Corriere della Sera 27.08.08
Nuovo obiettivo
La rivista paolina chiede un «governo di unità nazionale»
«Famiglia Cristiana» ora attacca il Pd
«È in confusione mentale e balbetta»
di Virginia Piccolillo
ROMA - «L’Italia stramazza a terra e anche Veltroni gira a vuoto». Si intitola così l’editoriale di Famiglia Cristiana che torna in edicola oggi, dopo le aspre polemiche suscitate dalle accuse del settimanale al governo con i sospetti di una rinascita del fascismo. Ora tocca al Pd. E il magazine dei Paolini, accusato dalla Pdl di fiancheggiare i «cattocomunisti », striglia l’opposizione, colpevole, come il governo, di non fare abbastanza per la «vera emergenza nazionale »: «La povertà di milioni di famiglie che non arrivano alla seconda settimana». Citando l’esempio di Sarkozy con la commissione Attalì, e lodando il sindaco di Roma Gianni Alemanno per averlo seguito, la rivista ne auspica una contro la povertà, «magari presieduta da Amato e Pisanu ». E invita destra e sinistra a uscire dai «bizantinismi» e collaborare: «Più che giocare al "monopoli della legge elettorale" forse serve un governo di unità nazionale».
«Mentre il governo ci distrae con presunte emergenze - bacchetta la rivista -, l’opposizione (sempre litigiosa, masochista e divisa su tutto) brilla per "confusione mentale" e totale assenza di proposte efficaci a favore delle famiglie». «Su temi che dovrebbero esserle più congeniali, la sinistra latita e balbetta ». E «piuttosto che varare una solida politica familiare il Pd si "fa male da solo" tra personalismi, incomprensioni e "guerre" tra centro e periferie. Così da rendere perfettamente inutile (se non imbarazzante) il "giro d’Italia" veltroniano ». «Il pullman Salva l’Italia ha già le ruote sgonfie» aggiunge. Più che agli italiani «forse potrà servire a Veltroni in cerca di consensi per una leadership mai del tutto accettata dai suoi, e ora tornata ancora in discussione. L’antiberlusconismo fine a se stesso non ha mai pagato. Anzi, è stato controproducente». Infine l’auspicio di «un colpo d’ala, prima che il Pd imploda per schizofrenia o depressione sia della classe dirigente che dei suoi stessi elettori».
Il Pd ostenta savoir faire. «Chi aveva accusato Famiglia Cristiana di essere fazioso o di parte oggi viene decisamente sconfessato» rimarca Giuseppe Fioroni. E aggiunge: « Famiglia Cristiana è un po’ come il grillo parlante di Pinocchio: c’è chi gli tira il martello per farlo tacere e chi, come noi, ne fa tesoro». Come dire, noi non ce la prendiamo. Ma poi l’ex ministro del-l’Istruzione rinfaccia alla rivista: «Una settimana dopo aver espresso riserve motivate su un governo e su una maggioranza più attenta agli annunci che alla sostanza e che rischia di arrivare ad un processo involutivo per la qualità della stessa democrazia, come si può chiedere al nostro partito di formare con loro addirittura un governo di unità nazionale?». Anche il veltroniano Giorgio Tonini accoglie le critiche: «Ascoltiamo e prendiamo sul serio Famiglia Cristiana. La settimana scorsa ho detto al governo di ascoltare il settimanale; adesso lo stesso discorso lo faccio anche per me. Condivido anche le critiche. Ho parlato io stesso del pericolo che la gente non capisca il senso politico del momento troppo confuso tra i personalismi. Ma mi convince meno la chiusa: c’è un governo che ha avuto la maggioranza sta a loro governare».