte di Emanuela Orlandi; ma può esserci mai la possibilità che non sappia per quale motivo il cardinale vicario Ugo (...)

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> BOSS DELLA MAGLIANA E VATICANO. ---- ORLANDI: AL SETACCIO VECCHI ATTI E VOCI REGISTRATE (Ansa).

domenica 29 giugno 2008

Ansa» 2008-06-29 20:13

ORLANDI: AL SETACCIO VECCHI ATTI E VOCI REGISTRATE

ROMA - La rilettura di vecchi atti processuali e la comparazione fonetica di voci intercettate nel 1983. Sono le prossime mosse della magistratura romana per tentare di fare luce sulla sparizione di Emanuela Orlandi. La prossima settimana gli inquirenti, dopo l’accelerazioni alle indagini data da Sabrina Minardi con la chiamata in causa della Banda della Magliana, cominceranno un’attività di setaccio alla ricerca di riscontri alle dichiarazioni della supertestimone e di nuovi spunti investigativi.

I pm Andrea De Gasperis, Simona Maisto e Roberto Staffa, quest’ultimo affiancato ai primi due da qualche giorno, intendono chiarire meglio ruoli apparsi in un primo momento di scarso rilievo ed approfondire aspetti esaminati in passato in modo superficiale. In procura non si nasconde che un punto di partenza essenziale sarebbe la riconducibilità di tre voci registrate in altrettante telefonate arrivate ai familiari di Emanuela nell’estate del 1983. Nelle prime due gli interlocutori comunicarono che a Fiumicino e a Roma, nei pressi di piazza Montecitorio, erano stati lasciati il tesserino del corso di musica della giovane ed una sua lettera in cui diceva di stare bene.

La terza è quella che il pentito Antonio Mancini, in una puntata di "Chi l’ha visto", ha detto essere di un killer, Mario, della Banda della Magliana. Ora quelle voci saranno messe a confronto con altre di appartenenti all’organizzazione criminale registrate in occasione di vari processi. Sul caso di Emanuela Orlandi è intervenuto, in un’intervista sul quotidiano Avvenire, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano.

"Il classico caso di scandalo estivo creato ad arte per catturare l’attenzione dei lettori già distratti dalle vacanze - ha dichiarato - speriamo sia l’ultimo". Oltre a ringraziare il quotidiano per "il commento puntuale alla vicenda Orlandi ed in difesa della memoria della figura sacerdotale dell’arcivescovo Paul Casimir Marcinkus", Bertone ha ribadito la vicinanza della Santa Sede al dolore della famiglia Orlandi di cui, ha rilevato il cardinale, si condivide "il desiderio che la magistratura faccia quanto in suo possesso per conoscere la sorte della amata Emanuela".

Intanto Pietro Orlandi, fratello della giovane scomparsa 25 anni fa, ospite della trasmissione "Sabato & Domenica Estate" di Raiuno, ha detto di ritenere che la ricerca della verità sia "in un intreccio tra la pista internazionale e l’azione della Banda della Magliana". Alla stessa trasmissione era presente anche Ferdinando Imposimato. A giudizio dell’ex magistrato le dichiarazioni della Minardi sono inattendibili, mentre "la pista internazionale è fondata su dati obiettivi in quanto i messaggi inviati dai rapitori al Vaticano per ricattare il Papa erano accompagnanti da elementi documentali inoppugnabili".

"Inoltre - ha aggiunto Imposimato - sono state fornite dai rapitori descrizioni delle caratteristiche fisiche di Emanuela, come la presenza di sei nei sulla schiena, che solo chi aveva la disponibilità fisica della giovane poteva conoscere. Ebbene, quasi tutti questi messaggi sono stati inviati da diverse parti del mondo e presuppongono un’organizzazione internazionale che mal si concilia con le dimensioni localistiche della Banda della Magliana".


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