Clandestino piccolo e grande
Ho sentito dire in un dibattito che i bambini clandestini in Italia sono esclusi dalle cure mediche. È possibile, è vero?
risponde Furio Colombo (il Fatto, 20.10.2012)
È VERO. E per questo alcuni di noi (solo a sinistra, solo pochissimi) non hanno mai smesso di accusare la Lega Nord (che controllava, da partito secessionista, il ministero dell’Interno italiano) di veri e propri delitti (i più gravi, naturalmente, i respingimenti in mare), come non ha mai smesso di denunciare la portavoce delle Nazioni Unite in Italia, Laura Boldrini.
Fra i delitti della Lega occorre aggiungere, come ha notato il lettore, la persecuzione sul nostro civile territorio nazionale, dei bambini clandestini. Negare la scuola e negare le cure mediche è sembrato alla Lega un buon modo di proteggere affari e banche del “territorio padano” infestato di ‘ndrangheta.
In tanti, vescovi inclusi, hanno dato una mano alla Lega, prendendo sul serio un partito parassita e ricattatore (ricattava Berlusconi per allargare il suo potere) come se fosse il vero portatore del Federalismo (si veda il crollo di quel finto federalismo in questi giorni), come se fosse stata la voce del popolo che gli altri partiti non sentivano più.
Il trattamento ignobile riservato ai bambini immigrati si può riassumere così: se non sono fluenti in italiano devono stare in classi separate (in modo che non imparino mai). Se la famiglia non può pagare la refezione scolastica, digiuno a scuola, di fronte ai bambini che mangiano. Se i genitori non hanno i documenti in regola (dunque i bambini sono clandestini) niente pediatra e niente cure mediche di base. È accaduto davvero, e solo la Conferenza Stato-Regioni dei prossimi giorni potrà porre fine al crimine perché la Lega non esiste più. Si interroghino sul loro comportamento professionale e morale giornalisti e politici che - finché Bossi e Maroni contavano qualcosa - hanno prudentemente fatto finta di niente. Di più: hanno reso l’onore che si deve al potere.
Furio Colombo - Il Fatto Quotidiano